Durante la serata di beneficenza milanese, all’Hotel Principe di Savoia, il presidente del Genoa, Enrico Preziosi, ha preso la parola ai microfoni di Sky Sport. Ecco le sue parole sul calciomercato appena concluso, la cessione di Piatek, la possibilità di cedere Romero alla Juventus e quella di tendere una mano ai tifosi dopo le recenti contestazioni. Come consuetudine, alleghiamo audio in cima all’articolo e forniamo in fondo link per vedere intervista in formato video su Sky Sport.

Su Piatek e il pagamento in un’unica soluzione:

“Se avessi saputo che avrebbero fatto quel tipo di operazione economica? Forse avrei chiesto una cifra maggiore. Pagarlo in tre o quattro anni avrebbe significato gravarlo d’interessi. Diciamo che è un 40 milioni, che scontati sono diventati 35, senza i quali l’operazione non avremmo potuto farla. Operazione interessante per loro, ma anche per noi. Anche se ha fatto arrabbiare molti tifosi”.

“Quando ha segnato ero molto felice, soprattutto perché voleva dire che non avevo mandato a Milano una “sola”, come si dice, ma un giocatore importante. Era giusto che facesse vedere che li vale tutti quei 35 milioni. Non vivo di rimpianti: ciò che è passato è passato. Questa cosa credo abbia fatto bene al Genoa, anche se è difficilmente comprensibile per alcuni tifosi”.

Sui giocatori che invece sono arrivati negli anni, in particolare Sanabria:

“Credo che Sanabria fosse un talento conosciuto da parecchi, visto che già la Roma lo aveva in comproprietà col Betis Siviglia. In quel periodo non era maturo, oggi invece può fare la differenza. Spero solamente che continui così. Zaniolo? Potevo scegliere tra lui e Valietti. Ho scelto quest’ultimo e non me ne pento perché dimostrerà di essere un campione. Non ha avuto grandi possibilità a Crotone, ma sappiamo benissimo che è un calciatore importante. In quel periodo avevo poi già acquistato Piatek, Spinelli e Kouame e quindi ho detto “basta con gli attaccanti”. È stato un errore? Non lo so”.

Su Romero e il pressing della Juventus:

“La Juventus è interessatissima e ha dimostrato molto interesse. Si tratta di fare quadrare numeri e condizioni. Noi vorremmo trattenerlo ancora. Il rapporto con la Juventus è buono, ci siederemo e troveremo una soluzione”.

Sul rapporto con la tifoseria rossoblu, sulla scorta e sulla possibilità di tendere una mano ai Genoani: 

“Non ne faccio una tragedia. Per essere soggetto ad una scorta per entrare a Genova, preferisco non venire perché credo che le scorte servano a prendere i delinquenti, non ad accompagnare i presidenti di calcio. Anche Perinetti ha avuto lo stesso provvedimento e questo mi dispiace molto. Abbiamo bisogno di comunicare dove siamo e cosa facciamo. Credo che molti Genoani non abbiano condiviso quegli striscioni inqualificabili, unendosi comunque ad un malcontento nei miei confronti. Ma ci sta: chi opera può sbagliare o può essere giudicato positivamente o negativamente.

Credo di aver fatto sempre il bene del Genoa. E credo anche che alla fine si capirà: di solito in Italia si deve morire per essere valorizzati, non andare via. Alla fine di quest’anno tutti i Genoani capiranno molto meglio il perché di certe operazioni e capiranno che sono state fatte certe cose solo in funzione del bene del Genoa. Se sto dicendo che vendo il Genoa? No. Ho sempre detto che qualora ci sia qualcuno che può fare meglio di me, se si presenta coi mezzi giusti sufficienti per il benessere del Genoa – e non per le mie tasche – io mi siedo. C’è un’Italia che parla e un’Italia che fa, come quella di stasera che sta dimostrando di essere vicina alle persone che soffrono e adoperarsi per fare qualcosa. Così come io ho fatto per il Genoa. Credo che anche molti Genoani lo abbiano capito: molto spesso fanno più rumore dieci alberi che cadono che mille che crescono. Non ho nessun rancore”.

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Le dichiarazioni rilasciate a Sky Sport sono state poi bissate in serata, in alcuni casi su una linea interpretativa molto differente (“non ho mai detto che Piatek non sarebbe andato via“). In particolare, sono state bissate a Telenord, che riporta una serie di virgolettati.

Sulla buona partenza di Sanabria e la cessione di Piatek:

Se il buongiorno si vede dal mattino ci fa piacere che Sanabria abbia segnato per due turni ma è ancora presto. Speriamo lo faccia ancora perché crediamo sia un grande giocatore e che possa aiutarci ad uscire da quelle zone di classifica pericolose per noi”.

Sanabria non sta facendo rimpiangere Piatek, ceduto al Milan. ”Piatek? Non ho mai detto che non sarebbe andato via da Genova. Quando agisco lo faccio per il bene del Genoa. Avevamo bisogno di quel tipo di vendita, forse si poteva vendere a molto di più, forse a molto meno ma abbiamo colto questa occasione. Le esigenze del club vengono prima di tutto. Abbiamo rinforzato la squadra e sostituito un giocatore con uno altrettanto bravo. Mi fa piacere segni al Milan, ha speso anche parecchi soldi ed è giusto che si dimostri all’altezza. Sono contento. Certo i tifosi genoani un po’ meno, c’è ancora rammarico un po’ di arrabbiatura”.

Su Cesare Prandelli:

Mi ha colpito la sua pacatezza, il suo modo di stare in campo e gli interventi dalla panchina. Riesce a cambiare velocemente, cogliendo i momenti difficili della squadra. Bertolacci? Se avesse voluto tornare, sarebbe già a Genova. Kouame? Abbiamo organizzazione, fiuto ed esperienza e a volte anche un pizzico di fortuna”.


Genoa-Sassuolo, la partita raccontata dalle panchine: Marco Nosotti (Sky Sport) – AUDIO