Neopromosso in Serie C, l’Albissola di mister Fabio Fossati ha lottato contro una squadra di categoria superiore come il Genoa nel contesto caloroso e tinto di rossoblu del centro sportivo di Bardonecchia. Al termine della sfida la nostra redazione ha avuto modo di intervistarlo: ecco le sue parole.

Oggi ti mancavano i tre davanti che l’anno scorso ti hanno portato 25 gol: Piacentini, Gargiolo e Coccolo…

“Sono stati tre interpreti devastanti l’anno scorso, quando sono assai cresciuti e hanno fatto probabilmente la loro migliore stagione. Auguro loro il meglio nelle nuove avventure. Gargioli è alla Varesina in Eccellenza, Piacentini in una piazza importante come Casale, Coccolo a Casale. Sono stati devastanti, ma quest’anno abbiamo fatto delle scelte per avere più esperienza con la categoria. Abbiamo cercato di vedere chi di questi tre giocatori si potesse portare: non si è riusciti a portare nessuno malgrado ci potessero stare. Oggi chi ha giocato (Cais, Martignago e Balestriero) mi ha fatto ricordare quei tre lì, con maggiore esperienza. Alla fine del primo tempo, in panchina, ho detto infatti che ricordavamo quelli dello scorso anno nella capacità di soffrire, lavorare per la squadra e magari trovare quelle ripartenze in velocità e qualità che potevano portare un gol. Oggi l’unico rammarico rimane quello di aver segnato almeno una rete”.

Mister Fossati aveva un play, Sancinito, ma perché l’ha fatto giocare centrale di difesa?

“Si è allenato ieri ma lunedì e martedì aveva la febbre. L’ho messo dentro perché Sancinito non può non giocare una partita del genere, ma l’ho messo dietro perché dal punto di vista fisico non stava benissimo. Altrimenti sta al centro del centrocampo e nessuno lo toglie da lì. Se pensiamo poi che domenica scorsa a Vercelli ha giocato Damonte centrale di difesa: per questo dico che dietro ancora manca qualcosa. Siccome cerchiamo un giocatore importante, lo stiamo vagliando e stiamo cercando profili che facciano al caso nostro”.

Alcuni dicono che sei come Sarri: lui ha lasciato il negozio, tu il tuo negozio. Ma c’è una differenza. Tu l’anno scorso hai cambiato tanti moduli…

“Sì, è vero. Perché questa è una mentalità che mi piace: ogni squadra deve avere il proprio DNA un sistema di gioco in cui si ritrova, ma deve sapersi modificare in funzione degli avversari. Oggi abbiamo lavorato diversamente rispetto, ad esempio, a Vercelli. Lì giocammo con un trequartista e due attaccanti alti, oggi con un 3-4-3. Sapevo che il Genoa lavorava 3-4-3 e si poteva lavorare sui riferimenti. Ho la caratteristica di non fissarmi troppo sul modulo, ma sui principi di gioco cercando quello che è più utile per la squadra”.

I centrocampisti determinano fase offensiva e difensiva. Sia Ballardini che Fossati oggi erano un po’ difficoltà in quella zona di campo…

“Dal punto di vista difensivo abbiamo fatto una gran bella partita visto l’avversario che avevamo davanti. Se i giocatori del Genoa, calciatori come Criscito, li hai un po’ messi in difficoltà, vuol dire che hai lavorato bene. Dal punto di vista delle energie nervose, noi probabilmente abbiamo messo qualcosa di più. Il Genoa ha un impianto di gioco pulito, principi di gioco abbastanza evidenti e gli manca un po’ di qualità atletica che verrà quando arriveranno le partite vere”.

Fossati quest’anno ha preso la squadra, come Ballardini, dal primo giorno di ritiro. Subentrati durante l’anno, avete però sempre fatto buoni campionati tu e mister Ballardini…

“Certi paralleli con Ballardini o allenatori simili sono per me complimenti, non possono che farmi piacere e far pensare che sto facendo un grande percorso. Mi ritengo ancora all’inizio, ad un punto di partenza, ma spero di fare un percorso come Ballardini. Arrivare nella massima serie sarebbe un sogno. Oggi però il sogno per me è fare arrivare l’Albissola a fine stagione mantenendo una categoria importante e storica: se alla fine raggiungerò questo obiettivo, mi riterrò molto contento”.


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