Siamo ancora una volta al seguito del Genoa per raccontarvi la gara del “Bentegodi”, ultima gara in programma in questo 15° turno di Serie A. I rossoblu giocheranno con la consapevolezza di tutti gli altri risultati, compreso quello che è maturato allo “Scida” di Crotone con la vittoria dell’Udinese per 0-3 contro i pitagorici. Il Verona, dal canto suo, deve cercare di proseguire sulla strada del fare punti dopo la vittoria di Reggio Emilia, anche se dovrà fare i conti con molte assenze, specialmente difensive.

NOTIZIARIO 

Due gradi centigradi dalle parti del “Bentegodi”, dove la sfida tra le due formazioni comincerà fra tre quarti d’ora. Non presente allo stadio Anselmi. Si registra la presenza di diverse decine di tifosi rossoblu. Campo in ottime condizioni, non un “Bentegodi” affollatissimo visto il posticipo del lunedì sera alle ore 21. Una Luna splendente, non più rossa come ieri (ma si spera rossoblu), illumina il terreno di gioco. Le squadre attendono di scendere in campo e hanno terminato senza intoppi i rispettivi riscaldamenti. Sono 14136 i tifosi presenti al “Bentegodi”.

PRIMO TEMPO 

C’è curiosità per sapere come si schiererà in campo l’Hellas Verona di Fabio Pecchia, fischiato all’annuncio delle formazioni. Assente Caceres, che parte dalla panchina. Il Genoa riconferma invece la stessa formazione che ha fatto punti contro Crotone e Roma. Squadre che, una volta scese in campo, si dispongono nelle rispettive metà campo: il Grifone attaccherà da destra verso sinistra. Entrano nel settore ospiti anche un altro centinaio di tifosi rossoblu.

Parte con qualche minuto di ritardo la gara del Bentegodi. Nel 4-3-1-2 veronese, che si trasforma in fase difensiva in un 4-4-1-1, sembra essere Cerci la punta centrale, con Verde attivo a destra e Valoti a sinistra. Per il momento fase di studio della partita, quando il cronometro recita 4′. Al quinto minuto traversa del Verona: Verde effettua un traversone dalla destra, che diretto a centro area prende invece una traiettoria differente e impatta sulla traversa. Primo brivido della gara.

Foto TanoPress
Foto TanoPress

Il Genoa prova a rispondere al minuto 7′: la sua girata a centro area è facilmente neutralizzata da Nicolas. È però il Verona a cercare di fare la gara, con alcune conclusioni dalla distanza che fanno alzare i decibel del “Bentegodi”. Genoa un po’ schiacciato nella propria metà campo. La formazione rossoblu si rifarà avanti all’undicesimo di gioco quando conquisterà il primo angolo della partita, dalla zona di sinistra. Dalla battuta, al 12′, scaturirà una ripartenza gialloblu che avrebbe potuto creare apprensioni ai rossoblu ma che fortunatamente uno stop sbagliato di Bessa fa concludere in un nulla di fatto.

La partita sta vivendo, intorno al quarto d’ora, una fase di maggiore confusione, con più falli e spezzettamenti da parte dell’arbitro. Il Genoa sta cercando di tenere l’avversario lontano dalla propria area, fino adesso creando pochi problemi alla retroguardia gialloblu.

Al 18′ azione pericolosa del Genoa: Damato non fischia un fallo nella metà campo rossoblu e la squadra di Ballardini può ripartire, confezionando una serie di uno-due che finiscono sui piedi di Bertolacci. Il numero 8 rossoblu, dal limite dell’area, colpisce male col sinistro e il pallone finisce sul fondo. Nessuna deviazione per il direttore di gara.

Partita ricca di errori in questi primi venti minuti di gioco, dove la differenza la stanno facendo le soluzioni personali. Una soluzione personale è anche la discesa di Buchel al 22′ che, atterrato a 25 metri dalla porta, può concedere alla sua squadra una insidiosa punizione. Sul pallone Verde, che impatta sulla barriera posta da Perin a presidio della porta.

Non interviene il VAR un minuto più tardi su un presunto contatto in area di rigore gialloblu tra Rosi e un difensore avversario. Valutazione concorde di tecnologia e fischietto di Barletta. Ci prova al 27′ Cerci con una girata di sinistro spalle alla porta: pallone ampiamente fuori.

Al 28′ contropiede del Genoa che frutta un angolo, il secondo della gara per gli uomini di mister Ballardini. Superata la mezz’ora, punteggio fermo sullo 0-0. Il centrocampo del Genoa sta facendo molta fatica in fase di impostazione e i lanci lunghi dalla difesa non hanno mai mandato fuori tempo la difesa degli uomini di Pecchia. A sua volta, Hellas Verona molto impreciso nell’ultimo passaggio. Gara bloccata che cerca ancora una squadra che la faccia da padrone.

Al 40′ terzo angolo per il Genoa dopo un’azione insistita, maturata dopo alcuni contrasti a centrocampo. Non a caso è rimasto a terra Verde. Un minuto più tardi si può procedere con la battuta del corner. Uno schema quello scelto dal Genoa per batterlo, anche se i risultati non saranno affatto proficui. Ancora tre minuti alla fine del primo tempo.

Ci saranno 2′ di recupero. E sarà nel recupero (45’+1′) che Pandev, lesto a trattenere in mezzo all’area un pallone schizzato indietro per una deviazione su tiro di Bertolacci, segnerà di destro la rete del vantaggio. Imbeccata vincente di Taarabt. Finisce il primo tempo col vantaggio del Genoa al “Bentegodi”.

SECONDO TEMPO

Pecchia cambia subito: fuori Zuculini, dentro Kean che agirà da prima punta supportato da Cerci a destra e Verde a sinistra. La gara può dunque riprendere. Adesso un 4-3-3 per il Verona, con Vaoti mezzala destra.

Nessun particolare emozione in questi primi cinque minuti della ripresa, col Genoa che cerca di imporre il pressing a un Verona che deve cercare in ogni modo la via del gol. Ballardini nel frattempo ha mandato a scaldare Omeonga, Lapadula e Rossettini.

Il Grifone cerca di giocare d’anticipo e quando riesce ad orchestra le ripartenze. Il Verona avanza poco a poco, cercando nei piazzati un rifugio a una manovra che latita. Al 55′ punizione dalla sinistra per Verde: mischia in area, Kean rimpalla sulla difesa rossoblu e Buchel spara successivamente in tribuna.

Al 57′ prima vera parata di Perin su un sinistro a giro di Cerci: pallone in angolo. Partita che si fa più vivace: il cronometro recita un’ora di gioco. E nello stesso frangente arriva il secondo corner gialloblu su cui sviluppi Spolli libera providenzialmente di testa.

Al 62′, minuto ricorrente per la sostituzione di Pandev con Lapadula, si prepara proprio il numero 10 del Genoa. E proprio mentre Ballardini prepara il cambio, un contropiedi fulminante del Grifone mette davanti alla porta Rigoni: il suo esterno destro finisce clamorosamente sul fondo.

Al 64′ fuorigioco segnalato dal guardalinee che annulla la rete del pareggio veronese. Perin resta anche a terra e richiede l’intervento dei medici per un contatto avvenuto con un avversario. Al 67′ dentro anche Omeonga, fuori Rigoni. Tre minuti più tardi arriva anche il secondo cambio di Pecchia: dentro Lee, fuori Verde. Per il Genoa intanto punizione dalla sinistra non sfruttata sulla battuta di Veloso.

Quando mancano 17′ più recupero il Verona ci riprova con un altro pallone ribadito in mezzo da Souprayen, che al 63′ è stato il primo ammonito della gara, con chiusura decisiva di Izzo in scivolata.

Al 76′ ammonito tra le fila del Genoa, dopo Omeoga, anche Spolli. I rossoblu sembrano un po’ in difficoltà, il Verona cerca di approfittarne spingendo sule corsie. Ormai la gara è fatta di continui ribaltamenti di fronte, pur con la costante della scarsissima precisione per entrambe le formazioni, e questo porta Bertolacci a frenare fallosamente una ripartenza gialloblu. Altro giallo sventolato da Damato per Bertolacci, con Lapadula che all’80esimo diventerà il quarto sanzionato per proteste.

Ultimo cambio gialloblu: Zuculini dentro al posto di Valoti. Spazio anche per l’ex rossoblu, al ritorno dopo un grave infortunio e acclamato dal pubblico presente allo stadio. La partita nel frattempo è tornata fallosa e molto cadenzata da falli e fischi dell’arbitro. Il Genoa ad ogni modo ci prova, e se in uscita dalla propria difesa fa meno difficoltà, quando deve rifinire l’azione nei pressi dell’area avversaria agisce con minor lucidità. Anche il Verona accusa una certa stanchezza.

Nel Genoa pronto un ultimo cambio: si prepara il numero 14 Biraschi. Esce zoppicante Laxalt. Ammonito nel Verona Buchel per un fallo su Veloso. Con l’ingresso di Biraschi, Genoa che passa a difendere a cinque uomini per difendere un importantissimo vantaggio.

Saranno 5′ i minuti di recupero. Al secondo minuto di recupero secondo clamorosa contropiede fallito dal Genoa in un 4 contro 2: Biraschi col destro a giro prova a battere Nicolas. Pallone sul fondo.

Damato fischia la fine della gara. Ballardini fa ancora del “Bentegodi” terra di conquista e porta a casa tre punti d’oro. Rossoblu che scavalcavano in un solo colpo Sassuolo, Spal e Crotone e si portano a 13 punti in classifica. Fischi del pubblico gialloblu alla squadra allenata da Pecchia. Esultanza e gioia tra i tifosi genoani, che festeggiano dopo quasi sessant’anni al “Bentegodi” contro gli scaligeri. Il ricordo va a uno 0-1 del Genoa contro il Chievo con Ballardini in panchina: allora segnò Borriello, oggi la firma pesante è di Goran Pandev.

A breve i contributi dagli spogliatoi