In casa Genoa non si è ancora mossa una foglia? Da Milano dicono che stasera ci possa essere stato l’incontro tra Preziosi e Prandelli. Preziosi ha risposto di no. Il presidente continua a confermare quanto detto a Firenze fuori dai microfoni, ovvero che starà in silenzio come un pesce. Un pesce si mette raramente in altre situazioni se tiene la bocca chiusa: lo stesso può dirsi dell’uomo. La comunicazione nel Genoa è blindata, la cronaca scritta e parlata invece è fantasiosa.

Gli incontri tra Preziosi e Prandelli dovrebbero essere già avvenuti: peccato che nessuno abbia considerato che il tecnico sia stato visto a Formentera in questi giorni e Preziosi contemporaneamente a Ibiza, almeno fino a martedì scorso. La stessa cronaca ha annunciato probabili pretendenti alla carica di padrone del Genoa, facendo nomi e cognomi. E anche fedina penale. Qualcosa sul verso societario si sta vagliando, nel silenzio più assoluto, da entrambe le parti, e per tale motivo potrebbe essere una trattativa seria che potrebbe far continuare a camminare il Vecchio Balordo in Serie A anche in futuro.

Anche Buffon sta aspettando quello che succede e potrebbe proporsi, non solo come giocatore. Genoa e Parma sono nel suo cuore.

La Primavera intanto è retrocessa. Per adesso, perché il prossimo campionato potrebbe essere portato a 20 squadre e perciò sarebbe ripescata. La retrocessione in seconda serie ha scatenato subito il tribunale genoano, anche se i giudici sono stati visti poche volte ad Arenzano a seguire la squadra, non solo tra tifosi ma anche tra gli addetti ai lavori. Solamente due quelli sempre presenti. Adesso si giudica di tattica, tecnica e condizione fisica. Gli errori sono stati tanti, la rosa è cambiata tra il girone di andata e quello di ritorno almeno al 40%. In quel frangente sono andati via molti degli innesti estivi, da Pina Nunes (ceduto al Chievo e annoverato tra le plusvalenze dell’ultimo bilancio) a Simeoni passando per Bellich, Facchin e Joaquin Perez.

In ogni caso, 33 calciatori da gestire sono stati tanti per il tecnico e la soluzione tattica è venuta anche a mancare, vedendola variare spesso durante le gare. La Coppa Carnevale senza i nazionali aveva illuso: probabilmente mancavano anche agli avversari. Rimugineranno dentro di sé Taldo, direttore sportivo della Primavera, e il tecnico Sabatini, perché sono retrocessi dopo aver giocato un ottimo Torneo di Viareggio, ma dovrebbero farlo anche coloro che hanno giocato e anche pagati (giustamente) con buoni contratti. Potevano dare di più.