Questo mercoledì 10 dicembre è un giorno importante per il Genoa, che taglia i nastri del nuovo Store di Piazza Banchi 1. Sembra lontanissimo quel febbraio 2024, mese in cui la notizia era cominciata a circolare.
Tra novembre e dicembre scorsi vi era stata una concreta accelerazione nei lavori e oggi si è tenuta la presentazione ai media del nuovo Genoa Store, che amplia a tre i negozi rossoblù presenti in città dopo quello di Palazzina San Giobatta (che resterà attivo come Ticket Office e come Museo, che rimarrà a Palazzina San Giobatta almeno per i prossimi sei mesi, ma non si escludono soluzioni nel centro storico visti i buoni rapporti che si stanno creando, ndr) e quello di via XX Settembre, operativo da settembre 2024. Alla presenza del Presidente Sucu, del CEO Blazquez, DG Ricciardella e del proprietario di Velier, Luca Gargano, si è tenuta una conferenza stampa di presentazione del nuovo Genoa Store, che ha previsto un investimento superiore al milione di euro.
L’area food&beverage, situata al secondo piano e coordinata proprio da Velier che partecipa nell’investimento al 50% col club rossoblù, aprirà a marzo 2026 e, per il momento, si prevede che tenga aperto fino alle 21,30, quindi anche in orario serale. Non si esclude, però, che l’orario possa essere prolungato. Con Velier è stato aperto, sulle alture di Prà, con la collaborazione anche di Morten Thorsby, un terreno che permetterà di coltivare cibo biologico e naturale che, poi, verrà destinato a pranzi e cene della squadra e dello staff rossoblù. “Il Genoa sarà la prima società, credo, a dare ai suoi dipendenti e giocatori del cibo biologico e naturale. Ci sarà quest’area a Prà che è stata destinata a rifornire il Genoa. Come tutti sapere, noi siamo ciò che mangiamo” ci ha tenuto a specificare Gàrgano.
LE PAROLE DI SUCU | “Non abbiamo fatto un investimento guardando al costo al metro quadro oppure a costi economici, ma abbiamo pensato di fare probabilmente il più bel negozio di un club italiano. È l’idea che abbiamo sempre avuto, non abbiamo badato a spese o idee. È speciale e speriamo che vi piaccia. Un bilancio dell’anno passato qui al Genoa? Una cosa è certa: il Genoa è una magia, non è solo una squadra di calcio. È la gioia di migliaia di persone che vogliono vedere la squadra vincere”.
LE PAROLE DI BLAZQUEZ | “Per noi è importante valorizzare il centro storico. Questo è un Palazzo dei Rolli, così come lo sono Villa Rostan e la Badia di Sant’Andrea. Questo posto coniugherà il cibo di qualità e il Genoa, diventando una cosa unica per Genova e per l’Italia. Ringrazio Luca Gàrgano che è stato dalla nostra parte in questo progetto“. Il CEO, poi, accenna al tema del campo da gioco che dovrà nascere annesso alla Badia di Sant’Andrea. Col Comune di Genova, se non si troverà un via libera per l’area a fianco alla Badia (una fontana rococò necessita di essere spostata – e il Genoa ha intenzione di valorizzarla – per poter edificare, ndr), si è profilata l’ipotesi di un’area limitrofa, più vicina al mare, per la costruzione di almeno due campi.
LE PAROLE DI RICCIARDELLA | “Sull’input del CEO Blazquez abbiamo individuato questo luogo. Scelto, a differenza dello Store di via XX Settembre, uno store grande in una zona piccola come Piazza Banchi? Entrambi gli Store sono grandi, abbiamo collezioni nuove che vedete (tra cui una prima maglia con la scritta gialla “Genova”, ndr) e che usciranno e anche gli acquisti online stanno crescendo moltissimo. Ci sono tantissime persone fuori dalla città che acquistano, non solo in Italia, ma anche all’estero, dove siamo presenti con tutte le accademie del Genoa (nel 2026 partirà un altro progetto, che abbiamo motivo di pensare che riguarderà il Medio Oriente, ndr). Il nostro posizionamento in città prevede anche gli Store di Chiavari e Sestri Ponente. Abbiamo anche in previsione uno store mobile fuori dalla Tribuna del Ferraris e, nei prossimi giorni, avremo una nuova apertura nella nuova zona dell’Aeroporto di Genova, alle partenze. Sarà uno store dedicato al Genoa”.
LE PAROLE DI GÀRGANO | “Mio nonno era un importatore di tessuti dall’Inghilterra e mi ha sempre raccontato che lui era nella squadra del Genoa del 1893, 1894 e 1895. È morto quando avevo sei anni. Diciamo che la mia famiglia ha partecipato alla storia del Genoa, proprio perché importava tessuti dall’Inghilterra. Siamo tutti Genoani dalla nascita. Io sono diventato piccolo sponsor del Genoa e ho trovato un’azienda – non conoscevo il mondo del calcio – che mi ha fatto godere come manager e imprenditore. Dentro c’è gente appassionata, che ama il proprio mestiere. Dall’esterno si potrebbe avere un’immagine diversa,. Velier esiste dal 1957, ne sono entrato in possesso dal 1983 ed è conosciuta nel mondo. Si è espansa nella ricerca di prodotti che arrivano da impulsi positivi dall’agricoltura. Qui non si avranno solo vini naturali o bere cocktail, ma anche mangiare la pasta più buona del mondo o il cioccolato più buono del mondo. Ciò che unisce una società di calcio come il Genoa e Velier è che entrambe produciamo convivialità. In un mondo che diventa sempre più artificiale, noi produciamo qualche volta gioia, sicuramente passione, ma convivialità”.
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