La chiamata in Nazionale maggiore, per un ragazzo di diciassette anni, potrebbe essere nella maggior parte dei casi un bellissimo e legittimo sogno nel cassetto. Un rifugio della mente per andare rapidamente a pensieri lieti, una motivazione in più per rincorrere i propri sogni. Per Pietro Pellegri, questa sera, è diventata realtà.

L’ex attaccante del Genoa, cresciuto fin dai primi passi nel settore giovanile rossoblu, era probabilmente sicuro di dover fare parte della spedizione Under 19 di cui erano state rese note le convocazioni solamente due giorni fa. Invece no, il salto e il ritorno in azzurro lo porteranno più in alto. Direttamente alla Nazionale maggiore che esordirà il prossimo 7 settembre nella nuova competizione della Nations League.

Alla notizia della sua convocazione, è entrata di prepotenza anche la storia. Quella stessa storia che lo aveva portato ad essere il più giovane esordiente in Serie A assieme ad Amedeo Amadei. Stasera è invece riaffiorato il “Mistero Gavinelli“, quello che lega il nome di un attaccante del calcio dei pionieri all’età del più giovane esordiente in Nazionale italiana. Rodolfo Gavinelli, secondo quanti ne datano la nascita al primo gennaio 1895, avrebbe marcato la sua prima presenza con l’Italia all’età di 16 anni, 3 mesi e 8 giorni. A seguirlo Renzo De Vecchi, un calciatore che al nome del Genoa ha legato la vittoria di tre scudetti (1914/15, 1922/23 e 1923/24), 286 presenze e 40 reti. Lui esordì in azzurro con quindici giorni di “ritardo” rispetto al misterioso Gavinelli, fermandosi al secondo posto, a 16 anni, 3 mesi e 23 giorni.

Oggi un altro giovane calciatore – che del Genoa è tifoso – potrebbe essere pronto, se il destino lo vorrà, a scrivere la storia, rimescolare le carte e rinnovare il corso degli eventi calcistici. Se il prodotto del vivaio rossoblu, oggi al Monaco, dovesse infatti fare il suo esordio contro Portogallo o Polonia, scalzerebbe Gigi Donnarumma come terzo calciatore italiano più giovane ad esordire in Nazionale azzurra a 17 anni, 6 mesi e 4 giorni. Resterebbe irraggiungibile la storia, quella degli esordi di Gavinelli (9 aprile 1911) e De Vecchi (26 maggio 1910), che avvenuti però oltre un secolo fa potrebbero decidere di “congendarsi” affidando agli scarpini di Pietro Pellegri la storia più recente. A 17 anni e 5 mesi e col commento di un papà che vale più di mille parole.

Non ci sono parole

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