Non sempre cambiare in corsa porta buoni risultati, ma Ballardini quando è stato chiamato al capezzale del Genoa ci è sempre riuscito. Quella del Genoa potrebbe essere ancora una situazione particolare visto che al di là della mancanza dei risultati vi è il ballo della vendita societaria, che potrebbe essere un altro step da superare, e non solo per il tecnico di Ravenna.

Ballardini, storia e numeri di un tecnico che dovrà riprendere per mano il Genoa

Preziosi da uomo di calcio ha capito al volo la situazione e oltre cambiare l’allenatore ha messo in piedi una struttura societaria, non amministrativa ma calcistica. L’arrivo di Perinetti, sempre a contatto con tecnico e calciatori, è importante come quello di Pippo Sapienza alla comunicazione della parte sportiva.

Il cambio di allenatore può servire, eccome se può servire (senza togliere nulla a Juric). Ma serve anche una società più presente. Sarà come al solito il campo a dire se le scelte sono  state giuste.

Il Genoa oltre il cambio dell’allenatore ha bisogno di un’ulteriore scossa che gli permetta di infilare una serie di risultati postivi. Alla fine delle prossime tre gare con Ballardini in groppa si faranno i conti. Importante per i calciatori non ricadere nei soliti errori o nelle solite disattenzioni trasformando il gioco in imbarazzante.

Il cambio di manager in un’azienda, piccola o grande che sia, è sempre un momento delicato che genera profondi cambiamenti e necessita di un certo tempo di assestamento.  Nell’azienda Genoa, a maggior ragione vista la classifica, Perinetti e Ballardini ne hanno poco. Si parla già di calciomercato invernale,  Ballardini con 28 calciatori in rosa potrebbe trovare altre soluzioni rispetto al passato.

Ormai nel calcio di parla sempre più di leadership, di motivazione. Anche se Ballardini in passato, in silenzio, ha sempre saputo tirare fuori il meglio non solo dai collaboratori ma anche dai calciatori. Il tutto per creare una mission: salvezza senza patemi.

Ma la mission più urgente per il Vecchio Balordo sarà vincere una partita e i giocatori, ognuno con il proprio ruolo e nel proprio ruolo, avranno l’obbligo di realizzare un piano di risultati. Via Juric dentro Ballardini: adesso tutti saranno giudicati in base agli 1, X, 2 e l’allenatore per le sue scelte, per i calciatori schierati e per il tipo di gioco adottato.

Il cambio dell’allenatore ha lo scopo di dare un effetto positivo al risultato portando idee nuove e cercando di evitare gli errori del passato. Oltre che sul campo, il lavoro di Ballardini – e in particolare del suo staff composto da Regno e Melandri – sarà  quello di essere bravi a chiacchierare con i giocatori. A tal proposito il Ristorante Genoa, al secondo piano di Villa Rostan, è stato subito amato dal Balla: è come il cacio sui maccheroni.