Partiamo dalla suggestione: se il Genoa, che quest’anno aprirà in casa il proprio campionato, dovesse essere sorteggiato alla seconda o terza giornata contro il Frosinone, potrebbe usufruire della possibilità di giocare in campo neutro contro il club ciociaro. Un po’ come accadde, per ragioni differenti, quando il Grifone targato Juric vinse all’Adriatico di Pescara contro il Crotone alla terza giornata. In quel caso vi era lo stadio “Scida” da mettere a norma.

Oggi esiste questo scenario perché il Frosinone aveva fatto ricorso dopo la squalifica inflittagli in seguito allo spareggio play-off contro il Palermo: una partita che negli ultimi minuti aveva visto il lancio di palloni in campo da parte della panchina gialloblu (“simili episodi, proprio perché posti in essere, tra gli altri, da calciatori professionistici che, come noto, rappresentano un modello per i tantissimi giovani che si appassionano al mondo del calcio, rischiano di creare in questi ultimi la distorta convinzione della liceità e magari dell’opportunità di simili comportamenti sleali e scorretti” si legge nel comunicato). Per questa scorrettezza, la società ciociara aveva subito un’ammenda di 25mila euro e la squalifica del campo, con le prime due giornate casalinghe del prossimo campionato da disputare a porte chiuse.

Il ricorso è stato rigettato dalla Prima Sezione della Corte d’Appello Federale, presieduta da Piero Sandulli, che ha deciso di aggravare la sanzione: il Frosinone non solo dovrà pagare l’ammenda e giocare le prime due gare casalinghe a porte chiuse, ma queste due gare andranno giocate in campo neutro.

Come si legge nella nota diffusa dalla FIGC, “la sanzione determinata nei termini più sopra indicati, peraltro, è in grado, per la sua particolare gravità, di costituire un monito nei confronti di tutti gli attori del mondo calcistico e, quindi, di assolvere anche alla funzione general-preventiva, disincentivando altri dal porre in essere analoghi comportamenti“.

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