Contro la Spal intorno al Vecchio Balordo non girano tanti fantasmi – anche di allenatori – dopo l’arrivo di Prandelli: occorreranno tanti Ghostbusters per fare il risultato che manca da troppo tempo. Senza potrebbe pesare ed essere come sbucciare una cipolla sul resto del campionato vista la classifica. Rincorrere alla 15esima giornata di campionato la salvezza potrebbe non essere improbo ma potrebbe diventare difficile per tutto quello che gira intorno al Genoa che crea e fa delle carceri in aria.

È come sbucciare una cipolla e piangere alla vigilia contro la Spal pensando al campionato che sta facendo il Vecchio Balordo e che, al di là degli errori singoli, di quelli arbitrali, di quelli di natura tecnico-tattica e di lettura delle gare, sta giocando quasi bene, per quanto non sia riuscito a fare gare da tre punti con Juric. È come sbucciare una cipolla guardando la classifica capocannoniere del campionato e della Coppa Italia con Piatek sul gradino più alto.

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Domani contro la Spal sarà un match impegnativo, soprattutto dal punto di vista mentale visto il cambio di allenatore che con un solo allenamento, quello di oggi con quasi tutta la rosa a disposizione, poco potrà incidere. Il Genoa dovrà cercare di esprimersi al massimo in quanto a intensità e precisione nel possesso pallone.

L’errore potenzialmente più grave della squadra di Prandelli sarebbe concedere alla Spal la gestione del pallone e degli spazi, quindi dei ritmi e della fase di manovra che i calciatori di Semplici preferiscono. L’idea di aprire spazi e trovare uomini tra le linee da parte degli estensi deve essere assolutamente scongiurata anche perché il Vecchio Balordo soffre o ha sofferto fino a giovedì  proprio questo tipo di situazioni.

Per evitare scompensi prendere in mano le redini della partita dominando il gioco, muovendo il pallone e, di conseguenza, i difensori avversari. Insomma, per dirla con una frase fatta e speranzosa, il Genoa deve fare il Genoa visto nel derby. Deve affermare le proprie caratteristiche, i propri principi di gioco e la qualità dei suoi elementi, in particolare davanti.

Prandelli dovrà prendere le giuste contromisure agli avversari, preoccuparsi in anticipo delle mosse di Semplici che generalmente nelle altre gare disputate ha avuto poco possesso pallone nella propria metà campo o addirittura nella propria trequarti per favorire una ricerca più veloce delle punte e dei cross con attaccanti e centrocampisti davanti a Radu. Prendere le giuste misure a Lazzari sulla corsia di destra e gli scambi con Kurtic quando l’esterno si accentra potrebbe essere una buona medicina per il Vecchio Balordo.

Al Genoa domani pomeriggio, oltre l’aiuto del Tempio che non mancherà, sicuramente serviranno concentrazione e pazienza, la giusta risposta mentale e tecnica dopo i risultati dall’arrivo di Juric e non per colpa del gioco ma per mancanza dei tre punti.

Parlare di formazione con il nuovo tecnico è difficile. Prandelli ha già visto il Genoa dal vivo più di due volte sia con Ballardini sia con Juric. È stato allertato da tempo sull’arrivo sotto la Lanterna e si sarà documentato considerato che le qualità di tecnico le ha già messo in mostra prima della saudade brasiliana mondiale. Probabilmente cambierà poco in attesa di far capire e spiegare le sue idee di difesa a quattro, di centrocampo ruotante a rombo, di un esterno di difesa che spinge e l’altro che rimane in posizione.

Gli mancheranno Romulo, convinto ai tempi della nazionale dal nuovo tecnico rossoblu a prendere anche il passaporto italiano, e Bessa.  Se  Prandelli con i suoi tattici avrà inquadrato bene la Spal, dentro il trequartista. Uno potrebbe essere Pandev, non fatto  affaticare da Juric per lo stesso motivo nella gara di Coppa Italia. Come fatto vedere anche dalle riserve contro la Samp martedì scorso, gli estensi soffrono l’uomo tra le linee. L’altra soluzione, se Prandelli avrà visto Torino-Genoa, sarà Biraschi sulla linea mediana se giocherà dietro a tre e Gunter, che conosce dai tempi turchi, centrale di difesa. In quella a quattro entrambi sulla linea difensiva.

Capitolo Spal. La squadra di Semplici dopo la salvezza dello scorso anno in questo campionato sta cercando di migliorare i principi di gioco che si sono visti nella scorsa stagione.

Il primo, quello di partire da dietro con pallone rasoterra, prendendosi qualche rischio, per superare il pressing avversario e poi attaccare verticalmente in campo aperto giocando in prevalenza sulle corsie esterne, specialmente a destra dove gioca Lazzari, regista della fase offensiva. Rispetto allo scorso campionato il palleggio da dietro è meno complesso e più diretto, sempre con lo stesso principio: avere il possesso nella propria metà campo e dopo attaccare.

In fase di ripartenza i tempi e le manovre vengono fatte dai tre difensori centrali, il portiere e il vertice basso del centrocampo. Il tecnico in quella posizione predilige Schiattarella, seppur non nato come play, al posto di metronomi come Valdifiori e Viviani. La differenza tra i tre che il napoletano Schiattarella è più bravo nel dare protezione in fase difensiva.

Tutto questo si è visto ad inizio campionato con la Spal partita fortissima ottenendo 3 vittorie nelle prime cinque gare e concedendo solamente una rete e pochi tiri verso il portiere Gomis. Dopo il trend positivo, la Spal ha fatto nelle giornate successive quello negativo perdendo nelle 9 gare restanti per 7 volte, battendo solo l’Atalanta a domicilio e la Roma all’Olimpico. Per il resto pareggiando 2 a 2 per due volte le ultime due gare casalinghe con Cagliari ed Empoli. A Ferrara nessuno riesce a darsi una risposta della  metamorfosi dopo la partenza a razzo. Semplici non ha cambiato nulla tatticamente giocando sempre con il 3-5-2. Dato allarmante le 26 reti incassate dalla quinta giornata di campionato.

Sempre con  gli stessi avviamenti più celeri in fase di possesso delle gare vincenti in uscita cercando Lazzari o Kurtic quando l’esterno si sposta centralmente a destra puntando sulla fisicità di Petagna centralmente per far salire la squadra o il dinamismo di capitan Antenucci. Qualcosa però adesso non funziona: merito degli avversari o finito l’effetto preparazione estiva forte per sorprendere ad inizio campionato?

Tutto confermato anche nella ricerca dei cross dalle corsie laterali con il semplice gioco che la terminologia del calcio moderno chiama “giochi di posizione”: non consolidare il possesso pallone nella trequarti offensiva avversaria, con le mezzali (oltre alle due punte) pronte a buttarsi dentro i 16 metri avversari attendendo il cross e isolando specialmente Lazzari migliorato nella gestione del pallone, veloce  e pronto ad ubriacare il difensore con repentini cambi di direzione di corsa che lo portano a sbilanciare la fase difensiva avversaria quando si accentra e lascia la corsia all’ex atalantino Kurtic. La fotocopia dei gol incassati dall’Empoli nell’ultima giornata di campionato.  

Alla luce di questo risultato, dopo il pareggionon meritato con l’Empoliall’ultima di campionato rianimata dai cross di San Lazzari e i colpi di testa a centro area di Kurtic, gli estensi non sono più tranquilli.

La prova poco confortante contro l’Empoli, pur passati per primi in vantaggio a fine gara, ha fatto dire al Presidente di essere preoccupato vista la classifica alla ricerca della terza squadra che dovrà retrocedere, di attendersi una grande gara in trasferta al Ferraris  e di non volersi specchiare nelle vittorie esterne con il Bologna e la Roma, inaspettate e senza le quali viaggerebbero in piena zona retrocessione.

Dopo averla vista in Coppa Italia contro la Sampdoria, la formazione della Spal contro il Genoa dovrebbe essere quella dei titolarissimi considerato che l’unico a giocare rispetto alla gara contro i toscani è stato lo squalificato Cionek. Semplici punta e conta molto sulla gara di domani contro il Grifone e pur giocando al martedì sera poteva tentare di salutare la Coppa Italia con qualche mossa e titolare in più per cercare di  passare il turno, anche se alla fine si è lamentato di aver perso per due errori di cui l’ultimo del portiere uscito a farfalle. La formazione: Gomis, Bonifazi, Vicari, Felipe in difesa; Lazzari, Kurtic, Schiattarella, Missiroli, e Fares a centrocampo; Petagna e Antenucci davanti.

Genoa Spal sarà diretta da Pasqua di Tivoli, nato a Nocera Inferiore nel 1982, in Serie A dal campionato 2012/2013. Alla Can A dal 2017/2018. 30 gare in serie A con 6 rigori e 4 espulsi. In stagione 6 le gare dirette tra cui Genoa-Chievo (2-0) e Torino-Spal (1-0). Con il Genoa due gare: una vittoria già scritta e una sconfitta lo scorso anno a Napoli. Con la Spal 4 vittorie, un pareggio e 4 sconfitte. Pasqua di Tivoli in lizza per un posto di internazionale dal prossimo gennaio con un difetto: il rischio infortuni come nel passato.

Primo assistente Rocca di Vibo Valentia, secondo Mondin di Treviso. Quarto uomo Minelli di Varese, al VAR Aureliano di Bologna, all’AVAR Di Iorio di Vico Equense. Unico diffidato Kurtic della Spal.


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