La 35esima giornata di Serie A, apertasi venerdì col derby della Mole e proseguita ieri con il raggiungimento matematico della salvezza da parte della Spal e lo 0-0 dell’Inter a Udine, è proseguita oggi all’ora di pranzo con una sfida cruciale: Empoli-Fiorentina. A spuntarla gli uomini di Andreazzoli grazie alla rete di Farias e un miracolo di Dragowski.

Il pomeriggio è filato liscio con sfide che interessavano meno le zone basse della classifica (Lazio-Atalanta) e che poteva sancire, in caso di sconfitta o pareggio contro il Sassuolo, la matematica retrocessione del Frosinone. Poi, ancora in pieno clima di contestazione dopo l’assemblea di giovedì scorso, ecco che arriverà Genoa-Roma. Una sfida che assumerà contorni di rilevante importanza visto che i rossoblu, tallonati da Udinese (-1) ed Empoli (-3), sono chiamati a tornare a fare punti in casa, come non accade dal 17 marzo scorso contro la Juventus. Avversaria la Roma di Claudio Ranieri, legato al Ferraris dall’indelebile ricordo di una rimonta da 0-3 a 4-3 che gli costò la panchina giallorossa. La formazione capitolina è in piena corsa Champions League.


NOTIZIARIO

Sono undici i gradi percepiti al Ferraris, privo di striscioni a colori rossoblu. Fanno eccezione tre esposti in Gradinata Nord: “Belin come gioca l’Atalanta”, “Ciao Orsetta, Stella Rossoblu” e “Solo il Fato li vinse, Onore al Grande Torino”. Terreno di gioco in buone condizioni, il vento non tira con la stessa intensità di questa mattina. Ben visibili le transenne al centro della Nord per impedire ai tifosi di sedersi nella zona centrale. In tribuna Francesco Totti, come al solito assalito da cercatori di serie, ma anche il direttore sportivo del Chievo, Giancarlo Romairone. Poi tutta la dirigenza rossoblu. Pieno il settore destinato ai tifosi giallorossi che sono esattamente 1002. Arbitra Mazzoleni della sezione di Bergamo. Guida al VAR. Sono 11300 i tifosi presenti (2689 paganti).


LE FORMAZIONI UFFICIALI 

GENOA (4-3-1-2): Radu; Biraschi, Romero, Zukanovic, Criscito; Lerager, Radovanovic, Veloso; Bessa; Kouamè, Lapadula. Allenatore: Cesare Prandelli.

ROMA (4-2-3-1): Mirante; Florenzi, Manolas, Fazio, Kolarov; Nzonzi, Cristante; Zaniolo, Pellegrini, El Shaarawy. Dzeko. Allenatore: Claudio Ranieri.


LA PARTITA

Partita la sfida del Ferraris. Il Genoa, che attaccherà subito sotto la Nord, difende a quattro con Bessa che parte da destra sulla linea dei centrocampisti in un 4-4-2. Sul versante opposto Veloso, con Lerager e Radovanovic centrali.

Al 3′ di gioco punizione dal vertice destro dell’area di rigore a favore del Genoa, dopo che Fazio ha atterrato Kouamè lancio da Bessa. Sul pallone Veloso, il cui sinistro passa leggermente largo. Mirante era sulla traiettoria, Radovanovic ha tentato di intercettare il tiro e ribadire in gol. In questi primi cinque minuti è un buon Genoa, che sta mettendo in difficoltà la Roma specialmente quando si cerca di servire Kouamè.

Lo stadio Ferraris si sta facendo sentire: un po’ ad intermittenza, ma il sostegno arriva gran parte del pubblico presente. Al 14esimo ci prova Veloso col mancino dalla distanza: la sua conclusione esce larga di un metro, particolarmente pericolosa. Un minuto più tardi è ancora un lancio lungo dalla destra a creare grattacapi a Manolas, questa volta impegnato su Lerager. Il numero 8 rossoblu è bravo a fare subito sponda per Lapadula, che prima impatta male il pallone sul primo tiro, poi ribadisce colpendo Fazio.

Al minuto 17′ primo angolo per la Roma su respinta di Radu su cross proveniente dalla destra. Sugli sviluppi del piazzato spazza Romero, ma non quanto basta per impedire alla Roma di continuare ad attaccare e conquistare un secondo corner. Corner su cui Radu si supera, togliendo dalla porta il colpo di testa di Fazio. 

Il Genoa non sta a guardare e due minuti dopo (19′) Kouamè si addentra in area e incrocia di sinistro, senza precisione. Il suo tiro potrebbe diventare un assist per Lapadula, ma l’attaccante è in ritardo e sfiora solamente il pallone. Lapadula non ci sta e ci prova al 20esimo col destro, piede debole: pallone che sfila largo di pochi centimetri. Mirante l’aveva pericolosamente battezzata fuori.

Al 22′ di gioco ci prova anche Radovanovic su sponda di petto di Lerager: destro in controbalzo che termina alto. Si tratta del settimo tentativo di tiro verso la porta di Mirante.  Prandelli, intorno al 25esimo, scambia Lerager e Veloso come posizioni: il primo fa il quarto di sinistra, Veloso è centrale assieme a Radovanovic. Al 27′ è del tutto velleitario il sinistro dai 35 metri di Kolarov su punizione: Radu la fa sua centralmente, non risparmiando qualche reprimenda a chi gli copriva la visuale.

Alla mezz’ora terzo angolo della Roma, che matura un minuto più tardi rispetto ad un tocco di mano di Zaniolo che Mazzoleni non ravviserà, ma che farà parecchio arrabbiare Criscito. La Roma va peraltro vicina al vantaggio su colo di testa di Dzeko. Un colpo di testa, quello del centravanti bosniaco, a cui risponde Lapadula dall’area piccola: il suo colpo di testa è alto sulla traversa.

Al 35esimo colpo di testa di Lerager su traversone di Veloso: Mirante la farà sua senza particolari problemi. Si tratta comunque del decimo tentativo verso la porta giallorossa da parte del Genoa.

Nel giro di un paio di minuti, fra 37esimo e 38esimo, anche la Roma colleziona due buone chance per andare in vantaggio, la più clamorosa con Pellegrini che, tutto solo in area di rigore e defilato sulla destra, calcia di mezzo esterno spedendo sul fondo.

Al 43′ di gioco il Genoa può sfruttare una punizione dai 28 metri per un fallo subito da Lerager. La posizione è invitante per il sinistro di Veloso, che cerca però uno schema. Difesa giallorossa attenta: sarà il primo angolo della partita per il Genoa. Angolo a cui ne seguirà un secondo, sempre dalla destra con traiettoria e rientrare da parte di Veloso.

L’ultimo sussulto del primo tempo è un gol clamoroso non segnato da Romero su sponda aerea di Kouamè. Il pallone sfila a porta vuota fuori di pochi centimetri. Ultima azione del primo tempo, che termina senza recupero.

Riprende senza cambi la gara del Ferraris. Genoa che cerca di imporre subito i ritmi coi quali aveva chiuso il primo tempo. Al 50esimo ammonito Zaniolo per aver atterrato Criscito, che lo aveva saltato con un tunnel.

Gioco fermo al 53esimo perché Radu, in uscita, colpisce il palo col volto. Resterà a terra un minuto, salvo poi rialzarsi. Biraschi lo aveva aiutato nell’occasione a spedire in angolo un pericoloso cross di Florenzi. Al 56esimo altra importante parata di Radu, questa volta su sinistro di Zaniolo dal limite dell’area: la conclusione del calciatore giallorosso viene smanacciata alta sulla traversa.

Al 61esimo Lapadula cerca di ripetere la semi rovesciata di Ferrara su un buonissimo suggerimento in profondità di Bessa, soltanto che manca totalmente il pallone. Mirante può tranquillamente fare suo il pallone. L’occasione, sino ad ora, era la migliore del secondo tempo rossoblu. Lo toccherà di testa al 63esimo, ma per consegnarlo tra i guantoni dell’estremo difensore avversario. Nell’occasione era ben tallonato da Manolas. Non c’è due senza tre: ancora Lapadula, al 65esimo, scarica un potente destro verso la porta di Mirante. Pallone alto sulla traversa, ma chance importante per il Grifone.

Ranieri intanto si gioca il primo cambio: fuori Pellegrini, dentro Schick. La Roma diventa pressoché un 4-2-4. Passano quattro minuti (69′) e la Roma cambia ancora: dentro Kluivert per Zaniolo.

La formazione giallorossa crea qualche apprensione alla difesa rossoblu su sviluppi da calcio d’angolo, ma Radu riporta la calma. E lo fa proprio mentre Prandelli fa entrare Pandev al posto di Lapadula (73′).  La partita si avvicina al termine: sul cronometro mancano dieci minuti. Prandelli ha ancora due carte da giocarsi, Ranieri una sola e si chiamerà Pastore.

All’81esimo passa la Roma con la rete di El Shaarawy, che raccoglie uno spiovente di Florenzi col piatto sinistro batte Radu, spiazzato dalla conclusione di prima dell’attaccante giallorosso. Prandelli toglie subito un centrocampista, Lerager, e inserisce Sanabria. All’84esimo ammonito Kluivert, all’88esimo fuori Florenzi e dentro Karsdorp.

A ridosso dell’ultimo minuto, il Genoa conquista un angolo dalla destra, il primo della ripresa. Ed ecco che arriva il gol, in contemporanea alla comunicazione del recupero (4′): su calcio d’angolo svetta Romero, che insacca alle spalle di Romero. Seconda rete stagionale per il centrale difensivo rossoblu. Esce per un problema fisico Bessa e l’ultimo cambio di mister Prandelli sarà dunque Rolon.

A trenta secondi dalla fine, calcio di rigore per il Genoa per fallo di Mirante su Sanabria. Il VAR (Guida) revisione la dinamica e conferma il penalty. Sul pallone propio Sanabria che calcia alla destra di Mirante e se lo fa neutralizzare.

Il risultato finale è di 1-1. Il Genoa si porta a +4 sull’Empoli prima di andare a Reggio Emilia e affrontare l’Atalanta, che grazie al pareggio della Roma consolida ancora di più il terzo posto. Genoa che spreca tantissimo nel primo tempo, poi fallisce un rigore con Sanabria che avrebbe chiuso partita e virtualmente anche il capitolo salvezza.