TUTTI FUORI – Al Bentegodi si respira un clima pesante, peggiorato dal KO al Rigamonti e dalla durissima contestazione verso la presidenza, protesta innalzata dalla Curva Sud alle porte dello stadio. “Facciamo quadrato per il Verona è lo striscione che campeggia nel bel mezzo del corteo a cui hanno preso parte una buona fetta di sostenitori gialloblu, tifosi che hanno poi disertato la gara, come da programma. Sono stati meno di 500 i biglietti venduti per la sfida  contro la capolista Palermo, il cui settore ospiti contava circa 300 paganti. Per una volta, quando a giocare in casa è l’Hellas, i tifosi avversari hanno potuto vantare la superiorità numerica.

ZAMPARINI – Anche in Sicilia, negli ultimi giorni, il patron della società in questione ha fatto parlar di sé. Dopo la parentesi Paul Baccaglini che segnò l’ultima disastrosa annata, in ordine di tempo, del Palermo in Serie A, il club rosanero sembrerebbe aver infatti raggiunto un’intesa del 100% per la cessione dell’intero pacchetto azionario della società. “La trattativa può dirsi conclusa”, conferma l’amministratore delegato di Financial Innovations Team, Maurizio Belli.

LA PARTITA – Una rete del bomber gialloblu Di Carmine spezza gli equilibri in un primo tempo combattuto, a luci alternate. Silvestri salva tutto sul tiro ravvicinato di Trajkovski, il Verona cerca il raddoppio e va a riposo in vantaggio. La prima palla go della ripresa è ancora dei padroni di casa, ma il colpo di testa sferrato da Dawidowicz si spegne a lato. Sarà decisamente più incisivo quello di Rajkovic, che svetta e sancisce il pareggio del Palermo. Grosso cambia tutto: dentro Ragusa e Laribi, fuori Matos e Taccagni. Stellone risponde giocandosi la carta Puscas al posto di Nestorovski, reduce dalla promozione in Lega C con la maglia della Macedonia. Uscirà anche Trajkovski, altro nazionale tornato dagli impegni di UEFA Nations League. L’ingresso di Pazzini non risolve la partita, il Verona resta a 6 punti dalla testa della classifica ed il Palermo deve sperare in un passo falso del Pescara contro l’Ascoli per non vedersi raggiungere a quota 25.