La lite nello spogliatoio che ha tenuto vive le ultime ore era solamente un passaggio, peraltro a violare la sacralità dello spogliatoio, che poco aveva a che fare con le vicende di campo. Prima di venire a conoscenza dell’episodio, la principale domanda che ci si poneva, anche a Udine, era perché il Genoa avesse fatto la partita che avrebbe dovuto fare l’Udinese, e viceversa.

Le statistiche confermano che, al di là delle scelte tecniche iniziali che il campo pregiudicato dopo appena 180 secondi e un pallone perso in mezzo al campo che non ha trovato contromisure immediate (l’unico a tentare di fermare la corsa di Pussetto è stato lo stesso Rolon, poi ammonito), il Genoa era sceso in campo per cercare di mantenere il pallino del gioco contro una Udinese impaurita, sino all’ultimo minuto di partita costretta dietro la linea del pallone. Arcigna e battagliera, sempre assai bassa e compatta.

Ce lo racconta anzitutto una partita dai ritmi più blandi del solito in Serie A. Nessun giocatore, né da una parte né dall’altra, ha superato gli undici chilometri percorsi. Mandragora risulta il migliore con 10,8 chilometri. Un dato interessante perché evidenzia una sfida giocata più che sull’intensità sugli errori dell’avversario. Poi c’è il dato sul baricentro medio delle due squadre e sullo sterile comando del gioco da parte del Genoa: l’Udinese ha infatti stazionato per quasi tutta la gara dietro la linea del pallone, come raccontano i suoi 44 metri di altezza del baricentro. Praticamente mai oltre il cerchio di centrocampo, sempre corta in 30/35 metri.

E il Genoa? Tutto il contrario. Addirittura i rossoblu, nel passare da fase offensiva a fase difensiva, hanno oscillato tra 63 e 57 metri di baricentro medio, molto più elastici nell’allargare le maglie del loro schieramento, la cui larghezza media oscillava fra 31 e 43 metri. In termini di occasioni create, il Genoa è stato “premiato” dal suo voler giocare nella metà campo avversaria. Quindici contro dodici, con un possesso pallone superiore (55% contro 45%) e tutte le statistiche in vantaggio, tranne quelle che contano davvero: gol e assist. Nel risultato infatti l’ha spuntata l’Udinese, più cinica sotto porta e pericolosissima quando ha trovato spazio in campo aperto attaccando nell’uno contro uno i difensori rossoblu. Un film già visto.

Questi duelli individuali sono nati in larga parte da un facile recupero pallone su errori in appoggio o gestione del pallone da parte del Genoa. L’Udinese è stata “maestra” nello sfruttare ogni minimo passo falso, non imitata dal Grifone che ha trovato in Pussetto la sua vera spina nel fianco, essendo il giocatore più ricercato dai compagni. E pensare che la partita avrebbe potuto essere ghiottissima: se sfruttati a dovere, 422 passaggi riusciti del Genoa contro i 233 dell’Udinese, assieme col 32% di palloni sbagliati da parte della squadra di Tudor, avrebbero raccontato di un’altra partita se anche solo un pizzico di malizia e cattiveria in più fossero state riversate sul terreno del Friuli, dove invece il Genoa si è confermato nuovamente vulnerabilissimo (nona sconfitta esterna stagionale per la formazione rossoblu, ndr)

Sono tutti dati su cui riflettere. Perché se fioccano le insufficienze in casa Genoa, molti rossoblu hanno provato a mascherare la loro partita con dati ben superiori alle loro medie stagionali. Specialmente nella precisione dei passaggi oppure nei palloni recuperati, a testimonianza di un’avversaria che non è mai stata predominante nel condurre la partita. Zukanovic, ad esempio, non ha perso l’86 per cento dei palloni gestiti. Mai pressato, ma sempre attaccato in ripartenza e in campo aperto, ha però patito non poco le corse di Pussetto. Romero stesso ne ha completati il 78%, seguito a ruota da Radovanovic (77%), che mai come ieri aveva avuto la libertà di svariare a ridosso della difesa trovando campo davanti a sé per arrivare al tiro. Lo testimoniano anche le tre conclusioni dalla distanza scagliate ieri dal centrocampista serbo (sia col destro sia col sinistro, ndr). Spaventa di più la partita di Rolon, in campo per un tempo e reo confesso nel gol del vantaggio friulano. Tocca 15 palloni da centrale di centrocampo davanti alla difesa, ma ne perde uno su tre, giocandone uno ogni tre minuti di partita. Troppo poco in una partita dove non è servita neppure la sua vera arma, l’interdizione in mezzo al campo.

Il Genoa, insomma, ha trovato tutto tranne che un arrembaggio friulano alla Dacia Arena. E l’atteggiamento remissivo dell’Udinese emerge ancor di più di fronte a questi numeri che fanno domandare perché il Genoa non abbia trovato la via per segnare, complice anche qualche intervento di Musso e la traversa di Lapadula nel finale. Certe partite, che suonano come opportunità, non capiteranno più tanto spesso, specialmente da fine marzo in poi. Specialmente se la gara di ieri ti riconferma seconda peggiore difesa esterna del campionato.

Dalla sfida della Dacia Arena, anche per questo, non escono coperti di gloria neppure altri giocatori, in affanno nell’attaccare come nel difendere. Per esempio, tra i giocatori rimasti in campo per novanta minuti, Pedro Pereira completa appena il 50% dei suoi passaggi, sbagliando un pallone su due e rifacendosi solamente co cross da cui nascerà la traversa di Lapadula al 90esimo. Resta comunque il peggiore della partita, in termini percentuali, dopo Lazovic, sostituito però nell’intervallo.

 

LE STATISTICHE DEI SINGOLI ROSSOBLU 

LE STATISTICHE DELLA PARTITA UDIGEN


I NUMERI DEL GENOA 2018/2019 (aggiornati alla 29° giornata della stagione 2018/19)

  • PARTITE GIOCATE: 29
  • VITTORIE: 8 (27,7%)
  • PAREGGI: (31%)
  • SCONFITTE: 12 (41,3%)
  • GOL FATTI: 34
  • GOL FATTI/partita: 1,17
  • GOL SUBITI: 44
  • GOL SUBITI/partita: 1,5
  • GOL FATTI IN CASA: 19
  • GOL FATTI IN TRASFERTA: 15
  • GOL SUBITI IN CASA: 15
  • GOL SUBITI IN TRASFERTA: 29
  • GARE A PORTA INVIOLATA: 6
  • PERCENTUALE GARE A PORTA INVIOLATA: 6 su 29 (20,6%)
  • PUNTI CONQUISTATI: 33
  • MEDIA PUNTI: 1,13 (a partita)
  • VITTORIE IN CASA: 6
  • PAREGGI IN CASA: 6
  • SCONFITTE IN CASA: 3
  • PUNTI IN CASA: 24
  • VITTORIE IN TRASFERTA: 2
  • PAREGGI IN TRASFERTA: 3
  • SCONFITTE IN TRASFERTA: 9
  • PUNTI IN TRASFERTA: 9

I NUMERI DI PRANDELLI DA TECNICO DEL GENOA IN CAMPIONATO (aggiornati alla 29° giornata della stagione 2018/19)

  • PARTITE TOTALI: 15
  • VITTORIE: (26,6%)
  • PAREGGI: 6 (40%)
  • SCONFITTE: (33,4%)
  • GARE A PUNTI: 10
  • % GARE A PUNTI: 66,6%
  • GOL FATTI: 15
  • GOL FATTI/partita: 1
  • GOL SUBITI: 14
  • GOL SUBITI/partita: 0,93
  • GARE A PORTA INVIOLATA: 4
  • PERCENTUALE GARE A PORTA INVIOLATA: 4 su 15 (26,6%)
  • PUNTI CONQUISTATI: 18
  • VITTORIE IN CASA: 3
  • PAREGGI IN CASA: 4
  • SCONFITTE IN CASA: 1
  • VITTORIE IN TRASFERTA: 1
  • PAREGGI IN TRASFERTA: 3
  • SCONFITTE IN TRASFERTA: 4