Ipse Dixit. Anche la 27esima giornata di campionato conferma che non ci sono state pillole di saggezza calcistica.

Nessuno in cima alla classifica, che si gioca l’Europa che conta, e nessuno in fondo che si gioca la salvezza guarda più il piano di lavoro del gioco. È finito il tempo a undici giornate dalla fine del campionato delle fantasie di moduli e strategie: contano solo i risultati.

La Juventus a +18 dal Napoli ha scherzato con l’Udinese. Nicola, il tecnico dei friulani, nella sua Torino poteva osare qualcosa in più contro le riserve bianconere.

Il Napoli ha rimesso in discussione il secondo posto dopo il pareggio in casa del Sassuolo. Lo scudetto è andato e il Ciuccio pensa di più all’Eden dell’Europa League per non finire altra stagione con una mano davanti e l’altra dietro. Ancelotti pensi anche al prossimo anno e  si guardi dietro: arrivare secondi è altra cosa che terzi o quarti in classifica.

Inter e Milan bisogna appaiarle con vista alla prossima stracittadina. Entrambe giocano non bene, fanno risultato con Chievo e Spal a fatica. Il Milan grazie a Piatek e l’Inter a Politano che nell’attesa di Icardi – difficile perché non è questione di euro ma di spogliatoio – potrebbe essere la nuova carta di Spalletti, come fece alla Roma quando giocò con il falso nove:Totti. Al Milan, oltre al Pistolero, è stato dato il tempo da parte delle altre di recuperare il terreno perduto. Il recupero di Biglia, aspettato da Gattuso con pazienza, potrebbe essere altra carta vincente nel centrocampo muscolare del diavolo.

Fiorentina e Lazio un pari che è servito poco. Pioli ha sfruttato Chiesa zoppicante per troppo tempo prima di sostituirlo. Non sarà contento il CT Mancini. Immobile si inventa un gol, ma sbaglia quello più facile pro Champions e Muriel fa rivedere l’Europa League all’Aquila.

Ma la vetrina della 27esima giornata è dell’Atalanta e del Torino. La Dea si prende il Ferraris blucerchiato. Gasperini  rincuora i genoani dopo le tre gare senza gol, bisticcia con i Doriani: ormai è altro derby. L’Atalanta realizza 46 gol su azione, più di tutte le altre davanti, e così facendo agguanta la Roma alla domenica sera e vede il “deretano” delle milanesi. Quagliarella capocannoniere in solitaria non è bastato. Peccato che la gara sia andata più sui tubi catodici per il diverbio tra Gasperini e Massimo Ienca. Ognuno ha fatto le proprie ragioni, aspettiamo il responso del giudice sportivo attraverso gli occhi dei Commissari di campo per saperne di più.

Il Torino di Mazzarri un solo gol subito in 7 giornate. Dopo la sconfitta con la Juventus ha perso solo con la Roma. Mazzarri ha fatto fatica quando ha voluto giocare “primo non prenderle” e non aveva la fiducia della squadra.  Mazzarri cerca di costruire sempre squadre più potenti che di qualità, ma come sempre nel calcio a fare la differenza sono i giocatori o il singolo, in questo caso Ansaldi, colui che sta colorando il sistema di gioco aspro del Toro. Il canto del Gallo ritrovato risveglia appetiti europei.

Dalla parte sinistra della classifica bisogna scivolare alla destra, in fondo. Il Bologna vince contro il Cagliari ed è vittoria preziosa per la testa dei petroniani che però non deve illudere perché Maran a fine campionato dovrà spiegare quale sia la differenza tra giocare sull’isola e nel continente. Non puoi far strisciare il Biscione di Spalletti sette giorni prima e dopo soccombere alla voglia dei bolognesi. Questione di testa di entrambe le squadre che dovranno modificare nelle prossime undici gare per non soffrire.

Il Frosinone non vince in casa, Belotti potrebbe averlo condannato, anche se ancora è tutto possibile. Le prossime tre gare (Empoli in trasferta, Spal e Parma allo Stirpe) decideranno il campionato dei Ciociari.

L’Udinese rassegnata contro la Juventus preoccupa il Friuli, considerato che domenica giocheranno in casa del Napoli.

Parma al “culatello” contro il Genoa: quasi salvi per l’anemia da gol del Vecchio Balordo e per un VAR distratto di due internazionali, Mariani e Di Liberatore, che non segnalano un errore su un calcio d’angolo applicando alla lettera la deleteria locuzione “chiara e evidente occasione”.

Genoa, serve un gol per uscire dalla crisi. Nel campionato attuale il gol è una normalità quasi come non prenderne. Un gol per liberare e non far sorgere ansie da classifica.

La Rometta di Ranieri batte l’Empoli all’ultima gara della 27esima giornata. Ranieri ha subito pensato che la Lupa fosse ammalata e con il buon senso è passato al 4-4-2, modulo nuovo che non ha fatto vedere il gioco. Rometta salvata dal Var al 90’. L’Empoli ha messo paura, toscani più belli dei giallorossi, spreconi davanti e disattenti dietro. Roma non Leicester. Il 4-4-2 ha portato punti, ora se funzionerà e se continuerà bisognerà aspettare  i rientri di Dzeko, Kolarov, Manolas, Fazio, Pellegrini e De Rossi.  La Roma insegue le milanesi per la Coppa con le Orecchie, l’Empoli con il Bologna dietro le spalle arranca e domenica in calendario c’è Empoli-Frosinone.

Ho letto il pezzo di Casarin sul Corriere della sera: “Rizzoli ha mandato in campo tutti i migliori e ha ottenuto una giornata quasi perfetta. Sette gli internazionali dietro le TV a correggere le decisioni di quelli in campo”. Tranquillo Casarin, ma non il Campionato. Cosa succederà quando scenderanno in campo i migliori e saranno sostituiti davanti alle TV   dagli altri, non considerati bravi sul campo da Casarin?

Ha ragione Gasperini quando denuncia che occorre un occhio di riguardo per tutte le gare che contano, non solo per la Champions, comprese l’Europa League e la salvezza.

Stasera Juventus-Atletico. La lotta tra il bene e il male di chi ama e chi odia la Signora. La rimonta si giocherà a centrocampo. Non si illuda Allegri sui risultati di Ajax e Manchester United: l’Altetico del Cholo è più tosto. Difendere il 2-0 dell’andata esalterà ancor di più il “cholismo”. La partita contro l’Atletico farà capire alla Vecchia Signora che per vincere non contano solo i super attaccanti ma il centrocampo. Troppo in fretta di sono dimenticati, non sostituendoli, di Vidal, Pogba, Pirlo. Aveva ragione Marotta? Prima di CR7 occorreva un Top nel cuore del gioco? Il campionato italiano ha illuso Paratici, Nedved e Allegri che a  gennaio dovevano fare  anche una minusvalenza, oltre le plusvalenze milionarie, ingaggiando  un centrocampista.


I NUMERI DEL CAMPIONATO (aggiornati alla 27° giornata)

  • MEDIA GOL RISPETTO ALL’ANNO SCORSO: +4 (714/710)
  • RETI TOTALI DA INIZIO CAMPIONATO: 714;
  • RETI DI GIORNATA: 26;
  • GIORNATA PIÙ PROLIFICA: 21° (37 gol)
  • GIORNATA MENO PROLIFICA: 16° (17 gol)
  • RIGORI ASSEGNATI E REALIZZATI DA INIZIO CAMPIONATO: 64;
  • MIGLIORE ATTACCO: JUVENTUS (59);
  • PEGGIORE ATTACCO: FROSINONE, CHIEVO (20);
  • MIGLIORE DIFESA: JUVENTUS (17);
  • PEGGIORE DIFESA: EMPOLI, CHIEVO (53);
  • MIGLIORE ATTACCO IN CASA: ROMA, JUVENTUS (32);
  • PEGGIORE ATTACCO IN CASA: FROSINONE (9);
  • MIGLIORE DIFESA IN CASA: INTER (6);
  • PEGGIORE DIFESA IN CASA: SASSUOLO, FROSINONE (27);
  • MIGLIORE ATTACCO IN TRASFERTA: ATALANTA (32);
  • PEGGIORE ATTACCO IN TRASFERTA: CAGLIARI (7);
  • MIGLIORE DIFESA IN TRASFERTA: JUVENTUS (8);
  • PEGGIORE DIFESA IN TRASFERTA: EMPOLI (30);
  • PARTITE VINTE CON ALMENO 3 GOL DI SCARTO: 44 su 269 (16,3%)*

*Lazio-Udinese da recuperare