Apertasi con una pagina nera fatta di scontri fra tifosi, tre arresti e due vigili del fuoco feriti, la finale di Coppa Italia 2018/19 si colora di biancoceleste per la settima volta nella storia della competizione (raggiunta l’Inter, meglio solo Roma e Juventus). Sugli spalti prevalgono i laziali, come da programma, in uno Stadio Olimpico che a fatica a riempirsi ai lati ma vede le due curve ricolme di bandiere e striscioni. Il primo tempo è contraddistinto da una clamorosa palla gol per la squadra di Gian Piero Gasperini: De Roon colpisce un palo, prima di un batti e ribatti deviato a più riprese dalla difesa biancoceleste. Ha del clamoroso un tocco di mano da parte di Bastos, non valutato meritevole del calcio di rigore da Banti, dal VAR Calvarese e dal suo assistente Peretti. Lo stesso Bastos, per scelta tecnica e dopo essere stato ammonito, sarà sostituito alla mezz’ora da Simone Inzaghi.

A risolvere una gara bagnata, sporca e a tratti bloccata, ci pensa il capoccione di Sergej Milinkovic-Savic; il serbo, grande escluso gettato nella mischia un paio di azioni prima, porta in vantaggio la Lazio a 8′ dal termine. Il colpo decisivo, quello del KO, arriva a due passi dal recupero dai piedi di Correa, asso nella manica ormai da settimane. L’Atalanta del Gasp, nonostante la sconfitta, nel cammino ha dimostrato di essere la più inglese delle squadre del campionato italiano. Capace di ottenere risultati sbalorditivi dopo la debacle nello spareggio di Europa League per i troppi gol sbagliati in Danimarca, la Dea ha tutte le carte in regola per poter regalare ancora soddisfazione nelle ultime due giornate di campionato.

Al termine della partita, Simone Inzaghi, dopo essere stato portato in trionfo dai suoi giocatori, ha commentato la conquista della Coppa Italia ai microfoni di Rai Sport: “Abbiamo fatto una grande gara, onore anche all’Atalanta. È stata una gara combattuta, così come in campionato, decisa dagli episodi: siamo stati bravi a farli girare dalla nostra parte. I cambi? Avevo detto ai ragazzi che a volte chi entra è più importante di chi gioca dall’inizio: i subentrati sono stati bravissimi. È una bella soddisfazione che ci meritiamo: abbiamo fatto un grandissimo cammino. Volevamo questa vittoria perché ce l’abbiamo messa tutta”, ha dichiaro l’allenatore della Lazio.