Il Genoa, posto bellissimo. Un luogo che idealizzi e che vivi per davvero, dove un giorno c’è il buio e bastano poche ore per far tornare il sereno.

Questa mattina in molti dovranno averlo pensato rivedendo la rete di Pandev, che non aveva quasi mai segnato col Genoa in Serie A e che oggi sta regalando 4 punti pesantissimi alla classifica del Vecchio Balordo: un Vecchio Balordo che grazie al macedone, grazie al sinistro di Veloso, grazie all’apporto di tutti dentro e fuori dal rettangolo verde, è tornato a festeggiare 3 punti in casa dopo quasi cinque mesi.

Con questo dato apriremo la nostra consueta rubrica sulle statistiche della gara. I rossoblu condannano l’Inter all’ennesima sconfitta: Pioli non vince infatti da sette turni e ha fatto solamente 2 punti negli ultimi due mesi e mezzo. Da una parte troviamo una Inter smarrita, ormai fuori dall’Europa che conta per il sesto anno consecutivo, dall’altra un Genoa che inizia a intravedere il traguardo ma che sa benissimo di non aver fatto ancora nulla.

Certamente fa sorridere e riflettere un dato: sono 14 su 33 totali i punti conquistati dal Genoa contro le cosiddette big della Serie A. In altre parole, quasi il 43% della salvezza il Vecchio Balordo se lo sta costruendo pareggiando con Napoli e Lazio e vincendo con Juventus, Milan, Inter e Fiorentina. Solamente la Roma, non senza un pizzico di fortuna, è passata indenne dal “Ferraris” quest’anno, e assieme con la Lupa anche l’Atalanta in stato di grazia di mister Gasperini.

Sulle potenzialità non sfruttate a dovere da questa squadra se ne parlerà a fine stagione, come detto anche da Juric in conferenza stampa. A voler fare qualche calcolo prima di tagliare il traguardo, prenderemo in considerazione quelli che sono i numeri relativi alla sfida di ieri pomeriggio contro l’Inter.

Il Genoa, come detto anche stamane nell’editoriale, ha rinunciato al possesso palla cercando di sfruttare quelle che sono le difficoltà intrinseche di questa Inter, ripartendo e creando problemi con le verticalizzazioni. A dimostrare quanto Rigoni e compagnia siano stati una spina nel fianco per l’avversaria sono anche i falli subiti (25), di cui almeno un paio non sanzionati a dovere dal direttore di gara.

Falli a parte, si erano difesi tutto sommato bene i nerazzurri, nel primo tempo affidandosi ai piedi di Medel, nel secondo a quelli di Nagatomo. A non funzionare come si deve continua ad essere la coppia di mediani davanti alla difesa: Gagliardini e Kondogbia troppo nervosi e imprecisi. Non lascivi come a Firenze nel rocambolesco 5-4 di due settimane fa, ma senza dubbio poco incisivi.

Non a caso parte dei 57 palloni persi dai nerazzurri passano proprio dai piedi dell’ex Atalanta (5) e dell’espulso Kondogbia (9), che assieme a Perisic prende certamente la palma di peggiore in campo tra gli uomini di Pioli. Sull’imprecisione nerazzurra, sullo smarrimento tattico di Pioli ha infierito Juric, che nel contesto di Acqui Terme ha raccolto i cocci e li ha rimessi fianco a fianco. Anche il Genoa ha sbagliato molto (60 i palloni persi), ma ha fatto quadrato e ha dimostrato di voler uscire dalle sabbie mobili il più in fretta possibile.

Biraschi è stato il migliore recupera palloni rossoblu (5) e assieme con Beghetto ha dimostrato di poter giocare da titolare ogni genere di partita. Perché ieri, attenzione, la partita non era semplice: la qualità nerazzurra poteva fare la differenza e soltanto Lamanna, prima del rigore parato, aveva salvato in almeno tre occasioni i suoi compagni. Del resto, i portieri servono a questo e sapere di averne uno che dia questa sicurezza non è da sottovalutare. Sapere di averlo ritrovato è da mettere altrettanto in evidenza, tenendo in conto che non tutti dispongono di un portiere capace di parare il 75% dei rigori avversari (su 8 concessi, Lamanna ne ha parati 6).

Veloso è tornato a sbagliare pochissimo, a dettare i tempi di gioco, con Cataldi a supporto. E il portoghese è tornato pure ad essere il calciatore, tra i rossoblu, ad aver corso di più seguito da cataldi, Beghetto, Rigoni e Palladino. In assoluto, nell’arco dei 90′, il maggior corridore è stata il nerazzurro Candreva, che non è stato capace di siglare le due più nitide occasioni dell’Inter, una davanti alla porta, una ad undici metri da Lamanna.

Concluderemo sottolineando come l’Inter continui a subire l’influsso del “Ferraris”: da quando i nerazzurri non partecipano alla Champions League, ovvero sia dal 2011, non hanno mai più vinto a Genova in campionato. Il Genoa invece, ritrovata la vittoria in casa, dovrà affrontare una settimana di ritiro cementando ancor più le sue idee di gioco per andare a creare problemi a un Palermo già retrocesso, ma non in vacanza. In trasferta un successo manca da Empoli: è momento di invertire la rotta.

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