Marco Giampaolo ha speso ancora una volta, anche alla vigilia della stracittadina numero 117 fra Genoa e Sampdoria, più di una buona parola tanto per gli storici avversari quanto sul valore secolare di una sfida sentitissima. A maggior ragione quella di domani sera, a pochi mesi dal crollo di Ponte Morandi, dramma che ha colpito il capoluogo ligure lo scorso agosto. 

“Il derby è il derby – sostiene il tecnico dei blucerchiati – Il derby ha un valore sportivo importante per la città. Il dramma di Genova e le difficoltà che sta vivendo non vanno però confuse con il calcio. Nella vita di tutti i giorni abbiamo visto stenti, sfollati e lutti; ma lo sport è qualcosa di diverso, qualcosa che fa sì che si stia insieme. Anche quando di mezzo ci sono rivalità e sfottò”.

“Questa partita va giocata e vissuta in una maniera e con un’emozione, appunto, tutta particolare. E’ la partita più semplice da preparare. Non devi mettere nulla, devi piuttosto togliere. Emozioni e motivazioni vengono da sé: i calciatori lo sentono già durante la settimana. Video, filmati, e poi il calore della gente e pure le parole di chi già è sceso in campo: tutto questo aiuta anche chi ne deve ancora giocare uno”.

Sullo stato di forma della Sampdoria: “Abbiamo rimesso a posto i giocatori in questi giorni. Qualcuno sta meglio, qualcuno meno. Vedremo domani dopo la rifinitura. La sosta è stata un vantaggio, tra virgolette, perché ha interrotto un ciclo negativo. Ma l’abbiamo fatta tutti: noi e loro. Ad ogni modo, il derby resetta. Azzera, è diverso da tutto: non lo devi subire, lo devi giocare senza paura”.

Sul Genoa e il collega/rivale Ivan Juric: “Noi e loro siamo mondi opposti. Non ce n’è uno migliore dell’altro, ma abbiamo due modi di vedere le cose completamente opposti. A noi lo spazio, a loro l’uomo. Attacco degli spazi, non buttare via la palla, dare battaglia in ogni punto del campo: questo è ciò che fa il Genoa. Dovremo essere bravi ad adattarci al loro modo di giocare, facendo però il nostro. Perché a noi interessa che si giochi a calcio, senza farci trascinare in una partita sporca, di guerra. Ho rispetto per Juric e per il Genoa, ma ho soprattutto fiducia nella mia Samp”.

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