Genoa Capoccia. Sì, con quella di Ballardini. Nessun giorno di festa dopo la quasi matematica certezza della Serie A. Subito al lavoro domenica mattina.

Visto il derby della Capitale alla sera poche le indicazioni per il Balla. Nella giornata degli scontri diretti, la Roma e la Lazio si sono allineate con le altre pretendenti all’Europa con uno 0 a 0 in bianco dovuto alle fatiche europee.

Anche contro la Roma, Ballardini non porterà tanti uomini oltre la linea del pallone. Il Genoa non svuoterà il centrocampo perché qualsiasi errore in fase di impostazione della manovra lo esporrebbe alle ripartenze giallorosse.

Ballardini continuerà a chiedere ai suoi uomini sotto la linea del pallone i princìpi di marcatura dell’avversario che dovranno essere prioritari rispetto al mantenimento delle posizioni e delle distanze, prendendo l’avversario presente nella zona di competenza marcandolo quasi a uomo per tutta l’azione e lasciandolo solamente in caso di marcatura con un compagno.

La scelta tattica di Ballardini non sarà orientata dallo schieramento dell’avversario ma dalla voglia di continuare a fare punti. Una voglia che è di tutti quelli in rosa che vogliono far vedere che la classifica è stata bugiarda. Per riuscirci tutti dovranno avere un unico scopo: non dare tempo e spazio alle giocate dei giallorossi.

Anche all’Olimpico domani sera il Vecchio Balordo punterà a trasmettere la sensazione di inattaccabilità per poi, frustrato l’avversario, imbastire azioni offensive sufficienti per spaventarlo e – perché no – fare risultato. Tutto questo è successo varie volte nelle trasferte con Ballardini. Per uscire indenni con la Lupa la solita cura degli avversari: non far loro fare due dribbling di fila con le coperture effettuate alla massima intensità, con concentrazione e coerenza.

La Roma in casa ha fatto fatica e non ha fatto risultato contro le squadre organizzate e ben chiuse. La Lupa non è stata brillante quando ha dovuto fare gioco: i risultati di Di francesco sono arrivati meglio in trasferta giocando di rimessa. Ballardini lavorerà sulle capacità dei giallorossi di avanzare di reparto in reparto, che basa la creazione di superiorità sulla capacità di palleggio cercando di attrarre fuori dalla zona l’avversario.

A Roma si è respirato solo Reds prima di un derby alle porte, figurarsi contro il Genoa. Tutti vogliono puntare al bersaglio grosso che aspettano dal 1984 e perciò rischiano di perdere quello minimo, cioè la qualificazione in Champions del prossimo anno. Allora provaci Genoa!

La formazione del Genoa sarebbe stato difficile farla dopo la conferenza stampa di Ballardini, figurarsi senza. Aspettiamo i convocati e l’allenamento di risveglio muscolare di domani mattina. Tornerà lo squalificato Rigoni, tra i convocati pure in campo dall’inizio. E dovrebbe esserci finalmente il ritorno fra i convocati di Miguel Veloso.

Capitolo Roma. Partiamo dal derby capitolino di domenica sera. La Roma è stata chiusa nella sua metà campo nel primo tempo grazie all’intensità laziale anche se l’unico pericolo è stato il palo giallorosso di Peres. Nel secondo tempo non c’è stato gioco, entrambe le squadre hanno cercato di sfruttare gli errori degli altri. Tutto brutto fino all’80esimo quando Radu, il terzino laziale, è caduto nella frenesia da derby facendosi espellere e la Roma ha  sfiorato il gol due volte con Dzeko, colpendo anche un palo.

La Roma è un grande squadra sì o no? Questo è l’interrogativo che si pongono in molti dopo la “remuntada” sul Barcellona e i passi falsi nel campionato italiano con 6 sconfitte casalinghe  che potrebbero essere velenose al termine del campionato. Sarà finito il periodo di involuzione e contraddizioni evidenti fin dall’inizio dell’anno dopo il passaggio alla semifinale di Champions?

Durante l’involuzione tattica tra Spalletti e Di Francesco non è stato tutto nascosto dal talento alimentato a dovere nella rosa capitolina, uscito in ritardo (sperano a Trigoria) in questo campionato tra i giocatori più forti. Tanti i dispositivi trovati e smarriti pronti ad assecondare le qualità di un importante organico alla fine dei conti meno adatto a un certo tipo di gioco made in Sassuolo del tecnico.

I  moduli provati  del tecnico giallorosso, dal 4-2-3-1 al 4-3-3, non sono riusciti a ristabilire i movimenti graditi al tecnico. La scelta di Schick fino alla gara con il Barcellona non ha funzionato. Il ceco quando schierato è sembrato in ritardo nell’acquisire le capacità chiave da prima punta di far salire la squadra e allungare la difesa aiutando i compagni sulla trequarti;  spostandosi  sulle corsie laterali per aprire spazi, volendo sempre il pallone tra i piedi per mettere in gioco le qualità, non ha sortito effetti.

Il 4-3-3 verticale di Di Francesco non ha avuto prodotti. Sostituire Salah con Schick, cioè ruolo su ruolo, era difficile potesse avere esito e produrre risultati.

La fortuna della Roma è stata quella di non aver venduto a gennaio Dzeko, colui che maneggia tutti gli strumenti del centravanti. Il bosniaco è indispensabile per la squadra tenendola a galla in zona Champions quando non riesce il gioco partendo da dietro e i lanci lunghi sono fonte di un altro gioco.

Adesso Di Francesco ha messo in piedi contro il Barcellona, lasciando voli pindarici, il 3-5-2 che gli ha dato un risultato che entrerà nella storia, anche se per moda è stato classificato in 3-4-1-2. Sarà questo il modulo che darà alla Roma una identità definitiva e in particolare efficiente.

I tifosi romanisti sperano che la ciambella con il buco trovata con il Barca di Messi possa essere rivista nuovamente sotto il Cupolone dove la Roma è diventata “rometta” in gare dove c’era la necessità di condurre il gioco. Roma più reattiva fuori casa: basta vedere il tabellino dei risultati.

Contro la Lazio riproposto il 3-4-1-2 visto contro gli spagnoli. Contro il Genoa proporrà nuovamente il 4-3-3 o  il  4-2-3-1 come visto con le squadre della parte destra della classifica. Anche su tutto questo e sulla formazione romanista tutto rimandato a domani sera.

Arbitra Pairetto di Nichelino. Classe 1984. Imprenditore, figlio del famoso papà Pier Luigi. La prima gara diretta risale al 2000. In serie D dal 2006, in lega Prof C dal 2009; dal 2012 in B; nel settembre 2013 debutto in A, dall’1 luglio 2016 alla Can A.  Sono 34 le gare in serie A con 14 rigori e 13 espulsi. In stagione 13 partite dirette tra cui Roma-Hellas Verona alla seconda giornata (2-0) e Genoa Udinese (0-1) nel gennaio scorso. In carriera con la Roma solo una gara, quella detta poco sopra, con il Genoa 4 (1 pareggio e tre sconfitte).

Primo assistente De Meo (Foggia), secondo assistente Prenna (Molfetta). Quarto uomo Pezzuto (Lecce), arbitro in B. Al VAR Gavilucci di Latina, all’AVAR Lo Cicero di Brescia.

Diffidati Roma: Juan Jesus; diffidati Genoa: Pandev, Veloso.