Questa mattina l’editoriale della nostra redazione per cercare di mettere in evidenza cosa hanno raccontato le tre amichevoli del Genoa sin qui disputate (clicca qui per leggerlo), questo pomeriggio invece un breve focus su tre dei calciatori che ieri hanno preso parte alla sfida contro il Savona: Rosi, Fiamozzi, Omeonga.

ALEANDRO ROSI

Quando esce dagli spogliatoi del “Bacigalupo” si guarda attorno alla ricerca del pullman, visibilmente stanco: per lui 67′ minuti di gioco che si sono andati a sommare alla mezz’ora disputata contro l’Hoffenheim a Wels. Non è stato senz’altro tra i più impiegati da mister Juric, ma per adesso è lui l’alternativa a Lazovic sulla corsia di destra. Dopo il campionato col Crotone e la miracolosa salvezza, Rosi è tornato alla base: abituato a fare la fascia avanti e indietro sotto gli strali di Nicola, agli ordini di Juric si ritrova a dover fare la doppia fase cercando con maggiore constanza di impostare il gioco e scaricare il pallone su mediano o trequartisti. Galabinov lo celebra a fine partita dicendo che dall’out di destra sono arrivati più cross – e più buoni -, che diventano materia prima per il centravanti bulgaro. Rosi è apparso un po’ più in affanno nei primi dieci minuti di partita del “Bacigalupo”, poi si è assestato sui ritmi dei compagni in seguito al doppio vantaggio trovando più precisione e sicurezza. Sembra buona l’intesa in campo – e fuori – con Izzo. Se nessun esterno destro dovesse arrivare in Liguria, resterà probabilmente lui a vestire rossoblu.

STEPHANE OMEONGA

“Non ce lo danno più”. Da settimane è questo il mantra che Novellino, tecnico dell’Avellino, ripete a cronisti e tifosi a Cascia. Effettivamente il giovane calciatore belga, pur tra i mille scetticismi iniziali, sta stupendo tutti, addetti ai lavori e non, e la sua partenza in prestito per la Campania slitta giorno dopo giorno. Ieri è stato adattato da trequartista con più libertà rispetto a Rigoni nello svariare sull’out di destra, zona di campo dalla quale avrebbe prodotto due assist, ma il meglio di sé lo ha fatto intravedere da mediano davanti alla difesa. A Wels sostituì Veloso e seppe arretrare coi tempi giusti per avviare l’azione del Genoa, dimostrando grande percezione degli spazi, della presenza degli avversari in pressing e buona visione di gioco. Tra le doti che non passano inosservate, oltre alla sbandierata somiglianza con Cuadrado per capelli e movenze, quella di ricevere il pallone e gestirlo con personalità, smistandolo in orizzontale senza avere fretta. Juric chiede sempre calma e precisione nei passaggi e si infuria quando se ne sbagliano di banali: diciamo che Omeonga lavora per rendergli la vita più facile in termini di corde vocali. Ad oggi, pur non avendolo ancora collaudato sui campi della Serie A, appare il rincalzo ideale per Veloso e Bertolacci in assenza di alternative derivanti dal calciomercato.

RICCARDO FIAMOZZI

Se qualcosa non manca a Fiamozzi, primo calciatore della Valle D’Aosta ad esordire in Serie A, è la disponibilità. Tornato dal prestito al Frosinone avvicendandosi con Beghetto, che da mancino era alternativa ideale a Laxalt, anche per lui le voci di mercato si intrecciano con quelle di una possibile permanenza se il mercato non non dovesse portare alternative alle treccine uruguaiane sull’asse di sinistra. Ieri in campo per 90′, accetta di coprire e attaccare su una fascia che non gli assicura cose semplici: lui infatti è destro e per crossare preferisce rientrare sul piede forte piuttosto che utilizzare quello debole. Un po’ macchinoso negli appoggi e nel controllo del pallone, esce alla distanza e dimostra che se trova il ritmo può essere una buona alternativa: potrebbe risultare ancora più utile a destra se dovesse partire Rosi e lasciare libero il posto da vice-Lazovic. Sicuramente c’è del materiale su cui lavorare e il Genoa eventualmente questo materiale lo ha già in casa per plasmarlo sulle esigenze di Juric.