Dirigente sportivo nell’Athletic Albaro (che domenica compie 50 anni di vita, ndr) e consigliere federale dal 1981 al 2007, è dal 2016 fra i consiglieri di Giulio Ivaldi, presidente del Comitato regionale ligure della Lega nazionale dilettanti. Uscito dal mondo del pallone nel 2007, ci è rientrato a livello istituzionale solo grazie alle figlie, fra cui quell’Alessandra che stasera si giocherà l’accesso alle finali di Cesenatico con la maglia del Genoa Under 15 Femminile. Stiamo parlando di Nicola Massa, che ci ha parlato anzitutto della sua genoanità e di una scommessa come il calcio femminile. Che ancora dovrà crescere come movimento.

Come nasce la tua genoanità?

“In casa mia si respirava rossoblu. Non c’è un motivo per cui sono diventato genoano, l’origine è quella ed è tutta rossoblu. Innata è in noi la passione per il Genoa. Il mio primo ricordo? La prima partita vista, avrò avuto sei anni. Un anticipo con l’Inter, si sabato. Era la famosa Inter di Herrera: perdemmo. Ed è il primo ricordo di Nicola Massa allo stadio. Cosa mi aspetto dal prossimo anno del Genoa? Lo stesso di quest’anno. Ormai il nostro trend è questo, da dodicesimo o tredicesimo posto. Puoi fare l’anno buono se becchi un paio di giocatori: puoi far ottavo o nono. Più di quello non credo per valori, denaro, bacino d’utenza e investimenti. Ma ho sessant’anni e ho visto quarant’anni di B e anche Serie C e C2, quindi va bene così”.

Dopo anni da dirigente e consigliere federale, hai lasciato il calcio e ci sei rientrato grazie al pallone femminile. Cosa ci racconti?

“Nei miei venticinque anni di calcio in società – che peraltro è l’Athletic Albaro che festeggerà domenica cinquant’anni di vita – il calcio femminile non rientrava tra le mie prerogative. La punizione è stata che delle mie tre figlie due giocano, una a livello amatoriale e la più piccola, dopo tornei scolastici e Values Cup, ci ha coinvolto come famiglia. Alessandra (Massa, ndr) infatti giocava prima nell’Athletic, poi nel San Fruttuoso e nel Sant’Eusebio. Un giorno è arrivata la chiamata di Santo Bignone e siamo andati nel Genoa: e per noi che siamo genoani è stato il massimo.

Come movimento quello femminile è ancora molto indietro rispetto a quello maschile. In Liguria abbiamo pochissime squadre: ma bisogna muoversi dalla base. Lo stesso torneo “Ravano”, prima un importantissimo bacino d’utenza, adesso è più contenuto. Le ragazze però si divertono esattamente come i ragazzi e hanno forse più grinta e qualità. Ma come numeri siamo molto, molto indietro”.

E stasera c’è la Juventus alle Final Four…

La Juventus in un anno ha cambiato il mondo. Sono entrati violentemente anche nel calcio femminile: basti pensare la squadra che oggi affronteranno le ragazze rossoblu è composta da quasi tutte le otto calciatrici che l’anno scorso, quando Liguria e Piemonte hanno fatto insieme una rappresentativa, rappresentavano la loro regione. A fine stagione, quasi tutte sono finite alla Juventus. Ha fatto man bassa di tutto. Hanno il college a Torino, vanno a scuola mattina e pomeriggio, si allenano. Ma per stasera non facciamo nessun pronostico”.

DI SEGUITO L’AUDIO CON LE PAROLE DI NICOLA MASSA