Un fulmine a ciel sereno squarcia lo Spezia Calcio all’indomani del weekend che aveva portato gli Aquilotti al quinto posto in classifica. Come riporta infatti il sito Cittadellaspezia, il club spezzino, da questa mattina, “è senza presidente e senza amministratore delegato” dal momento che “la Procura della Repubblica della Spezia ha emesso una misura cautelare interdittiva del divieto di esercitare imprese o uffici direttivi di imprese o persone giuridiche che svolgono attività sportiva calcistica, professionistica o dilettantistica” per un anno nei all’indirizzo del presidente, Stefano Chisoli, e dell’amministratore delegato, Luigi Micheli. Nelle prossime ore si attende un comunicato ufficiale del club spezzino.

La misura interdittiva è scattata dopo una perquisizione avvenuta nelle ultime ore da parte della Guardia di Finanza assieme alla Polizia di Stato di La Spezia. Un’operazione che ha messo al centro dell’indagine i movimenti che hanno portato negli ultimi anni giocatori minorenni di origine nigeriana al club ligure passando attraverso la “Football Academy” di Abuja, capitale della Nigeria. Un passaggio intermedio che portava i calciatori in Liguria in occasione di eventi sportivi facendoli risultare come minori non accompagnati con un visto temporaneo. Da segnalare, come riporta ancora il sito Cittadellaspezia, come la stessa misura cautelare abbia raggiunto il presidente del Valdivara Cinque Terre, Giovanni Plotegher, e come altre quindici persone sarebbero state denunciate.

Come si legge in alcuni passaggi del comunicato ufficiale della Questura di La Spezia, “i vertici dello Spezia Calcio, in occasione della formalizzazione presso l’ambasciata italiana in Nigeria dell’invito, prodromico al rilascio agli atleti minori del visto temporaneo di ingresso, si impegnavano a far rientrare i giocatori in patria al termine degli eventi sportivi, dichiarandosi formalmente consapevoli delle sanzioni penali previste in caso di mendaci dichiarazioni, pur essendo consci fin dall’inizio che, i giovani più promettenti, non sarebbero più rientrati. Gli atleti selezionati venivano, quindi, trasferiti e mantenuti in Italia a spese dello Spezia Calcio, in occasione di eventi vetrina come il torneo di Viareggio. In realtà, una volta giunti in questo Paese, facevano risultare artatamente i giovani calciatori come minori non accompagnati, allo scopo di beneficiare delle disposizioni di legge a tutela dei minori che si trovano effettivamente in tale status“. Per aggirare le norme e il divieto previsto dall’art. 19 del regolamento F.I.F.A. (un divieto assoluto per le società professionistiche, ndr) sono ammesse alcune eccezioni per le società dilettantistiche, a patto che rispettino determinate condizioni.