Al termine della sfida di questa sera contro l’Atalanta, Daniele De Rossi, tecnico del Genoa, ha parlato in conferenza stampa.
Prova quasi eroica, con l’uomo in meno per novanta minuti, con una situazione finale da Genoa…
“Da Genoa direi che abbiamo fatto gli altri 89′ di gioco. Bello vederla così. Abbiamo fatto 89′ da Genoa, non abbiamo preso un gol da Genoa. Bisogna essere orgogliosi di questa squadra e di questo club. C’è da essere lucidi e non è facile perché questo gol all’ultimo ci ha spezzato il cuore, sono orgoglioso di questi giocatori. Sono fiero del cuore che hanno, ma non è una novità. E fiero dell’organizzazione che abbiamo avuto. All’inizio, quando difendevamo bassi, a Cagliari e Bergamo, eravamo un po’ disordinati. Ci abbiamo perso tanto tempo, ho rotto loro le scatole per tanto tempo, sono stati bravi tutti, dal primo all’ultimo”.
Ha lasciato due attaccanti dopo l’espulsione: non succede quasi mai in questi casi…
“Succede perché hai un attaccante che è un attaccante, un centrocampista, un trequartista, un terzino. Le fortune degli allenatori sono i propri giocatori. Quando hai tanti giocatori che hanno grande cuore, corsa, disponibilità e, soprattutto, uno come Vitinha che ti permette di stare tranquillo e fare la scelta che pensi sia migliore. Avessi avuto un attaccante meno fisico, meno intenso, con meno cuore, forse avrei levato una punta e mezzo un portiere, come fanno tantissimi e come forse farò anche io altre volte. Ma con questi giocatori, con la partita di Ekuban, Ellertsson, la partita di tutti…sbaglio a fare nomi perché sono stati incredibili. E mi dà tanto fastidio aver perso proprio per loro, che meritavano di uscire tra gli applausi. E sono usciti infatti tra gli applausi perché questo pubblico non ti tradisce, non ti tradisce, si accorge. Ci hanno applaudito, ma meritavamo di uscire con un punto che ne valeva dieci“.
Non era facile per Sommariva giocare questa partita. Alla fine l’episodio ha condizionato la sua gara…
“Ma voi sapete cosa vuol dire fare il terzo portiere, non giocare da non so quanto tempo, non giocare mai e allenarsi con quella intensità, voglia e attenzione ai dettagli? Gli episodi non sono solo al 94esimo, ma anche le due parate su Zalewski e tutte le volte che ci ha fatto uscire coi piedi e le uscite fatte prima. Se non ci fossero episodi negativi le partite finirebbero sempre zero a zero e ci annoieremmo a morte. L’ho rivisto di sfuggita: mi sembra che sul gol avesse anche due o tre persone davanti e il giocatore dell’Atalanta è saltato in cielo. Gli errori clamorosi sono altri. Lui è entrato a freddo, dopo due minuti di partita. L’abbraccio finale non era consolarlo, era ringraziare Daniele per la persona che è. Anche per un ruolo che a primo acchito può sembrare marginale, ma è fondamentale”.
Oggi questo Genoa è sembrato rappresentare De Rossi…
“Quando non avevamo squadra, avevamo preparato questo video di presentazione per andare dai direttori sportivo, tipo porta a porta. C’era un pezzo di Roma-Brighton, di Roma-Milan, un pezzo di tutte le partite migliori. Se mai dovessi farne un altro, penso che metterei 89′ di questa partita. Anzi, 95′ di questa partita. Non c’è niente di meglio per un allenatore vedere i giocatori che ti rappresentano in tutto e per tutto, anche se ci conosciamo da poco e anche se loro lo avrebbero fatto anche per altri allenatori. Non lo fanno per me, ma perché hanno un cuore incredibile. Ma con testa, attenzione, concentrazione sono stati identici a come io vivo questo sport, a come vivo questo lavoro, a come sto vivendo questa avventura a Genova, col Genoa. Sono proprio orgoglioso di questa partita ed è per questo che questo gol alla fine brucia così tanto”.
Metteremo gli errori sotto porta da parte. Il portiere è stato il più bravo di quelli visti negli ultimi tre anni coi piedi. E la prestazione di Marcandalli e Otoa è stata magnifica…
“Sono contento che analizza la partita anche toccando qualche prestazione importante dei singoli. Io parlo più raramente perché queste partite non si fanno da soli, ma si fanno in undici e con tutti quelli subentrati. Ha citato Sommariva, Otoa e Marcandalli: sono stati impeccabili. E lo stesso Vasquez ha accorciato e fatto coperture da solo per tutta la partita. Per quanto riguarda Marcandalli, siamo di fronte a una tipologia di giocatore che non è molto comune, ma è molto ricercata. C’è da mettere a posto qualcosina, lui ha tutta la voglia di farlo, ma anche in chiavi che non voglio scomodare per non caricarlo di responsabilità, ha un potenziale di cui lui stesso non si rende conto, come gli dico sempre. Ma di sicuro non ce ne rendiamo conto neanche noi di che giocatore può diventare. Lo stesso vale per Otoa, che ha due anni in meno e sta giocando ogni partita 90′ senza mostrare il minimo segno di cedimento. Sono contento per lui”.
Come sta Thorsby?
“Quando diciamo che abbiamo giocato in dieci, purtroppo abbiamo giocato in nove e mezzo perché a Thorsby è uscita la spalla. Credo che gli sia uscita e rientrata, una delle cose più dolorose che possano capitarti. Era lì dolorante sul lettino, ma non sappiamo dire niente. Non saprei dirvi”.
Lo schema che ha portato Carnesecchi a chiudere su Colombo, arretrando e risalendo, lo avete provato in settimana?
“Più che uno schema, è un modo di partire e sparpagliare gli avversari. Loro avevano sei marcatori e noi andavamo in otto, per cercare di lasciarli un po’ sorpresi con quei due che sono identificati come quelli che sarebbero dovuti rimanere fuori, e che sono rimasti fuori”.
Quando c’è stata l’espulsione, c’è qualcosa che ha stupito anche lei? E alla prossima partita, con che spirito ci arriva?
“Ero fiducioso riguardo quello che potevamo fare, però in cuor tuo sai di averla un po’ rovinata e compromessa. Non puoi fare quello che hai provato, non puoi fare le uscite aggressive che avevi provato, anche se poi Vasquez nel primo tempo dava palla e si inseriva altro, e Marcandalli idem. Andavamo forte in aggressione alta nonostante fossimo uno in meno. Nell’intervallo li ho ringraziati e detto loro che se avessimo fatto un secondo tempo del genere avremmo avuto anche un paio di occasioni per fare gol, e le abbiamo avute in effetti. Sorprendono ragazzi che tengono botta così, contro una squadra forte. Questi poche settimane fa hanno battuto il Chelsea e se ti abbassi troppo puoi aspettarti che la giocata la trovino. Siamo stati perfetti. me l’aspettavo, ma sono stupito soprattutto dell’attenzione nella nostra area. La prossima partita è un’altra partita importante: è una partita importante, dobbiamo fare punti. Ovvio che per me rappresenti qualcosa di gigante, ma in maniera fredda la prepareremo. Un po’ di emozione ci sarà, un po’ come quando dopo tanto tempo, per strada, incontri il tuo grande amore. Succederà anche a me”.
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