Il Genoa Primavera affronta l’Inter in una sfida tanto complicata quanto decisiva per capire quale maggio attenderà i rossoblu. Se i padroni di casa si presentano al Breda di Sesto San Giovanni forti di un secondo posto da proteggere, i grifoncini sono decimati dalle assenze in difesa (Vasco fuori due giornate per squalifica, Piccardo e Raggio infortunati) ma non possono esimersi dal tentare di strappare almeno un punto per conquistare fiducia e crediti nella lotta per non retrocedere. Ieri il pareggio prestigioso ottenuto dall’Empoli sul campo della Roma, alle ore 11 il crollo del Milan in terra sarda. Sei squadre per tre posti che valgono la salvezza.

LA FORMAZIONE DEL GENOA – 1 Russo; 2 Candela, 3 Adamoli, 4 Njie, 5 Dumbravanu (32′ st Verona 17), 6 Masini (17′ st Zvekanov 18), 7 Karic, 8 Rovella, 9 Bianchi (17′ st Ventola 19), 10 Cleonise (32′ st Lipani 15), 11 Szabo Allenatore: Carlo Sabatini

Prima del fischio d’inizio un minuto di raccoglimento per Orsetta Grandis, la venticinquenne fisioterapista di cui si sono tenuti i funerali nella mattinata odierna.

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LA PARTITA – Il Genoa produce l’ennesimo primo tempo di spessore, bloccando un avversario poco brillante ad arginare le trame di gioco ordite dai rossoblu. Ci provano Merola e Salcedo, ma gli ospiti in maglia bianca spostano il pallone con rapidità e si rendono pericolosi con Szabo: taglio di Adamoli dalla sinistra, pallone deviato non quanto basta per battere Dekic. Russo respinge in due tempi un tentativo di Colidio, superandosi poco dopo su un tiro poco angolato del compagno Schirò, servito sull’asse orizzontale da Merola e Salcedo. L’attaccante italo-colombiano ci proverà in chiusura di frazione, portandosi il pallone sul destro e scaraventandolo sul secondo palo. La risposta del numero uno genoano è reattiva, la coppia inedita Fallou-Dumbravanu sembra funzionare.

La ripresa si apre con un’uscita di Russo su Merola, scivolata di poco fuori area che di fatto vale un gol. Il portiere del Genoa torna in versione stunt-man pochi istanti dopo, uscendo nuovamente dall’area di rigore per evitare il peggio su un tentativo di Salcedo. Il tutto sotto gli occhi del ds Carlo Taldo, uno che li conosce bene entrambi. L’Inter spinge e passa su calcio d’angolo, quando Colidio riesce a vincere un blocco superando i difensori avversari.

I grifoncini subiscono il contraccolpo, rischiano di concedere un raddoppio immediato e Sabatini cambia in corsa: Zvekanov e Ventola dentro al posto di Masini e capitan Bianchi. Negato un calcio di rigore al 66′ per fallo di mano commesso dal centrale difensivo Rizzo, sono invece Zappa e Gianelli a rinforzare la squadra nerazzurra. Dumbravanu sbaglia un passaggio in uscita e Schirò si mangia in pallonetto, con l’aiuto provvidenziale della traversa, la rete del 2-0. Szabo ha sul destro il colpo del pari, ma il suo tiro d’esterno piede s’infrange sul palo interno per la gioia dei tanti presenti a Sesto San Giovanni. Ed anche qualche addetto ai lavori. Dentro anche Verona ed emozione per Lipani, classe 2002 all’esordio con la maglia della Primavera, colpita al cuore da una rete in avvio di secondo tempo. Niente di nuovo sotto il sole, ora si torna a giocare in casa. Contro la Fiorentina, il prossimo 5 maggio, servirà una prestazione ancor più determinata e senza cali di tensione per risalire la china e continuare a sperare. Alle 15 sfida cruciale fra Sassuolo e Palermo, avversarie invischiate proprio come il Genoa nella lotta per non retrocedere. Ai posteri l’ardua sentenza.