A Napoli, dove si è parlato molto più di Real Madrid che non di Genoa nella conferenza stampa della vigilia, la sensazione è che quella di domani non sarà una partita facile. Lo ha anzitutto fatto capire Maurizio Sarri che, stizzito dalle troppe domande sulla Champions League, ha minacciato di abbandonare la conferenza stampa. Ma cosa rappresenta, dal punto di vista dei precedenti e delle statistiche, la gara tra Napoli e Genoa?

Mentre le due tifoserie, storicamente gemellate, si sono incontrate questa mattina ai quartieri spagnoli (clicca qui per approfondire su CalcioNapoli1926.it), a volerla mettere soltanto sui dati, malgrado gli ultimi 12 scontri diretti abbiano sorriso sempre al Napoli o con vittorie partenopee o con pareggi, il Genoa non esce propriamente con le ossa rotte dal confronto. Sono infatti 6 (31%) le vittorie rossoblu sui 19 incontri disputati contro i partenopei dal ritorno in Serie A dieci anni fa: si tratta rispettivamente di 4 vittorie casalinghe e due esterne, al “San Paolo”, l’ultima delle quali in una gara disputata il 22 febbraio 2009. Segnò Jankovic.

Le restanti 13 partite hanno visto vincere la formazione campana per ben 9 volte (47%); ne consegue che i pareggi dovranno essere stati 4 (22%). Il dato interessante, in tutta questa analisi, è però un altro. Il Vecchio Balordo infatti non riesce a vincere contro il Ciuccio dal gennaio 2012 riuscendo per contro a mantiene inviolata la propria porta da due stagioni consecutive quando i partenopei si presentano al “Ferraris”.

Non a caso la più recente comparsa del Napoli in Liguria, ovvero sia lo 0 a 0 dell’andata consolidato anche da due miracoli di Reina nel finale di secondo tempo, sarà il vero punto da cui ripartire per evitare di concedere troppi spazi agli uomini di Sarri. Juric questo lo sa e non ha perso occasione in conferenza stampa per ribadirlo (clicca qui per leggere l’intera conferenza stampa).

Passando alla pura aritmetica, che a volte mente ed altre volte meno, ci si renderà conto – e lo si era già scritto ieri – che il Napoli è un vero e proprio rullo compressore a livello realizzativo: con 55 reti in 23 giornate e una media vicina alle due reti e mezzo a partita i partenopei non sono secondi a nessuno in Europa. A segnare di più è stato soltanto il Monaco, in Ligue 1, con 68 reti, ma è dato acclarato che il campionato francese a livello difensivo offra una minore qualità rispetto alla Serie A. Nulla togliere al club del Principato, il Napoli si spartisce quindi la seconda piazza, a parità di reti, con il Barcellona. Il Genoa, con le sue 25 reti messe a segno, si trova invece al 61esimo posto.

Il Napoli, appaiato alla Lazio, è anche la prima squadra del Vecchio Continente ad aver messo a referto il maggior numero di gol nell’area piccola (15). Anche questo non sarà dato da sottovalutare perché evidenzia la facilità con cui Sarri riesce a far arrivare i suoi uomini a ridosso dell’estremo difensore avversario, o con verticalizzazioni o con soluzioni dagli esterni. Ma di questo ne se ne è parlato anche questa mattina, nel nostro editoriale (clicca qui per approfondire).

In tal senso, vista la rapidità di ragionamento dei centrocampisti di Sarri quando si ritrovano la palla tra i piedi, Juric avrà senz’altro preso tutte le contromisure per evitare che la sfera circoli tra gli scarpini partenopei per lunghi tratti della partita. La formazione rossoblu ha però dalla sua un dato non proprio dei migliori: è infatti divenuta, complici le ultime partite giocate in assenza dei titolari si tutto il girone d’andata Rincon e Veloso, una delle squadre europee ad aver perso più palloni (325), per la precisione la 19esima. Oltretutto il dato, nell’arco dei 90 minuti, diventa di 14 palloni persi e finisce per peggiorare in trasferta, dove il Genoa risulta la seconda squadra europea con 16 palle perse a partita.

Dopo la trasferta di Firenze, l’ultima in ordine di tempo, siamo andati a riprendere quanto scrivemmo in occasione di quella partita per renderci conto di un Genoa pressoché in equilibrio rispetto a due settimane fa. I punti collezionati lontano dal “Ferraris” sono infatti diventati 8 (+1) e le reti subite 21 (si tratta del 63% di quelle totali rispetto al 62% di due settimane fa). In miglioramento è piuttosto la statistica sui gol segnati lontano da Genova, che da 7 sono diventati 10, quasi uno a partita. Resta un dato di fatto che negli ultimi due mesi la squadra di Juric si trovi più a suo agio fuori casa, e se per la trasferta di Firenze parlammo di “specchietti per le allodole” – e in qualche modo ci beccammo pure perché difficilmente una grande squadra va così in difficoltà tra le mura casalinghe con un doppio vantaggio a favore -, per quella di Napoli ci sbilanceremo un po’ meno.

I partenopei non perdono in casa dal 16 ottobre scorso quando il “San Paolo” venne espugnato dalla Roma ed è altresì vero che sono stati capaci di mettere da parte il 56% dei loro 48 punti, più della metà, a Piedigrotta.

La chiave di volta della partita di domani potrebbe essere piuttosto un’altra, più romantica e forse inconsciamente neppure ponderata: che u’ surdatu ‘nnamuratu si sia invaghito troppo in anticipo – e a rotta di collo – della iberica Madrid…