C’era anche lui, Giandomenico Mesto, ad assistere alla gara tra Genoa e Lazio la scorsa domenica sulle tribune del Ferraris di Genova. Il centrocampista, che ha vestito la maglia rossoblu in 134 partite dal 2008 al 2012, ha provato a raccontarci fra le altre cose anche l’emozione provata nel vedere un amico come Domenico Criscito “firmare la vittoria” a tempo quasi scaduto. Sotto la Gradinata Nord, che proprio Giandomenico Mesto fece impazzire di gioia con una rete al Napoli nel non lontanissimo 2009. C’era anche Mimmo. Di seguito le dichiarazioni di Mesto ai nostri microfoni, divise per argomenti trattati.

Sulla partita vinta contro la Lazio e sulla rete di Criscito: “Ultimamente sto venendo un po’ più spesso a vedere le partite in casa al Ferraris. Ho provato una grandissima gioia per la vittoria all’ultimo minuto, poi il fatto che sia stata firmata da Mimmo mi ha reso ancor di più felice. Diciamo che non è stata una bellissima partita, gara combattuta da entrambe le squadre. A mio avviso, quel che ho visto quando sono riuscito ad essere allo stadio, è che il Genoa abbia un potenziale inespresso e possa fare decisamente meglio di quanto non abbia fatto nelle ultime partite. Manca forse quella cosa che si acquista con il tempo, un po’ di convinzione nei propri mezzi. Perché, a mio avviso, in squadra ci sono ottimi giocatori. Alcuni con un rendimento poco costante, ma credere nei propri mezzi aiuterebbe la squadra a raccogliere qualche punto in più e raccogliere prestazioni di ottimo livello”.

Su cosa si provi a segnare una rete sotto la Nord: “Emozione indescrivibile. Già di per sé giocare al Ferraris, anche da avversario, era una bella emozione perché a differenza degli altri stadi è quello più raccolto, con il pubblico più vicino al terreno di gioco e questo creava enfasi. Sentire il tifo vicino ti crea questa enfasi anche nel giocare. Poi segnare sotto la Nord è veramente spettacolare: quello contro il Napoli (nel 2009, ndr) fu davvero importante perché vincemmo una grande partita contro un’ottima squadra. Tutto andò per il verso giusto, sono quelle serate da incorniciare, serate che un giocatore non può dimenticare”. 

Sulla Serie A: “La Juventus è sopra a tutti, senza se e senza ma. Forse l’anno scorso il Napoli era riuscito ad impensierirla un po di più, ma alla fine vengono sempre fuori senza storie. La lotta all’Europa? Credo sia la parte più bella del campionato, perché ci sono poche certezze e tante ottime squadre. Fino all’ultimo cercheranno di giocarsela così come accadrà in zona retrocessione, dove vediamo spesso che nella seconda parte di campionato diventa tutto più interessante per chi segue e più difficile per chi si deve salvare. Ci sono squadre che davi per spacciate nella prima parte e che poi trovano la quadra: penultima e terzultima iniziano a fare qualche punto, davanti si comincia ad arrancare. Tolta forse l’ultima in classifica, sarà una lotta accesa fino all’ultimo, almeno per due posti su tre”.

Sul VAR, che nella gara tra SPAL e Fiorentina ha sancito un unicum nel campionato italiano: “Credo che non in tutti, ma in molti casi, abbia fatto giustizia. Ha concesso tanti rigori che non sarebbero stati dati e viceversa. Ritengo sia uno strumento molto civico, che toglie sicuramente un po’ di fascino e bellezza alle esultanze. Oggi quando vedi un gol non ti viene da esultare come prima, perché non sai mai cosa possa accadere due minuti dopo. Ha tolto questa parte di imperfezione del calcio a cui noi eravamo abituati, ma a questo punto penso sia uno strumento che vada utilizzato. Siamo in una fase sperimentale e forse il meccanismo potrebbe essere perfezionato. Chiaro che, nel mondo che immagino io, l’ideale sarebbe che tutto restasse come prima: l’arbitro che prende le sue decisioni, che certe volte ci prende e altre volte no, magari senza dover scatenare un putiferio. Adesso hanno deciso di fare questo passo avanti e mi sento di dire che sono d’accordo, ma lo strumento va inserito al più presto all’interno di regole ben precise. Ho visto il VAR a volte utilizzato e a volte no. In SPAL-Fiorentina invece non è stato facile, il caso ha voluto che nel capovolgimento di fronte ci sia stato un gol, ma bisogna vedere il fatto che il rigore ci fosse e valutare il singolo episodio. Credo che al VAR cerchino di farlo nella maniera più veloce e tempestiva possibile”.

Un saluto ai tifosi di fede rossoblu: “Come avete visto, quando posso vengo al Ferraris e sono in ottimi rapporti con la società. Quello trascorso a Genova è stato uno dei momenti più importanti della mia carriera da calciatore, il periodo in cui forse sono riuscito ad esprimermi meglio grazie al Genoa, a Gasperini e ai compagni. Abbiamo avuto sempre grandi squadre ed è ovvio che ci sarà sempre un legame profondo con la tifoseria”.


Criscito: “Segnare sotto la Nord è una meraviglia. Sono felice come un bambino” – AUDIO