Dalla fine di maggio, 2 o 3 giorni dalla conclusione del campionato, ogni giorno da siti specializzati, in particolare seguiti da altri e stampa scritta, un mediano o mezzala al giorno non ha tolto il medico di torno dal centrocampo del Genoa.

Ad ogni calciatore uscito, verificata la risposta del Joker (tutti gli altri sono muti) è stata categorica: “cazzate” o “non è vero“. Analoga risposta data anche sul nome di Kamano dopo che è trapelata la notizia di un suo possibile arrivo.

L’operazione non è facile perché non si può sbagliare. Non potrà essere una scommessa, uno da recuperare, un giovane, ma bisognerà investire in cartellino e ingaggio.

Guardando i nominativi dei 28 portati in Francia 9 sono centrocampisti: un motivo ci sarà, anche se  per Hiljemark e Sturaro ci vorrà tempo per vederli in campo.

Arriverà la pedina giusta per il centrocampo e per la trequarti, ruolo essenziale per le strategie tattiche di Andreazzoli? Probabilmente sì nel terzo raduno (6 agosto) il Mister di Massa potrebbe averli disposizione. Per un altro attaccante navigato ci sarà tempo nei saldi di fine agosto.

Andreazzoli nel secondo ritiro del 2019 continuerà con la sua filosofia  strategia di calcio ed esperienza maturata da un ceppo che ha dei padri putativi, Ventura su tutti: “il calcio delle idee”. Scuola che hanno frequentato Spalletti, Sarri e altri.

Andreazzoli dopo la cavalcata toscana dell’Empoli in Serie B non ha mai nascosto le sue idee partecipando a corsi e Master di calcio ogni anno tenendo lezioni a giovani allenatori.

Nel giugno del 2018 presente al “The Coah Experience di Rimini” al termine della lezione  disse: “ho allenato in tutte le categorie e credo di arrivare su palcoscenici prestigiosi dipenda dalle nostre idee e dalla voglia di migliorarci e confrontarci. Si può ottenere il massimo da ogni calciatore se si riesce a orchestrare la squadra in maniera ordinata. Il compito del mister è complesso e va seguito con serietà, interpretando e preparando ogni situazione di gioco”.

Parole e musica più che ascoltate viste nel ritiro austriaco. E probabilmente si continueranno a vedere anche in quello francese alzando lo step degli allenamenti tattici, tecnici e fisici.

Difficile chiamarlo progetto, parola difficile da coniugare con il calcio per questioni di tempo,  quello che vuol fare Andreazzoli al Genoa. Il tecnico di Massa può portare le sue idee e sperimentare (meno rispetto al passato), ma non bisognerà chiedergli subito il conto dopo i primi risultati, e non solo da parte dei tifosi.

Il calcio che ha in testa richiede molti sacrifici ai protagonisti e probabilmente sarà meglio lavorare con i giovani più propensi e malleabili rispetto a coloro che si ritengono affermati. La partita contro il Lione del primo e del secondo tempo è la fotografia di quello scritto: nel primo tempo solo Pinamonti il nuovo.

Il Genoa non può permettersi gli ingaggi che girano e il programma di Andreazzoli è l’ottenimento del successo cercando di partire dalla valorizzazione dei giovani e del vivaio: in ritiro per adesso ci sono un 2001, Rovella, e un 1999, Schafer.

Obiettivo di Andreazzoli partire da un potenziale di gioco offensivo e integrarlo con una tattica difensiva funzionale. La sintesi è difficile da trovare se non hai la qualità  e gli attori giusti nel cuore del gioco e davanti e allora per sopperire a tutto ciò Andreazzoli cercherà situazioni di vantaggio numerico in ogni zolla del campo.