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Il direttore generale del Genoa, Giorgio Perinetti, ieri è salito in cattedra all’Università di Palermo per tenere una relazione di fronte a centinaia di studenti sul tema del “professionismo sportivo nel calcio”.  “Sempre volentieri torno a Palermo – avrebbe spiegato il dg rossoblu ai microfoni di Mediagol, rispondendo anche alle domande sulla situazione del Palermo (accolto il ricorso dalla Corte d’Appello FIGC) e della Serie B, nuovamente sballottata nei playout. “Rispondo a questa domanda dicendo che in questi giorni si parlerà anche della riforma della giustizia sportiva: forse arriverà troppo tardi per il Palermo, ma spero che arrivi abbastanza presto per il calcio. Bisogna pensare che le società, in questo calcio business, attraversano momenti particolari e spostare una retrocessione, una promozione o quant’altro significa segnarne il destino”.

Il discorso si sposta presto sul Genoa, salvatosi all’ultima giornata, e sul proprio futuro. “Stagione positiva soltanto per il risultato di domenica, per il resto è stata una stagione controversa: iniziata bene, finita in maniera quasi drammatica. E visto che i miracoli non si possono ripetere, bisogna lavorare per non ritrovarsi l’anno prossimo in questa situazione. I tifosi non vogliono più Preziosi? Nel calcio c’è una crisi di sistema: capisco i tifosi che faticano ad assuefare questa percezione di calcio. Si parla di un problema di sistema piuttosto che di varie piazze. La situazione si sta diffondendo a macchia d’olio a tutta la Penisola calcistica, ad eccezione dell’isola felice Juventus”. E sul futuro la direzione sembrerebbe quella di un nuovo anno a Villa Rostan.Ho un accordo con Preziosi, credo di dover essere con lui finché riterrà di tenere il Genoa o finché riterrà di tenermi con lui. L’impegno c’è e andiamo avanti“.  


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