La stracittadina del giorno 25 novembre nasce nel segno dell’equilibrio verso il basso, visti gli ultimi risultati. Vincere sarà fondamentale per entrambe le squadre, perdere sarà bestiale. Per gli allenatori la stracittadina, anche se non  arriva al momento giusto, potrebbe essere la partita per invertire la rotta diventando la convinzione per una risalita o il rischio di una discesa anche solo dopo 13 giornate di campionato, alla luce del calendario fino al giro di boa. Più per il Genoa che per la Samp, con la sola Juventus nella calza della Befana. 

Un risultato negativo nel derby potrebbe far precipitare un ambiente che potrebbe arrendersi a un’inerzia negativa che nella piazza di Genova viene amplificata nelle difficoltà. Nel prossimo derby dovranno esserci dei valori morali da difendere: la grinta o c’è l’hai o non c’è l’hai.

Un derby dopo una pausa per le nazionali non lo ricordo. Sarà ancora più difficile per i tecnici, non solo prepararlo ma anche cercare di valutare le condizioni fisiche di coloro che  avranno giocato e come si saranno allenati con le nazionali, tutto in previsione della partita clou della stagione. Questa volta non solo per la supremazia temporale in città.  

Gli allenatori devono spiegare che cosa è il Derby. Juric lo conosce da giocatore e allenatore, Giampaolo da allenatore. Ai giovani dovranno chiedere di mettere da parte i limiti della gioventù. Genoa e Samp arrivano da risultati negativi,  l’entusiasmo latita e la paura sale tra le tifoserie nascoste negli  sfottò. Sarà una partita da preparare con grande intensità, non solo fisica ma anche mentale. La sosta non ci voleva, l’unica medicina che  tutti dovranno utilizzare per vincere. Tutti in campo dovranno ritrovare personalità e carattere non solo da Derby.

Guardando i tabellini, i dati, gli score delle gare precedenti non c’è un favorito. Juric potrebbe esserlo leggermente giocando contro Giampaolo, che nel bene e nel male non cambia mai strategia nel preparare le contromisure. Giampaolo invece se troverà l’identità tattica perduta ultimamente potrebbe dare  fastidio. La differenza sarà fatta dai moduli?  Può darsi, se non saranno monocordi. 

Balla di più la panchina di Juric, scricchiola quella di Giampaolo: anche per lui il passato non conta nulla. Il Pirata sarà sotto osservazione non solo nel derby, monitorato dalla società per capire, interessata a come abbia intenzione di giocarsi la stracittadina.

La formula giusta? Saper soffrire e saper gestire badando al sodo e senza fronzoli con la capacità di tradurre in campo quello fatto negli allenamenti ed anche essere coscienti dei propri mezzi con qualche cosa di ben preciso nella testa, senza ripetere gli errori singoli e complessivi nelle 12 gare precedenti che hanno prodotto risultati negativi. Tattica, modulo e strategia conteranno poco se in campo non ci sarà l’umiltà nel conservare le forze, che dovranno restare equilibrate per 90′ più recupero

Cambiare Juric (visto nell’allenamento di ieri molto carico e con idee precise su come affrontare la stracittadina) dopo la gara con il Napoli e con i  protagonisti in giro per l’Europa poteva servire poco ed essere inutile, così come fare arrivare anche prossimamente un terzo allenatore con altre idee e allenamenti – che per portarsi avanti nella prima conferenza stampa come è successo a Nicola all’Udinese e a Di Carlo al Chievo – direbbero: “C’è bisogno di tempo”.

Il calcio giocato non è play-station, non è giocato da robot. Nel calcio nulla è più breve del tempo, perché manca per tutti i progetti tattici da assimilare. Il Joker, con pregi e difetti, è uomo di calcio e sarà consapevole del fatto che iniziare un’altra rivoluzione alla fine di novembre sarebbe una distruzione senza costruzione, spogliarsi tutto nudo per un buco nel vestito anche se ci sarà il calciomercato invernale. Le vittorie hanno sempre un sapore dolce per il tifoso, ma quella nel derby può avere una valenza che va al di là  dell’emozionalità di un risultato che il giorno successivo si dimentica.