Le partite estive, in particolare quelle giocate nel mese di Luglio, dovrebbero lasciare il tempo che trovano nei risultati di punteggio sia negativi sia positivi.

Il Genoa ha battuto il Lione, squadra importante della Ligue 1 che prossimamente scenderà in campo in Champions League, ma il più concreto e realista sulla vittoria in rimonta è stato mister Andreazzoli al termine della partita. Risposte da cui estrapoliamo alcune frasi o concetti:

“Siamo soddisfatti, è chiaro che il risultato non era l’obiettivo principale: avremmo fatto le stesse valutazioni anche se non avessimo vinto, come abbiamo fatto nelle due gare precedenti”.” Rimaniamo soddisfatti del risultato che aiuta, fa bene e ci fa credere che è possibile rimontare da un 3-1, fa capire che eliminando dei freni che abbiamo in questo momento e che si sono visti nella prima parte di gara non possiamo che avere dei vantaggi. Siamo in un momento di studio del gruppo a disposizione per cui non sappiamo ancora cosa faremo, dobbiamo studiarne le caratteristiche, quello che è conveniente fare, che ci dà garanzie, scoprire le caratteristiche dei giocatori: oggi ho avuto due o tre conferme”.

Dà fastidio, non al tecnico e al suo staff, che la vittoria francese sia passata in cavalleria per la stampa specializzata nazionale, che spreca paginate per le imprese alla rovescia, e non solo delle big del Campionato.

D’altronde il Genoa in Val Stubai è stato poco seguito dai media e tutti sono pronti a giudicare solo i numeri dei moduli e non il lavoro fatto. Contro il Lione si è visto qualcosa di caro al mister genoano messo in atto durante gli allenamenti, grazie al principio della semplicità verbale e della chiarezza nella presentazione e nelle esecuzioni delle esercitazioni, un metodo di lavoro recepito anche da coloro che non masticavano la lingua italiana.

Il Prof. Franco Ferrari, docente all’Università di calcio di Coverciano a Firenze era solito sottolineare parlando al Master degli allenatori l’importanza di tre parole, la famosa regola delle tre C, per spiegarsi con i calciatori in particolare all’inizio della preparazione: Chiari-Concisi-Completi. Andreazzoli a Neustift ne è stato il manifesto, trasmetteva messaggi sul terreno di gioco senza giri di parole e i messaggi recepiti si sono visti in terra di Francia nella terza amichevole stagionale. Ha agevolato le esecuzioni di tutti gli esercizi semplificando l’apprendimento in ogni occasione sul tempo, sullo spazio e sulle modalità di giocare il pallone.

Contro il Lione si sono visti, come diceva il maestro Franco Ferrari, “il nome e cognome del calcio“: Tempo e Spazio sono sensazioni che i calciatori in campo spesse volte hanno fatto e devono fare proprie in situazioni di gioco.

Qualcuno che legge penserà troppe lodi e come cronista chi si loda si imbroda. Sarà il tempo a dire se si è sbagliato, ma il consiglio a chi avrà la possibilità quando il nuovo Pio Signorini – altra bellezza 2019 del Vecchio Balordo – sarà agibile è quello di vedere qualche allenamento del tecnico di Massa. Con questo non si scredita il bel lavoro visto con Gasperini, Ballardini e altri, ma si evidenzia il diverso modo di lavorare di Andreazzoli: lascia percezioni diverse a chi gli piace il calcio.

Sulla partita contro il Lione non sono state tutte rose e fiori. Qualche spina in fase difensiva dovrà essere eliminata. In tutte le tre gare giocate anche contro i dilettanti austriaci chi ha lasciato l’amaro in bocca è stata la supponenza di Romero: gli stessi errori con uscita del pallone, uno per partita, potevano causare reti avversarie. Il giovanotto è di proprietà della Juventus, ma il prossimo anno dovrà far vedere le sue qualità,  che sono tante, nelle gare del Vecchio Balordo per continuare a crescere se vorrà essere pronto a giocarsi altri scenari calcistici.

I punti di forza rivisti contro i francesi, un compendio di tutte le esercitazioni delle prime due settimane di lavoro: discreta  qualità nel fraseggio, movimenti continui senza pallone, compattezza difensiva nel cono centrale, pressione alta.

Si è sbagliata in particolare nel primo tempo la ricerca eccessiva della manovra elaborata e anche nel secondo le transizioni negative e la concretezza sotto porta. In tutto questo giudizio (per di più) visto in Tv non bisogna dimenticarsi la forza degli avversari più come singoli che collettivo.

Sulla differenza dei due moduli tra il primo e il secondo tempo ha risposto Andreazzoli dicendo che ha sviluppato due moduli in base alle caratteristiche dei calciatori a disposizione.

La partita contro il Lione non ha fatto scoprire, bensì certificare ad Andreazzoli, che sarà inutile rincorrere ogni giorno altri centrocampisti (mezzali e mediani) e vederne spuntare uno nuovo. In rosa ci sono giocatori che potranno dire la loro se supportati da un buon metronomo nel cuore del gioco, anche se non avrà il numero 77 visto sui calzoncini in copertina.

Scoperto anche  Cassata, altro trequartista, spostato davanti alla difesa, difficilmente visto in quella posizione durante gli allenamenti. Sarà stata una sorpresa per tutti, non per Andreazzoli e il suo staff. Oltre al play, servo o un centravanti che abbia visto e sentito la porta in passato, pronto nel  permettere a Pinamonti di crescere senza pressioni del gol a tutti i costi, e anche un difensore esterno di piede destro riserva di Biraschi.

Andreazzoli e lo staff a Neustift hanno fatto vedere schemi apprezzabili e belli, rivisti contro il Lione. Adesso Preziosi e compagnia dovrebbero provvedere nel rifinire la rosa: se succederà, si potrebbe dimenticare da parte di tutti la stagione appena finita.