Paolo Kessisoglu ha presentato a Milano “C’è da fare”, brano composto in sinergia con 25 artisti italiani (Gianni Morandi, Annalisa, Arisa, Boosta, Fiorella Mannoia, Gino Paoli, Giorgia, Giuliano Sangiorgi, Ivano Fossati, Izi, J-Ax, Joan Thiele, Lo Stato Sociale, Luca Carboni, Malika Ayane, Mario Biondi, Massimo Ranieri, Mauro Pagani, Max Gazzè, Nek, Nina Zilli, Nitro, Raphael Gualazzi, Ron e Simona Molinari) e disponibile da qualche ora sulle principali piattaforme multimediali. Sarà l’associazione Occupy Albaro a gestirne i proventi e tutto il ricavato, che sarà devoluto agli sfollati e per la riqualificazione della Valpolcevera. Non la prima iniziativa in seguito al tragico crollo di Ponte Morandi, nemmeno l’ultima in ordine cronologico (clicca qui per leggere “La Lega Serie B a Genova: donati 80mila euro”).

Anche una canzone servirà ad aiutare. Quando, rivisitando una parte del testo in questione, quando “finite le curve finalmente si schiaccia il pedale” dell’acceleratore. Gli sfollati di Ponte Morandi, la Valpolcevera, tutti gli abitanti di una città colpita al cuore. Città in cui “anche quando va male, tutto va bene”. Un po’ come l’atmosfera che si respirava nei giorni dedicati all’incisione del brano, come racconta lo stesso Kessisoglu. “Quando il ponte è venuto giù non ero in Italia – sono le parole dell’artista genovese – Ho immediatamente chiamato i cantanti dei quali avevo il numero e che volevo facessero parte di questa storia. Nessuno di loro mi ha risposto picche. Anche Ivano Fossati, che come sapete ha più o meno abbandonato l’attività, mi ha risposto dopo solo quattro ore”.