C’è fibrillazione nel mondo genoano, mentre per tutte le altre squadre che giocheranno in Serie A il prossimo anno, escluse le neo-promosse, si suona la grancassa del calciomercato e delle panchine. È il momento, a livello nazionale e dei siti specializzati in calciomercato, di proporre scenari con la chiara compartecipazione di agenti e procuratori che cercano di vendere la propria merce pedatoria, pronti per i più bravi a gonfiare i prezzi dei costi dei cartellini, per gli altri a procurare ingaggi da riscaldamento di panchine. Incomincia ad essere quasi fastidioso seguire le notizie da meggio, sempre ammesso che si possano definire tali.

Al Gran Valzer della panchine manca il Grifone. Preziosi, se sarà ancora il patron, non vorrebbe ballarlo anche il prossimo anno. Sarebbe deleterio. Non vuole essere un mangia-allenatori ma sono i risultati della stagione, non solo numerici, che lo devono fare riflettere assieme ai suoi collaboratori  Riconfermare Prandelli non vorrà dire metterlo sono esame fino all’autunno e dopo cambiare nuovamente. Nei 7/8 mesi scorsi società, allenatore e calciatori, si, dovrebbero aver capito. Sarà una soluzione diversa rispetto a Prandelli? Prandelli domattina arriverà a Pegli. Non ci sarà Preziosi, fuori dall’Italia a riprendersi dallo shock dell’ultima gara. Parlerà con Zarbano per la rescissione del contratto o con Perinetti (reduce dal viaggio in Sicilia) e Donatelli per discutere della prossima stagione? Prandelli con qualche amico fiorentino è stato chiaro: non vuole dimettersi, vuole chiarezza sulla rosa del futuro.

L’ex CT della Nazionale vorrà farsi le sue ragioni, anche se ha  dimostrato  di non aver le idee chiare. D’accordo, gli è mancato Piatek, ma c’è stato un mese di calciomercato e si poteva cercare una prima punta – anche non di Serie A – che permettesse agli altri di andare in porta. Il Grifone ha funzionato solo con le grandi perché non doveva fare gioco. Obiettivo principale: non subirlo. Il calciomercato invernale, sbagliato in uscita e in entrata, fatto in  simbiosi con la società non ha portato il regista, il catalizzatore delle due fasi di gioco; se a tutto ciò si aggiunge la mancanza di una prima punta che giocasse da centravanti, è difficile fare risultati e non finire con la coramina l’ultima giornata di campionato.

Nella tribolata stagione del Vecchio Balordo Cesare, dopo aver aggiustato la fase difensiva cercando di prender meno gol, ha perso la capacità di andare in gol. La litania della mancanza di Piatek se viene dettagliata sul rendimento in rossoblu del polacco comprende che ha fatto gol solo con Ballardini e il 3 4 1 2, pur mettendo a rischio la porta di Radu. Sia con Juric che con Prandelli ha sparato poche pistolettate. Giorno dopo giorno, facendo marcia indietro, nel  campionato rossoblu a quarti c’è la convinzione che l’errore più grosso sia stato quello di licenziare Ballardini. Bastava avere pazienza fino alla fine del girone di andata, il Grifone avrebbe girato vicino ai 30 punti e Piatek sarebbe stato vicino alla posizione di cannoniere  di fine campionato. Dopodiché si poteva allontanare il tecnico per simpatia e vendere Piatek ad altra cifra. Di tutto ciò è consapevole anche il Joker e la prossima volta, se ci sarà, non darà retta ai consiglieri privati.

Tutto fermo in casa Genoa. Si aspettano comunicazioni alla società e a Preziosi da parte di Assietta, l’Advisor entro la prossima settimana. Qualcosa di importante bolle in pentola e la conferma della Serie A potrebbe aiutare la trattativa. Preziosi e la sua famiglia sono convinti di essere al capolinea. Tutto è fermo, in attesa di fare chiarezza sulla proprietà del club. Tutto in stand-by come il futuro della dirigenza e dei calciatori, non solo quelli che hanno da rinnovare contratti o da riscattare.