La Serie A non ha ancora un padrone: un saliscendi in testa alla classifica tra Napoli, Roma, Milan e Inter, tutte solide con un unico obiettivo stagionale — andare in Champions. Bologna e Como vedono l’Europa League. Juve e Atalanta arrancano, continuando la crisi del gol. La sorpresa è la Cremonese, nella parte sinistra della classifica. In fondo, solitario, il Genoa: bastano solo tre punti per tornare a galleggiare. Tre punti che non arrivano, così come per Verona, Fiorentina e Pisa.

Non sono mancati i soliti errori di VAR e arbitri, con qualche nuovo direttore di gara che potrebbe non essere una meteora. La principale trasmissione di Mamma Rai sul calcio, alla domenica sera, ha dato per certo che prossimamente gli arbitri non “dovranno condividere le decisioni del VAR davanti alla TV”. Non è una novità: è stato detto e raccomandato agli arbitri nel ritiro di Cascia di agosto — “chi prende le decisioni è l’arbitro e non il VAR”, come indica anche il protocollo. Buoncalcioatutti durante la sosta per la Nazionale ne aveva già scritto un articolo.

Milan–Pisa 2-2
Gilardino e il Pisa sfiorano l’impresa di battere la capolista, raggiunti al 94’ da un tiro da 25 metri passato in una selva di gambe. Gilardino ha preparato bene la gara, ma dal Meazza si è portato via una consapevolezza: osare in questo campionato per fare risultato. Allegri sperava di andare in fuga, illuminato nuovamente da Leao — gol dopo una manciata di minuti dall’inizio della gara. Troppo distratti i rossoneri nella fase difensiva, regalando il vantaggio pisano. Le statistiche sono tutte per il Diavolo: 22 tiri verso Semper, sempre protagonista. Furioso Allegri per i punti persi a S. Siro contro Cremonese e Pisa.

Parma–Como 0-0
Il Como a Parma non ha dato continuità al successo e al gioco contro la Juventus, merito anche dei ducali che hanno marcato a uomo Nico Paz senza mai lasciare spazi ai lariani in fase difensiva, con lo scopo di non farli giocare e palleggiare. Addirittura Cuesta poteva fare il colpo, con i lariani salvati da una traversa e murati da un difensore.

Udinese–Lecce 3-2
Lecce battuto e prima vittoria in campionato per i friulani. Non hanno vinto in scioltezza, ma con il fiatone nel finale di gara, pur avendo dominato per un’ora. Rabbiosa sul finale la squadra di Di Francesco, dopo un primo tempo timido riaperto con Berisha. Runjaic salvato dal terzo gol all’89’ di Buksa, entrato da pochi minuti, ma una pennellata di N’Dri tre minuti dopo lo ha fatto soffrire fino alla fine.

Napoli–Inter 3-1
Canta il Ciuccio dopo le sberle in Italia e in Europa: batte l’Inter e vola in testa alla classifica. Il rigore ha aperto le porte del biscione. Conte ha giocato una partita sporca, con una fisionomia precisa: lasciar giocare gli uomini di Chivu e colpire con un contropiede di McTominay e, a seguire, dopo il rigore concesso ai nerazzurri, con Anguissa. Polemiche di Marotta: “Il rigore questa volta non è stato dato dal VAR ma dall’assistente”. Massima punizione inesistente.

Cremonese–Atalanta 1-1
Primo gol di Vardy in Italia, a 38 anni, festeggiato con due capriole meglio di un giovane. Nicola e la Cremonese non mollano mai e possono anche fare risultato, senza dimenticare che Terracciano, il grigiorosso, ha salvato due reti con il corpo. Juric non riesce a far ritrovare la via del gol alla Dea: Lookman, dopo i capricci estivi, non si è ripreso; De Ketelaere gioca, costruisce, ma conclude male.

Verona–Cagliari 2-2
L’Hellas deve rimandare l’appuntamento con la vittoria. Il Cagliari non molla e raggiunge il pareggio sul filo di lana, ma Mister Pisacane deve ringraziare il suo portiere Caprile. Domina il Verona per 65-70 minuti, in vantaggio di due a zero, e si fa rimontare dai sardi. Svagato il Verona, il Cagliari prova a sfruttare gli errori avversari; i veneti in gol con Gagliardini di testa, sfruttando un calcio di punizione. Raddoppio Hellas e subito dopo il pallino passa ai sardi, salvati dal portiere, considerati i larghi spazi lasciati.

Sassuolo–Roma 0-1
Gasperini, dopo le sconfitte con l’Inter e in Europa, si prende la testa della classifica in compagnia del Napoli. Autore del gol vittoria della Lupa: Dybala, che in settimana Gaspe aveva invitato ad essere meno “mollo”. La mossa a sorpresa del “Mago” Gasperini è stata quella fatta nel passato con Cristante trequartista, come ai tempi dell’Atalanta. Sassuolo non premiato nella sua volontà, con poco gioco ragionato per colpire la difesa giallorossa non sempre sveglia.

Fiorentina–Bologna 2-2
Italiano, non presente in panchina per motivi di salute, avrà fatto salti di nervosismo tra le mura casalinghe. Ha pareggiato una partita il Bologna contro una Viola confusa, tatticamente e tecnicamente fuori giri, in vantaggio per 2 a 0. Il Franchi si svuotava, poi due calci di rigore permettevano a Pioli di continuare a odorare il giglio fiorentino ancora per questa settimana. Due rigori: uno giusto per il braccio largo, l’altro che alcuni anni fa non sarebbe stato concesso, con le braccia a protezione del viso da una pallonata. I soliti “ben informati” e il VAR non hanno constatato che il pallone non sarebbe arrivato verso la porta del Bologna, misurando la larghezza minima delle braccia davanti al viso.

Lazio–Juventus 1-0
La partita tra due squadre in crisi di risultati è finita a favore della Lazio. La Signora, pur avendo speso milioni di euro per attaccanti e con Vlahovic in campo dal primo minuto, non è riuscita a fare gol. Si scatena la Juve nell’ultimo quarto d’ora, ma Sarri non si è spaventato vista la confusione avversaria. Sale a 11 punti in classifica l’Aquila di Lotito che, per tutta la gara, davanti ai Ministri della Repubblica, ha diretto i cori dei tifosi laziali senza addormentarsi come in Parlamento. In casa Juve serve una svolta urgente — in società e in panchina.

Torino–Genoa 2-1
Per i commentatori e analisti il pareggio sarebbe stato più giusto. Il Genoa ha sprecato il possibile e l’impossibile sotto porta avversaria, torinesi salvati dal portiere Paleari. Nel secondo tempo anche Leali ha fatto un figurone. Lo strano campionato di Viera: va in vantaggio e poi fa fatica a tenere il risultato negli ultimi minuti di gara.

Contro il Torino si è rivisto il Genoa dello scorso anno sulle corsie laterali, con Thorsby e Norton — il norvegese a fare il Miretti e Norton lo Zanoli. Tutto è riuscito nel primo tempo, chiudendo il Toro dentro la stalla. Nel secondo tempo, pur pareggiando, il Genoa “alla brasiliana” con quattro attaccanti ha costruito ancora azioni da gol. Un punto sarebbe servito per la salvezza?


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