Articolo di Alessio e Lorenzo Semino

Stasera non c’era da festeggiare dopo le tremende vicende dello scorso 14 agosto. Partiva con questo messaggio il corteo che questa sera ha mosso dal Porto Antico di Genova, più precisamente dalla sede del Museo del Genoa, sino al centro di una città ferita. Ufficialmente per rendere onore sia al vecchio Grifone, sia alle vittime della tragedia di Ponte Morandi. Da genovesi prima ancora che da genoani, laddove le due cose eventualmente possano scindersi.


Partito fra maglie, sciarpe e striscioni rossoblu, ha radunato centinaia di tifosi. Decine di famiglie con bimbi rigorosamente vestiti a quarti rossi e blu, moltissimi volti che del Genoa hanno vissuto godimenti e dolori. Forse più i secondi dei primi, mischiatisi questa sera col ricordo delle 43 vittime di Ponte Morandi. Non a caso la ricorrenza dei 125 anni di storia del Genoa viene festeggiata in silenzio fino alla mezzanotte. Alle 21,30 il raduno, poi lo spostamento lento, quasi in processione, per via San Lorenzo in direzione di Piazza De Ferrari. In cima alla colonna lo striscione “Ponte Morandi: giustizia e rapidità, questo vuole la città“. Ad intervallare il cammino qualche pausa al grido di “Genova, Genova!”. Come contro l’Empoli, quando il Ferraris aveva fatto il giro del web col suo coro, gli unici cori intonati sono stati unicamente rivolti a Genova.


IL CORO PER GENOVA ALL’ARRIVO IN PIAZZA DE FERRARI

IL CORO “FORZA VECCHIO CUORE ROSSOBLU” IN VIA XX SETTEMBRE


All’arrivo in Piazza De Ferrari, un’ora di rompete le righe in attesa della mezzanotte e per approntare gli ultimi preparativi affinché in via XX Settembre, all’altezza del Ponte Monumentale, potesse essere esposto lo striscione dedicato alle vittime di Ponte Morandi. Un percorso accompagnato dalla luce e dal fumo di 43 fumogeni rossi e blu. Lo stesso numero delle vittime di quel tragico 14 agosto. E ancora “Genova, Genova” è il coro intonato nello scendere giù lungo via XX Settembre.

Allo scoccare della mezzanotte l’apice dei festeggiamenti, che rompono il silenzio per concedersi un quarto d’ora di cori. Si parte con “Forza Vecchio Cuore Rossoblu” e si arriva sino all’inno del Genoa, intonato di fronte a Palazzo Ducale mentre le bandiere si muovono al vento. Il Grifone, nel ricordo di 43 vite spezzate troppo velocemente e senza risposte, aveva nel frattempo già compiuto i suoi 125 anni di  storia.

Pronto a volare ancora su una città che ogni giorno, come testimoniato questa sera, non dimentica e non manca di fare sapere che si rialzerà prima possibile. “A difesa di una città, da 125 anni siamo qua“, come citava questa sera uno striscione rossoblu.


LA FOTOGALLERY DEL CORTEO (foto Alessio Semino, Lorenzo Semino)