Ai canali ufficiali del club rossoblù si è presentato Lorenzo Colombo, nuovo centravanti del Genoa. Come in tutte le precedenti interviste, i nuovi giocatori del Grifone raccontano dove nasca la loro passione per il calcio. “Ho iniziato nel campetto sotto casa, con mio nonno e mio fratello, e poi all’asilo coi compagni fino alla mia prima vera squadra, la Buraghese. Lì ho fatto un anno e subito mi ha chiamato il Milan, con cui ho fatto tutta la trafila fino alla prima squadra”.
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Interessante, tra le pieghe dell’intervista, il passaggio in cui Colombo si racconta come una punta che ama svariare, spesso adottata in altre squadre come punta di movimento anziché di sfondamento. E si evince che lo stesso Colombo sappia di dover migliorare nel farsi trovare dentro l’area di rigore più spesso e nei momenti giusti, un buon punto di partenza nella crescita di un giocatore. “Per quanto riguarda il ruolo, nella mia carriera ho variato molto: alcuni anni in B ho fatto anche l’esterno e ho giocato sotto la punta – spiega – A Lecce ho fatto per la prima volta la punta di riferimento in un 4-3-3, stessa cosa accaduta l’anno dopo al Monza. Forse mi sento più una punta di movimento che statica, a cui piace variare. La realtà è che, nel calcio di oggi, devi essere in grado di fare tutto. Secondo me, il mio step deve riuscire a crescere proprio nel ruolo di prima punta. Il focus di ogni attaccante deve essere almeno provare a segnare ogni partita“.
“Il più importante consiglio è stato quello di riuscire ad alleggerirmi, anche mentalmente, vivendo il calcio come fosse un gioco e tornando a divertirmi, non vedendolo sempre come un peso e mettermi pressione da solo – racconta ancora Colombo – Non basta volere una cosa, ma bisogna andarsela a prendere facendo qualcosa nel concreto, facendo qualcosa in più degli altri se vuoi ottenere qualcosa che altri non hanno”.
Passato in rassegna il suo idolo, Cristiano Ronaldo, e snocciolati i gol della sua carriera che ritiene più importanti, Colombo parla della scelta del Genoa in questa estate. “Sono sempre stato convinto del Genoa – ha dichiarato Colombo – Anche in passato mi aveva cercato, è sempre stata una destinazione molto gradita. Quest’anno, quando è arrivata la chiamata, non ho esitato assolutamente. Conosco lo stadio, ho giocato contro questa squadra da avversario al Ferraris e so cosa vuol dire, che passione c’è dietro e com’è organizzata la società. Non ci sono dubbi a dire “sì” ad una squadra del genere“.
E cosa c’è dietro, infine, alla scelta del numero 29 come numero di maglia? “L’ho scelto perché è stato il mio primo numero al Milan, l’ho scelto anche l’anno scorso. Penso che mi porti fortuna”.
Rassegna Stampa | Genoa, dalla “missione” di Colombo al possibile ritorno “last-minute” di Cornet






