Sotto zero o quasi come la temperatura del calcio giocato in Italia. Si è chiuso l’esame europeo con Juventus e Roma rimandate ad un esame di riparazione difficile. Fuori Atalanta e Napoli. Se per la Dea ci sta un “usciamo a testa alta”, per il Napoli di Sarri no anche dopo l’inutile vittoria di Lipsia.

Il campionato è tecnicamente povero e l’Europa è risicata come conferma la 26esima giornata con la legge del pallone italico: poco gioco, brutte partite. In generale vince chi fa gol con rimpalli, tiri da fuori e capocciate su palloni inattivi. La novità che Verona e Spal  riaprono la zona salvezza.

Senza un ordine particolare la vetrina è per Diavolo Gattuso. Ringhio avvicina il Milan e la  Cina alla Champions. Vince contro una Roma, “rometta” tra le mura amiche. Dal gol sconfitta di Brignoli portiere del Benevento all’esordio di Ringhio in A 23 punti su 11 gare, rilanciati giovani della Primavera e vecchi ammuffiti nella gestione Montella: Bonucci e Romagnoli su tutti blindano la difesa. Monchi il direttore sportivo della Roma vola in America per parlare con Pallotta. Chiederà più autonomia? Al Siviglia l’M.M.(metodo Monchi) funzionava perché comandava e faceva quello che voleva, mentre a Roma è difficile.

V2 al Bentegodi: Verona e Valoti battono il Torino. Pecchia avvolge Mazzarri cambiando uomini e modulo nel cuore del gioco e vince dopo tre ko consecutivi. Mazzari si giustifica dicendo che non è il parafulmine di nessuno se i calciatori sono molli.

La Spal non fa calcoli e vince in casa del Crotone. Affonda il Kroton di Zenga che sbaglia tatticamente lasciando le corsie laterali agli estensi. Il Crotone rivuole Nicola allo “Scida”.

Salvezza dai 25 punti del Cagliari ai 19 del Verona riaperta. In 6 squadre si giocano la serie A: Cagliari, Sassuolo, Chievo, Spal, Crotone, Verona nel giro di 6 punti. Benevento spacciato a 10 punti anche se gioca meglio di tutte? 

Brividi anche per l’Inter sabato sera, e non solo atmosferici. Biscione avanti senza gioco e con due capocciate, Benevento meglio ma il centravanti si chiama Coda.  Fiorentina batte il Chievo, sfrutta Eolo e un tiro da 30 metri di Biraghi. Il Chievo non fa gol neanche con il caccia fruste.

Lazio vince in casa del Sassuolo. Non è solo Immobile capocannoniere ma anche gioco a memoria con il turnover. Sassol in caduta libera, Iachini insiste con il tridente e regala il cuore del gioco agli avversari. Cambierà dopo 3 punti in otto gare,  zero gol in 9 gare su 13 giocate?

Sampdoria-Udinese la vince Giampaolo grazie a “Mennea” Zapata: 60 metri di scatto con il pallone tra i piedi e pallonetto alla Pizzo modello Pro Recco dal limite dell’area. Punti pesanti per la band Ferrero con vista Europa. Non meritava di perdere Oddo che oltre aver impacchettato il gioco prende due pali ma sbaglia troppo davanti a Viviano.

La neve ferma solo Juventus-Atalanta. Contento Gasperini dopo il Borussia perché giocarsi anche la stagione con la Juve sarebbe stata dura.

Cagliari-Napoli: cinquina napoletana sulla ruota di Cagliari. Salgono a dieci le gare vinte consecutivamente da Sarri e compagnia. Tra andata e ritorno 8 reti ai sardi. Napoli 4 punti di vantaggio sulla Juve che deve recuperare con la Dea. Cagliari in partita solo 20’ nel primo tempo, molli nel secondo e quando sono andati sotto. Lopez il tecnico mette prudentemente Joao Pedro a marcare Jorginho ad uomo e fa flop perché resta senza qualità vicino a Pavoletti.

Capitolo Genoa. Brucia la sconfitta contro il Bologna. Felsinei squadra monca in attacco  per fare risultati. Due errori genoani fruttano 3 punti inaspettati alla vigilia anche per i felsinei  più incalliti visto il cambio di modulo con modalità carbonare che ha sorpreso tutti.

Adesso il Genoa nel proseguo del campionato è atteso da 8 gare casalinghe, mettendoci il derby, di cui quattro contro Cagliari, Spal, Crotone ed Hellas che arriveranno al Ferraris a chiudersi e ripartire. Perciò bisognerà studiare alternative non solo alla difesa stagna ma anche al fare gol. Operazione non facile. Genoa alla ricerca del gol: la speranza è Pepito Rossi. 

Il VAR salva Manganiello in Sassuolo-Lazio. Arbitro occhiali non TV. Pairetto a centrocampo perdona fallacci, graziato Gagliardini in Inter-Benevento con il tubo catodico spento che non segnala.

Venerdì il VAR sarà intanto all’esame dell’Ifab. Decisione se sarà ai Mondiali russi. Per adesso sappiamo che non ci sarà nella prossima Champions League: troppa confusione intorno alla Video Assistant Referee. Per convincere i soloni inglesi del regolamento viene promesso che il Var andrà sui teleschermi degli stadi per far capire la decisione agli spettatori, sui campi e davanti alle TV. Il VAR è diventato fenomeno sociale e non può più sbagliare, occorre cambiare regolamento anche senza immagini TV modello vecchio carosello.

Fuori dal calcio: finita l’Olimpiade invernale coreana. Peccato che non le abbia viste nessuno in piena notte con le repliche al mattino. Costava molto alla Rai fare il replay alla sera su uno dei due canali digitali 57 o 58 invece di proporre gli stessi avvenimenti?