Domani si gioca il campionato, l’ultima del girone di andata. Serie A al giro di boa e il primo Boxing day italiano si è trasformato in un’altra pagina nera del calcio italiano dopo i fatti di Inter-Napoli e le solite reprimende sull’accaduto da parte dei soliti noti provenienti dai vertici della FIGC, della Lega e dai tamburi giornalistici.

Fair play è un termine inglese, nel calcio italiano non capito. In Italia non sembra un mondo possibile. Gli unici a provarci sono quelli in cabina di regia durante le partite che mostrano bambini, vecchi, famiglie agli stadi, nascondendo e non denunciando tutti quelli che fanno casino.

Il calcio inglese viene preso spesse volte a modello per molte cose, quelle più futili, e mai per come hanno sconfitto gli hooligans, un cattivo ricordo degli orribili anni 70-80. Tutto è stato possibile con un programma – non solo sportivo – dove i delinquenti subito individuati ricevono pene definitive. Impensabile nell’Italia del pallone.

Probabilmente non è solo colpa dei delinquenti perché in Inghilterra dagli anni bui degli Hooligans si sono costruiti stadi moderni, funzionali, familiari dove debellare la malvivenza non è solo competenza  delle forze dell’ordine, ma di tutti quelli che sono spettatori dell’evento sportivo. Invece in Italia fare delle riforme calcistiche, anche le più semplici,  è diventato come attraversare il Circolo polare artico scalzi  nel mese di dicembre.

Ma veniamo a Genoa-Fiorentina. Diventa difficile parlare delle gare del Grifone una volta alla settimana figurarsi, ogni tre giorni. Per tale motivo copio e incollo quello scritto nella Letterina a Gesù Bambino prima della gara con l’Atalanta.

Caro Gesù Bambino, per la gara di domani  con la Fiorentina  assistici a non prendere inutilmente cartellini gialli e rossi senza motivo nei primi minuti di gara per di più a centrocampo. Assistici nel non prendere più gol su palloni inattivi guardando lo spazio e non l’uomo, di non schiacciarci lasciando avversari soli dentro i 16 metri con  Radu impossibilitato a parare, di chiudere le partite prima quando lo si meriterebbe e di chiudere il rubinetto alla voce gol subiti per errori individuali ma anche collettivi:  troppi se hai l’obiettivo della salvezza.

Dalla partita con il Milan del 31 ottobre, inserendo anche la gara di Coppa Italia con l’Entella, il Genoa ha preso gol in altre cinque gare nei tempi di recupero, le altre fino al 31 ottobre le ho rimosse. La colpa non è dei direttori d’orchestra ma dei suonatori. Con 4/5 punti in più anche il Genoa ballava nella classifica europea.

La formazione del Genoa Prandelli la deciderà domani dopo il pranzo quando riunirà la squadra per le ultime raccomandazioni  Per i genoani sarebbe bello domenica svegliarsi e leggere (per una volta a favore ) titoli sui giornali, sui social , su web, www, rete:  “Genoa cinico”, “Genoa impassibile”, “Genoa pragmatico, “Genoa concreto”, “Genoa che vince non giocando benissimo”.

Con la Fiorentina un esame importante per i Grifoni dopo la sconfitta di Cagliari, ricordandosi che la squadra viola è giovane e potrebbe pensare di giocarsi una partita d’attacco dopo l’ultimo KO casalingo con il Parma. Non cercheranno il dominio ma ripartenze in verticale. Sarà fondamentale per i rossoblu la qualità nel possesso pallone per limitare gli errori di passaggio che potrebbero alimentare appoggi in verticale per Simeone e scarse marcature preventive.

Il Genoa dovrà essere bravo e avere pazienza, intelligenza nella gestione dei ritmi. Il che non vuol dire scarsa aggressività già da dentro gli spogliatoi, bensì capacità di comprendere quello che sta accadendo sul terreno di gioco.

Capitolo Fiorentina. La formazione viola in questo girone che sta per finire ha dimostrato di essere un mix di freschezze e inesperienza. Un progetto giovane non gradito ai tifosi viola. La squadra è una riedizione aggiornata di quella della passata stagione: un progetto-giovani con enormi prospettive e poche certezze immediate. Nelle gare in cui si è riconosciuta quella freschezza atletica e quindi tattica i gigliati hanno sbaragliato gli avversari.

La Fiorentina di Stefano Pioli gioca sui concetti dello scorso anno cercando un modello tattico e sfrontato. Una viola veloce, verticale, rapida nella testa e nei piedi, che possa assecondare la brillantezza tecnica e fisica della sua gioventù. Una età media di 24 anni che gioca un 4-3-3 fluido con interni di centrocampo di dinamismo e di tecnica pronti a sostenere il gioco con molte soluzioni e un tridente davanti composto da Chiesa, Simeone e Pjaca, non sempre i favoriti viste le formazioni delle ultime gare. I movimenti di Simeone appaiono qualche volta illeggibili alle difese avversarie: l’imprecisione del Cholito sotto porta non ha portato risultati.

La Fiorentina attacca a folate di varietà tecnica e ultimamente il regista gigliato è stato il francese Veretout, più fisico di Edmilson e più portato a difendere considerato che i due interni inserendosi, in particolare Capitan Benassi, scoprono il cuore del gioco. La difesa è sempre a quattro con i terzini che giocano una fase offensiva asimmetrica, costruendo molto con Biraghi sulla sinistra e cercando di innescare Chiesa sull’altra corsia laterale.

Il punto o i punti deboli? Quando i giovani toscani devono confrontarsi con squadre in grado di metterli sotto pressione dal punto di vista tattico e mentale. Non è una questione di inesperienza, ma di capacità di saper soffrire in certi periodi della gara, tutto visto anche con avversari più deboli sulla carta. Contro il Genoa assenti Gerson e Vitor Hugo per squalifica e Milenkovic per infortunio muscolare.

Genoa-Fiorentina nel fischietto di Massa di Imperia. Dopo aver fatto da Scuola guida fino alla 16esima giornata di campionato per coloro che si giocavano il posto da internazionale, dopo Di Bello ancora appiedato, per il Grifone il designatore Rizzoli ha scelto il meglio della categoria arbitrale in questo momento e così dopo Doveri e Orsato arriva al Ferraris Massa. Parlare bene di Davide Massa, nato il 1981, é facile per il sottoscritto avendo seguito la crescita del bancario imperiese sui campi di calcio. 

Lo scorso anno è stato il suo migliore, promosso nella categoria di merito internazionale ed è pronto a giocarsi gare importanti anche in Champions. È lui l’erede di Rocchi per il Mondiale del 2022 se confermerà tutto quello visto di buono nello scorso campionato.

Vanta 115 gare in serie A con 38 rigori e 21 rossi sventolati. Sette gare in stagione, mai Genoa e Fiorentina. In carriera con i rossoblu tre gare dirette (una vittoria, un pareggio e una sconfitta); con la Viola 12 gare (6 vittorie, 4 pareggi,2 sconfitte).

Con lui il 1º assistente Tegoni di Milano, il 2° Gori di Arezzo, 4° Serra di Torino. Al VAR Giacomelli di Trieste, all’AVAR Tasso di La Spazia.

Diffidati Genoa: Piatek. Diffidati Fiorentina: Benassi e Pezzella.


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