Alla 33esima giornata di Campionato tra sabato Santo, Pasqua e Pasquetta, l’Uovo Pasquale è stato di cioccolato amaro e dolce, la colomba con canditi e senza e per qualche squadra anche senza zucchero considerato come si è passata  a domenica di Pasqua con qualche agnello finito sul piatto del campionato.

La Juventus ha vinto l’ottavo scudetto, ma lo “scud…otto” ha fatto fare una festa a metà dopo il fallimento Champions. Appena passato solamente qualche giorno o addirittura qualche ora, la Signora, finita la festa per il 35° scudetto, avrà un  solo un obiettivo: far vincere a CR7 la classifica da capocannoniere considerato come si è “incazzato” dopo le pappine dell’Ajax. La lezione di misurare lo sforzo in campionato con vista Champions solo  nelle ultime giornate pre-quarti di finale  non ha dato frutti, il voler vincere con largo anticipo senza la necessaria adrenalina lungo lo Stivale gli ha dimostrato che in Europa non si può camminare, ma bisogna correre contro qualsiasi avversario. Avere Stadi di proprietà e bilanci, andati quasi all’aria per una partita , non porta successi inseguiti ormai da tempo e sempre con gli stessi errori finali. Anche la Juventus, nel frattempo, femminile ha vinto lo scudetto.

Le squadre che si giocano l’Europa con le orecchie arrancano tutte. Compreso il Napoli, pur con cinque punti di vantaggio sull’Inter. La fortuna del Ciuccio che quelle dietro per un motivo o per un altro sono zoppe tecnicamente e mentalmente e quasi tutte con poca identità di gioco.

L’Inter a San Siro si è accontentata di fare un piccolo passo con la Roma che qualcuno ha incominciato subito a dire svegliata da Ranieri. Lupa illuminata dall’ennesimo gol di El Shaarawy e dopo dalla paura del Biscione interista che gli cadesse sulla testa il terzo anello del Meazza.

Il Milan non ha digerito la “parmigiana” del Sabato Santo. Il Diavolo punito allo scoccare del 90’ con un punizione di Bruno Alves. Gattuso in ogni partita cerca sempre di fare miracoli cambiando la squadra del primo tempo, ma si deve sempre arrendere ai ritmi troppi blandi dei centrocampisti con Piatek una delle belle statuitine nel deserto delle difese avversarie. Dimenticandosi di quello che aveva combinato sulla panchina rossonera con il 4-2-4 fantasia, Leonardo critica quando viene inquadrato con le smorfie. Maldini invece spera: senza Champions sarà dura far quadrare i conti Uefa. Fra l’altro gli svizzeri del calcio  usano gli euro come le banche d’Oltralpe. Nessuno ha mai spiegato perché al Milan è stato dato il permesso di uscire dai parametri con gli acquisti di Piatek e Paquetà e dopo essere messo sotto processo.

L’Harakiri della Lazio a domicilio contro il Chievo è stato l’agnello pasquale 2019. In questo caso si può affermare chi tutto vuole nulla stringe pensando alla Coppa Italia. Milinkovic-Savic dà un calcione nel sedere ad un avversario e lascia l’Aquila azzoppata per 55’. Contro il Chievo poteva vincere anche 10 contro 11 visto che Di Carlo sta già preparando i clivensi del prossimo anno cercando di far giocare vecchi e nuovi. Lotito prende due gol in 80 secondi, andrebbe fuori di testa se dovesse arrivare settimo in classifica.

Aggiungi un posto a tavola per la Champions. Secondo il Presidente del Torino Cairo ci sono anche i granata. Le vittorie fanno non ragionare a caldo, ma a freddo: se il Toro vorrà entrare nell’arena Champions dovrà fare altra partita rispetto quella contro il Genoa, vinta per un errore di Veloso, con due parate miracolose di Sirigu e un altro tiro di Parigini a giochi fatti. Mazzarri per caricare il Toro annuncia che sono la rivelazione: esagerato. Aspetti prima di cantare vittoria di fare risultato con Milan e Juventus in rapida successione.

Chi non aggiunge un posto al tavolo della Champions, ma ci si siede di diritto, è l’Atalanta di Gasperini battendo il Napoli a domicilio. Una “pasquetta” da Dea dove non ha fatto una gita fuori porta raggiungendo al quarto posto in classifica il Milan.  Insigne sempre in panchina non si è mai scaldato. Dea vibrante nel finale di gara dal punto di vista atletico, con la solita ottima qualità di gioco, con triangoli e fraseggi alla Gaspe, pallone sempre per terra e sempre alla ricerca della profondità. Gasperini l’unico a non preoccuparsi di dover giocare una semifinale di Coppa Italia giovedì prossimo. Raggiungere  la Champions con l’Atalanta è come vincere il campionato.

La Sampdoria a 48 punti, perdendo 3 a 0 a Bologna, è stata protagonista di una commedia brillante anche dopo le parole di Giampaolo al venerdì santo prima di salire pullman destinazione Emilia. Memorabili i gol incassati dalla Doria, ma il Teatrino da Avanspettacolo è avvenuto alla fine tra il Presidente Ferrero e Sabatini, direttore dell’area tecnica. Non conosciamo le parole del vocabolario del Viperetta se sono state usate, sappiamo che Sabatini ha dato le dimissioni in anticipo, fra l’altro accusato di aver già firmato, contratto in scadenza giugno, per il Bologna.

La Fiorentina ha provato a rovinare la Festa alla Juventus solo per un tempo. Dopo Montella  e compagnia hanno incominciato a pensare alla Coppa Italia con Gasperini. Il secondo tempo viola preoccupa e non per colpa della Signora, il ritorno al passato lascia perplessi per la gara di giovedì contro la Dea.

In fondo alla classifica, il Cagliari decimo posto in classifica, il Frosinone quasi in B, la Spal fa sprofondare l’Empoli a domicilio con quattro gol di quattro attaccanti. Petagna (2), Floccari e Antenucci. Per l’Empoli la salvezza si fa dura a meno che domenica non batta il Bologna al Dall’Ara.

La Spal salva a 5 giornate dal termine non è una rivelazione. Gli estensi in sei anni hanno scalato  quarta divisione, serie C, serie B e serie A. Semplici in panchina da 5 anni al Mazza di Ferrara è la conferma che il progetto è serio, creduto dal pubblico ferrarese e da una società che ha cambiato i connotati al vetusto Stadio. Petagna a quindici reti in classifica cannonieri e il rinato Floccari sono merito dell’allenatore e dell’ambiente. Con i loro gol hanno vinto 5 partite su 6 battendo Juventus, Lazio e Roma.

Anche il Cagliari ha dato un segnale al campionato vincendo contro il Frosinone. Dopo le vicissitudini d’inverno la società sarda ha dato fiducia a Maran, che vuole continuare la sua strada con la società, la quale vuole programmare un nuovo stadio. Per i frusinati solo un cerino di speranza di salvezza, neanche una candela.

Il Bologna con la cura serba di Mihajlovic e quella bolognese di Rizzoli, visti i pochi incidenti di percorso arbitrale per i felsinei, ha risalito la corrente facendo il mercato giusto a gennaio. E anche loro hanno in testa un nuovo stadio.

Questo finale di campionato in fondo alla classifica racconta che la fiducia porta risultati. Speriamo che tutto possa succedere anche al Genoa vista la Pasqua fatta passare ai propri tifosi con l’ennesimo cambio di allenatore, con il presunto ritorno di Ballardini. Non è stata un’invenzione giornalistica.

Dopo aver mangiato la colomba, la dirigenza rossoblu alla sera a Forte dei Marmi ha deciso di continuare dare la fiducia a Prandelli. Il ritorno di Ballardini sarebbe stata altra distillazione del rumore per il Joker.

Con il tecnico avranno parlato di lasciare da parte il passato e incominciare a giocare un  mini torneo di cinque gare. Si è invece data la fiducia a Prandelli cercando di ridargli uno spirito tranquillo, condizione essenziale per qualsiasi attività.

La fiducia nel Vecchio Balordo è come essere su un treno o un aereo dove qualcuno ripete: “avverrà un accidente”. “Se ne avrò uno, me la caverò come potrò”. Per viaggiare in pace già da domenica prossima, il Grifone e Prandelli devono fare risultato, altrimenti sarà tempo di altra litania.

Cinque giornate di campionato, mini torneo, anche se il passato non sarà dimenticato: solo il popolo rossoblu potrà fare altro miracolo. Che non sarà come cedere un posto sull’autobus ad una persona anziana. Il vecchio Balordo non può vivere in una realtà virtuale e non tanto per la contestazione di domenica scorsa, quanto per il clima che si respira.

#salviamoilgrifone. Dopo, da parte di tutti, smetterla di fare diventare il Genoa come quel detto di De Coubertin: “l’importante non è vincere, ma partecipare”. Bisogna non solo partecipare e mantenere la Serie A, bisogna pretendere qualcosa di più.

Dall’infermeria rossoblu del suo futuro ci ha già informato Favilli, per lui campionato finito. Invece non molla Sturaro dopo l’incidente alla caviglia destra e il piccolo contraccolpo al ginocchio. Nessun problema al tendine operato. Sturaro da genoano ha lavorato il giorno di Pasqua e di Pasquetta per recuperare alla svelta. Oggi gli accertamenti diagnostici.

I NUMERI DEL CAMPIONATO (aggiornati alla 33° giornata)

  • MEDIA GOL RISPETTO ALL’ANNO SCORSO: +5 (879/874)
  • RETI TOTALI DA INIZIO CAMPIONATO: 879;
  • RETI DI GIORNATA: 26;
  • GIORNATA PIÙ PROLIFICA: 28° (42 gol)
  • GIORNATA MENO PROLIFICA: 16°/32° (17 gol)
  • RIGORI ASSEGNATI E REALIZZATI DA INIZIO CAMPIONATO: 87;
  • MIGLIORE ATTACCO: JUVENTUS (67);
  • PEGGIORE ATTACCO: CHIEVO (24);
  • MIGLIORE DIFESA: JUVENTUS (23);
  • PEGGIORE DIFESA: CHIEVO (68);
  • MIGLIORE ATTACCO IN CASA: JUVENTUS (37);
  • PEGGIORE ATTACCO IN CASA: CHIEVO, FROSINONE (13);
  • MIGLIORE DIFESA IN CASA: INTER (8);
  • PEGGIORE DIFESA IN CASA: FROSINONE (33);
  • MIGLIORE ATTACCO IN TRASFERTA: ATALANTA (37);
  • PEGGIORE ATTACCO IN TRASFERTA: CHIEVO, CAGLIARI (11);
  • MIGLIORE DIFESA IN TRASFERTA: JUVENTUS (12);
  • PEGGIORE DIFESA IN TRASFERTA: CHIEVO (36);
  • PARTITE VINTE CON ALMENO 3 GOL DI SCARTO: 52 su 330 (15,7%)