All’età di 75 anni, ho appreso – e abbiamo appreso come redazione – con molto dolore dell’addio di Luigi Agnolin, il principe della vera classe arbitrale. Quella classe arbitrale che non aveva bisogno di moviole, non aveva bisogno di VAR per essere rispettata in campo e fuori. Una classe arbitrale che, negli anni, ha poi cresciuto arbitri che avrebbero calcato palcoscenici di cadetteria, Serie A ed Europa.

Luigi Agnolin, arbitro internazionale dal 1978 al 1990, se n’è andato dopo aver diretto 226 gare in Serie A, facendo il suo esordio l’8 marzo 1973 e lasciando anche un ricordo che ne incrocia la carriera arbitrale con la storia del Genoa. Era il 19 giugno 1988 quando sul campo dello stadio “Braglia” di Modena, il Grifone affrontava i padroni di casa in quella che si presentava come una sfida cruciale, essendo le due formazioni appaiate a 30 punti al terzultimo posto rischiando la retrocessione in Serie C.

Il Genoa era in vantaggio per differenza reti. Lo scontro diretto in parità. Il Genoa vinse per 3-1 con reti di Di Carlo, Scanziani e Briaschi. Arbitrava proprio Luigi Agnolin di Bassano del Grappa, che assegnò due rigori: prima al Genoa, poi al Modena (che pareggiò con Masolini, ndr).


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