Il prossimo campionato di Serie A, quello che accompagnerà all’Europeo 2020, potrebbe accompagnarsi con alcune novità di rilievo. Il tutto verrà svelato a fine mese col sorteggio dei calendari e si attende la prossima Assemblea di Lega, prevista per lunedì 8 luglio, per capire esattamente se le 38 giornate di campionato si delineeranno il 29 o 30 luglio prossimi.

Assieme alla data ufficiale, c’è un’idea che sta prendendo piede ed è quella di modificare radicalmente il calendario di andata e quello di ritorno, senza più corrispondenze fra le giornate di gara. Per fare un esempio, se Genoa-Atalanta cadesse alla prima giornata, il ritorno non sarebbe alla ventesima. E per farne un altro, se il derby di Genova cadesse alla quinta giornata di campionato non vivrebbe il suo ritorno alla 24esima, dopo diciannove turni, ma potrebbe cadere in qualsiasi altro momento della stagione. L’attesa potrebbe dilatarsi molto più del solito così come abbreviarsi notevolmente. Un’idea intrigante.

Questa riforma dei calendari sarebbe una novità di non poco conto. La Serie A, in consapevole ritardo, si metterebbe comunque in scia alla Premier League così come al campionato olandese e alla Ligue1, che ha introdotto questa riforma dalla passata stagione.

Con una riforma tardiva ma interessante, che potrebbe evitare sfide tra “gemellate” nelle ultime giornate, in momenti chiave della stagione, il campionato potrebbe cambiare volto e acquisire in competitività. Oltretutto, mentre il campionato inglese sposta le proprie gare a blocchi, in Italia l’ipotesi sarebbe piuttosto quella di effettuare due sorteggi differenti. Un calendario d’andata, uno di ritorno. Il tutto per stoppare l’andamento di calendari che, negli ultimi anni, sono apparsi spesso molto “ripetitivi” e, soprattutto, prevedibili nei finali di stagione.

Se ciò dovesse accadere, diverse potrebbero essere la particolarità. Due formazioni potrebbero affrontarsi anche a distanza di un mese e mezzo oppure la stessa formazione potrebbe aprire il campionato in casa e chiuderlo nuovamente di fronte al proprio pubblico, come accade frequentemente in Premier League. Gli inglesi incentivarono questa riforma con l’ingresso del main sponsor Barclays, nella stagione 2004/05, e ne trassero benefici in termini di spettacolo e introiti dai diritti televisivi. Anche la Ligue1 non ha scherzato l’anno scorso, malgrado una fuga solitaria del PSG in testa.