NOTIZIARIO – Temperatura intorno ai 24 gradi per ospitare, a Tavarone, l’ultima amichevole del ritiro spezzino del Genoa Primavera. Manca Rovella, convocato in Nazionale, mentre fa gli straordinari Zennaro dopo essersi allenato anche questa mattina a Masone. In tribuna almeno una cinquantina di tifosi, compresa una parte della panchina rossoblu che non avrebbe preso parte alla gara. Presente il direttore sportivo Carlo Taldo. Arbitra Alessandro Mazzoni della sezione di Chiavari.


LA PARTITA – Il modulo di partenza è il 4-3-3: Kallon e Klimavicius agiscono al fianco di Bianchi, con la fascia di capitano al braccio (che al momento del cambio, nel secondo tempo, passerà a Masini, ndr).

Al 3’ palo del numero 9 dello Spezia dopo un’azione in profondità. Al 12′ gol clamoroso fallito da Bianchi: pallone alto sulla traversa. Un minuto dopo è Klimavicius a fallire un’occasione nuovamente pericolosa e da pochi passi, a portiere battuto. Chiappino incalza dalla panchina e chiede più lucidità sotto porta, soprattutto perché il Genoa non ha affatto difficoltà ad arrivarci, sfondando spesso all’esterno sinistro. Al 23’ passa il Genoa con Klimavicius, che da pochi passi finalizza un’azione insistita del Genoa e “tradisce” i suoi ex compagni in maglia bianconera.

Alla mezz’ora secondo palo spezzino ancora col 9. Gol sbagliato, gol subito: al 33’ di gioco raddoppia Kallon su assist di Bianchi che prima scarta il portiere, poi recapita il pallone al compagno col dorsale numero 7 che accomoda in porta col mancino. Al 37′ accorcia su rigore lo Spezia col numero 8 Marianelli. Il rigore è netto per un atterramento di Da Cunha in area di rigore con l’avversario spalle alla porta. Drago intuirà la traiettoria sfiorandola, ma non basterà per evitare il 2-1 che si protrarrà sino al termine della prima frazione.

Nella foto, il Genoa protesta per il rigore concesso allo Spezia

Alla ripresa Chiappino ne cambia tre: fuori Serpe, Raggio e Da Cunha, ovvero la coppia di centrali difensivi e il mediano davanti alla difesa. Dentro Dumbravanu, Piccardo e Masini. Al 54′ il Genoa fa 3-1 con Klimavicius che concretizza un ottimo contropiede di Kallon, che in in campo aperto mette in pratica i dettami di mister Chiappino: puntare quanto più possibile la difesa avversaria. Detto, fatto: il destro di Klimavicius è a fil di palo e nulla può il numero 12 spezzino. Al gol segue la sostituzione dell’attaccante lituano con Cleonise: adesso è Kallon a giocare largo a sinistra, Bianchi punta centrale e Cleonise sulla destra in un 4-3-3.

Bianchi cala il poker all’ora di gioco su un bellissimo suggerimento in verticale dalla propria metà campo di Dumbravanu, che assieme a Piccardo e alla diagonale di Gonçalves neutralizza prima un contropiede dello Spezia (errore ad inizio azione di Kallon), servendo poi senza troppi fronzoli il proprio capitano. Bianchi è freddo nello scartare il portiere e, malgrado un’azione fallosa di contenimento, spedire in fondo al sacco (il capitano uscirà con del ghiaccio sul ginocchio destro e seguirà cambio con Poggi, ndr). Nell’ultimo quarto d’ora, dopo che Zielvski spreca l’occasione del quinto gol, c’è spazio ancora per Montaldo che rileva al 78esimo Drago. All’83esimo ci prova anche Verona accentrandosi col destro, ma è buona l’opposizione in angolo dell’estremo difensore avversario. Al triplice fischio dell’arbitro il risultato è di 4-1. Genoa che si rifà subito della sconfitta col Sestri Levante e in tenuta rossoblu conclude con una vittoria il suo ritiro di Tavarone.

LA FOTOGALLERY DELL’AMICHEVOLE DEL GENOA PRIMAVERA A TAVARONE