Il Genoa in campo, non sugli spalti come i tifosi genoani e interisti, ha festeggiato il ritorno del figliol prodigo Icardi e Spalletti non ha ammazzato il vitello grasso facendo Festa.

Spalletti non ha fatto un capolavoro tattico, ma sono le scelte discutibili di Prandelli ad avergli aperto la via del successo e il rafforzamento della terza posizione in classifica con il Milan che insegue a 4 punti di distanza con la speranza che l’Atalanta inciampi stasera contro il Bologna, dovendo poi incontrarla alla 31esima giornata di campionato, il prossimo weekend.

Ho sperato fino a quando non è uscita la formazione del Genoa sui social rossoblu, intorno alle ore 20, che le formazioni snocciolate dalla stampa fossero un “Grande Bluff”. Invece no. Prandelli ha voluto giocare alla Teresina a carte scoperte contro uno Spalletti che non aspettava altro confermando tutti i diffidati in campo e “bluffati” fino a qualche ora prima.

Come volevasi dimostrare, giocare a quattro in difesa con due difensori centrali e due terzini che non hanno nulla da spartire con controllo e marcamento dell’avversario è stata una Waterloo. A questo punto, Prandelli poteva optare per 4 difensori puri per contrastare Politano, Nainggolan, Perisic e Icardi.

Le fasce nel 4-4-2 devono essere invece il vero fulcro. Il Genoa contro l’Inter aveva bisogno di due giocatori di fascia molto veloci e resistenti. Il problema che i veloci Pereira e Pezzella dovevano marcare e quelli davanti, Lerager e Sturaro, erano invece solo resistenti e madre natura calcio fino a ieri sera non li aveva dotati nell’essere pronti a dare profondità e neanche di dribbling per creare superiorità numerica.

Anche a centrocampo la musica non è cambiata con tutti i centrocampisti di piede destro. Prandelli insiste con i calciatori da lui richiesti e voluti, come Radovanovic, bravo non sempre a difendere, come sul palo di Icardi, e a disagio nel gestire la manovra. O richiesti e voti come Lerager (condiviso), che concede tanto spazio agli avversari non essendo un esterno, come accaduto con Asamoah libero di prendere la mira per servire Gagliardini in una selva di maglie rossoblu. Gagliardini arrivato da centrocampo e passato vicino a Rolon che non è riuscito ad opporsi dando protezione alla difesa, tutta impegnata a marcare i quattro nerazzurri  d’attacco. Nel centrocampo del Genoa mancano due mezze punte o un  centrocampista con i piedi buoni. Anzi, uno scalda la panchina ed è Veloso. Contro l’Inter c’è stato anche il sacrificio di Sanabria, fino a che è stato in campo molto mobile, ma non aiutato dalla squadra e sempre lontano dai 16 metri. Davanti ha funzionato Koaumè in versione torre.

Non compresa dopo l’espulsione di Romero l’uscita di Sanabria essendo già sotto di 2 a 0. Non era meglio passare alla difesa a tre e tenere due attaccanti?

A Udine Prandelli bisognava difenderlo perché il 4-2-3-1, subito abortito dopo il gol al terzo minuto, non ha permesso di capire se era maschio o femmina. Prandelli però a Udine e con l’Inter con i suoi collaboratori ha letto male la strategia tattica in corso di partita non riuscendo a cambiarne l’andamento come gli era successo altre volte nella sua avventura genoana.

Prandelli con i suoi collaboratori farà riflessioni e analisi della partita e non mancandogli intuito, fantasia, intelligenza – ma soprattutto allenamento mentale condotto con raziocinio – qualcosa dovrà cambiare facendo un viaggio a ritroso dal suo arrivo al Genoa quando il Vecchio Balordo viaggiava su onde alte, come sta accadendo attualmente visti i risultati degli avversari che inseguono la salvezza.

Continuando su questa strada si potrebbe trasmettere ansia alla squadra. I giocatori hanno bisogno, essendo in pochi nella rosa conoscitori e frequentatori della zona salvezza, compreso il tecnico, di cambiare subito lo spartito. Altrimenti verranno confermate le parole  che insegnano a Coverciano che la squadra rispecchia l’atteggiamento del Mister. Tutto confermato dai cambi in panchina.

Queste potrebbero essere fanfucole da cronista sportivo, come scriveva Gianni Brera,  senza voglie moralistiche ma solamente per stare nei fatti esponendoli subito per dimenticarli presto. Un trucco psicologico per chi scrive, efficace per non cadere in depressioni di classifica e di risultati di altri. Tanto contro chi lanciarsi?  

Le cose per adesso stanno così, ma non dovranno continuare ad andare cosi visto il calendario da affrontare. Dopo aver fatto lo sgambetto alla Signora bisognava chiudere subito il discorso salvezza.

Come? Facendo un ritorno al passato considerato che questo Genoa può giocare solamente con il 3-5-2 e in qualche gara con il 3-4-1-2. Per cambiare dopo la salvezza ci sarà tempo mettendo i giocatori giusti al posto giusto, anche se non come diceva Bagnoli: “il terzin faccia il terzin“.

Prandelli quando ha preso il timone del Genoa il 9 dicembre contro la Spal  fino alla sosta ha fatto su cinque gare cinque punti con il 3-5-2 battendo l’Atalanta, pareggiando con Spal e Fiorentina al Ferraris, perdendo in casa della Roma con un risultato non giusto vista la prestazione e gli occhi chiusi di Di Bello di Brindisi sul rigore sacrosanto su Pandev. Poi avrebbe perso a Cagliari.

Con la difesa a quattro e il 4-4-2 o 4-3-3 il Genoa alla ripresa del campionato ha fatto su undici gare 13 punti. Ma attenzione: di questi 13 punti 6 sono arrivati quando Prandelli ha cambiato strategia tattica nel secondo tempo rivoltando la squadra scesa in campo dal primo minuto. Fra l’altro in qualche vittoria, come con Atalanta ed Empoli, ci ha messo lo “zampino” Veloso.

L’Inter quasi venerata oggi all’ordine del giorno non mi è piaciuta. Meno male che Spalletti   è sempre rimasto dentro la sua filosofia e dentro il personaggio da “Isola dei Famosi” e non si è accorto e ordinato di fare i cambi campo con una corsia laterale sempre scoperta. Grazie anche a Radu se il Genoa non ha giocato e perso set di tennis a Udine e ieri sera.

Serata amara, ma non di vergogna. Basta ragionarci sopra perché una mesta broccaggine non può essersi impadronita dei calciatori rossoblu a quarti.

Chiedo scusa a Prandelli per le amine psicotoniche espresse, perché anche di lui sono convinto che sia in grado di tirare fuori nuovamente il Vecchio Balordo da questo periodo visto che il suo calcio non ha quello che merita.