NOTIZIARIO – Come confermato dai principali quotidiani islandesi, il solo Johann Berg non potrà prendere parte alla spedizione diretta a Volgograd per sfidare la Nigeria di Rohr e cercare una vittoria che avrebbe il sapore di qualificazione ai danni dell’Argentina. “Non cambieranno i piani della nazionale” fa sapere mister Hallgrimsson, mentre un noto vignettista locale raffigura una gradinata piena di accesi sostenitori, gradinata in cui compaiono persino quei leggendari monaci irlandesi che avrebbero abitato in Islanda nel XII secolo. Tifano davvero tutti per la nazionale? Tanta pressione, quanta pressione!

LA PARTITA – In uno stadio colorato dalle magliette più vendute della competizione e ravvivato dal geyser sound islandese, ad arbitrare è il neozelandese Conger. Irrati, Rocchi e Di Liberatore al VAR. In un primo tempo fra i meno interessanti del Mondiale, invece, a spiccare sono le chiusure difensive della difesa nigeriana e la poca scioltezza della squadra di Hallgrimsson, che ha spesso fatto della chiarezza di contenuti la propria carta vincente. L’unica palla gol nitida arriva a pochi passi dal duplice fischio, nasce sull’asse Sigurdsson-Finnbogason ma non viene intercettata dall’attaccante numero 11.

Nella ripresa tutto cambia, probabilmente a favore dell’Argentina di Leo Messi. Il primo squillo è di Etebo, poi sale in cattedra Ahmed Musa: la stella del CSKA Mosca (in prestito dal Leicester) è abile a controllare magicamente un traversone di Victor Moses, ribadendolo in rete con sagacia e potenza. Azione corale rapida e indolore, all’improvviso e senza preavviso. L’attaccante colpisce in maniera fortuita anche il difensore islandese Ragnar Sigurdsson, che stringerà i denti per un quarto d’ora prima di abbandonare il campo al 65′. Passa una decina di minuti e ancora Musa si muove negli spazi, colpisce una traversa prima di riuscire a rubare un pallone cruciale ad Arnason, saltando il portiere islandese Halldorsson per il 2-0 che vale il secondo posto e un posto di riguardo nella classifica marcatori africani in un Mondiale. Meglio di lui solamente Roger Milla (6) ed Asamoah Gyan (5).

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La parola fine sulla partita è un calcio di rigore al minuto 83, decretato dal VAR e calciato alle stelle da Gylfi Sigurdsson, l’uomo in prima pagina alla vigilia della grande sfida. Testa bassa e rassegnazione, gioia e rivoluzione sugli spalti dell’Arena di Volvograd. I tifosi della Nigeria, al momento del fischio finale di Conger, avranno un solo pensiero per la testa: John Obi Mikel, infortunatosi ad un polso nella ripresa, sarà in campo nello spareggio contro l’Argentina? Le aquile biancoverdi, questa è l’unica certezza, avranno due risultati su tre.

Gli islandesi dovranno quindi dimostrare di saper essere uniti e sorridenti tanto con il bel tempo quanto nelle sconfitte, sperando di andare incontro ad una pesca miracolosa nella serata di martedì. Magari anche con l’aiuto di qualche monaco irlandese.


IL TABELLINO 

NIGERIA (4 4 2) Uzoho, Omeruo, Troost-Ekong, Balogun; Moses, Etebo (Iwobi 90′), Mikel, Ndidi, Idowu (Ebuhei 46′); Musa, Iheanacho (Ighalo 84′). A disposizione: Ezenwa, Echiejile, Ighalo, Abdullahi, Simy, Obi, Onazi, Iwobi, Ogu, Awaziem, Ebuehi, Akpeyi. Allenatore: Gernot Rohr;

ISLANDA (4 3 1 2) Halldorsson, Saevarsson, Arnason, Ragnar Sigurdsson (Ingason 64′), Magnusson, Gislason, Gunnarsson, Bjarnason, Gylfi Sigurdsson, Bodvarsson (Sigurdarson 71′), Finnbogason. A disposizione: Schram, Fridjonsson, Albert Gudmundsson, Ingason, Johann Berg Gudmundsson, Sigurdarson, Eyjolfsson, Olafur Ingi Skulason, Hallfredsson, Traustason, Ari Freyr Skulason, Runarsson. Allenatore: Heimir Hallgrimsson;

RETI: 47′ 75′ Musa

AMMONIZIONI: Idowu (N)

ARBITRO: Matt Conger (Nuova Zelanda)


LA CLASSIFICA DEL GIRONE 

  1. Croazia 6 [5:0]
  2. Nigeria 3 [2:2]
  3. Islanda 1 [1:3]
  4. Argentina 1 [1:4]

GLI HIGHLIGHTS