Stasera la Nations League al Meazza di Milano: Italia-Portogallo. A  colpi di due o tre nomi nuovi del panorama calcistico italiano tra Stivale ed Europa, Mancini si è calato nel ruolo di selezionatore e non allenatore del Club Italia.

Dopo aver denunciato in occasione delle gare precedenti che gli italiani giocano poco nelle squadre di club in Europa si è anche accorto che non giocano quasi per niente nella squadre che in passato diedero i blocchi alla Nazionale. La Juventus su tutti contro il Milan nell’ultima di campionato: l’unico italiano era Chiellini.

Mancini e il suo staff hanno deciso di ricostruire l’Italia calcistica a modo loro, imitando (già scritto e confermato dalle ultime convocazioni) Fulvio Bernardini, quando dopo un’altra disastrosa batosta azzurri nel 1974 ad opera della Polonia convocò un centinaio di calciatori tra quelli di serie A, B, oriundi, sconosciuti e giovani. Da quella selezione di Bernardini, cacciato per fare posto a Bearzot, nacque la Nazionale che vinse il Mondiale spagnolo nel 1982.

Il selezionatore – non allenatore – Mancini  non potendo fare stage sperimentali per non disturbare i club ha deciso di fare convocazioni sovrabbondanti in occasione delle gare da giocare. Giocheranno sempre gli stessi, ma potrà vedere dal vivo e conoscere  da vicino tutti quelli che ha selezionato con lo staff sui campi,  in  televisione, nei video specializzati, facendo fare loro esperienza anche dalla Tribuna o in panchina ascoltando l’Inno di Mameli.

Mancini sta dimostrando che vuole andare oltre i due anni di mandato puntando verso il prossimo Mondiale e per fare tutto questo, per ottenere risultati, deve coinvolgere subito under acerbi non in grado di fare esperienza internazionale e anche nazionale nelle loro società pur avendo mezzi tecnici da coltivare non inferiori agli stranieri che sono titolari.

L’operazione semina in questa prospettiva, se andrà bene, sarà solo merito del Mancio.

Se andrà male sarà colpa anche degli allenatori italiani, delle squadre di club e della Federazione italiana gioco calcio, soprattutto se quest’ultima non farà nessuna riforma per lo meno per quanto riguarda il Campionato Primavera, ormai il secondo campionato per interesse per il futuro del bacino azzurro, invaso da stranieri .

Prima del futuro Mancini dovrà pensare al presente già da questa sera contro il Portogallo. Si possono battere ma illudersi di vincere il girone di Nations League e partecipare alla fase finale di Giugno in prima posizione sulla carta è quasi impossibile, a meno che che in Portogallo gli eredi di CR7 si addormentino contro la Polonia: nel calcio può succedere di tutto anche quando le vie del Signore non  sono infinite.

Anche le prossime partite, compresa  quella amichevole di martedì prossimo  con gli Stati Uniti in Belgio e le altre fino a giugno, si dovranno vincere per migliorare il Ranking Fifa, decisivo per stabilire le fasce dei gironi. Fare gli errori del passato e trovarsi poi la Spagna come nelle qualificazioni per la Russia non conviene a nessuno. Per l’Europeo, con il sorteggio del 2 dicembre prossimo, l’Italia dovrebbe essere testa di serie anche se i pericoli potrebbero arrivare dalle grandi tipo Germania, Olanda, Croazia ed Inghilterra,  a rischio retrocessione nella serie B della Nations League.

Mancini ha capito subito che deve vincere e sembra aver scelto la strada giusta , quella della personalità e dell’identità tecnico tattica: chi sbaglia o non gioca nel proprio club o gioca in un ruolo non confacente alla nazionale non viene convocato. Quello che è successo a Criscito, non esterno sinistro di difesa, e a Perin, eternamente da 5 mesi a riscaldare la panchina juventina con una sola apparizione in campionato contro il Bologna. 

Del resto il problema portiere Mancini sembra averlo risolto a favore di Donnarumma l, l’erede di Buffon,  anche se il portiere rossonero ha delle prestazioni ondivaghe che non hanno indebolito l’immagine agli occhi di Gattuso pur avendo Reina come riserva. Mancini con Sirigu e Cragno, gli unici rimasti ad insediare il portiere con il procuratore Raiola, attualmente se non il più forte il più battagliero.

Stasera Italia-Portogallo dopo aver battuto la Polonia a domicilio in questa assurda Nations League. L’ex Bimbo del calcio italiano proverà a mettere in campo una squadra che giochi al calcio che mancava da molto tempo agli azzurri cercando di confermare le parole al suo insediamento: “in Nazionale bisogna selezionare, non allenare sfruttando il lavoro degli altri tecnici”.


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