La Serie A più schizofrenica e incerta di sempre ha spostato quasi tutti gli obiettivi agli ultimi 90’, dove potrebbero intervenire spareggi e classifiche avulse. Il numero 38, quello dell’ultima giornata di campionato, nella smorfia napoletana rappresenta: “‘E mazzate”: e non saranno poche. Raccontare tecnicamente e tatticamente quanto successo serve a poco.

Per lo scudetto, ultimi 90’ in settimana: Napoli e Inter hanno dimostrato di essere stanche, e giocare dopo tre giorni potrebbe fare la differenza. Il Napoli è favorito, affrontando il Cagliari già salvo; l’Inter, invece, sarà ospite del Como, squadra sbarazzina dopo gli ultimi risultati.

Per la zona Champions, oltre all’Atalanta matematicamente certa della terza posizione, la Juventus dovrà giocarsi la quarta piazza a Venezia contro una squadra che si affida solo al calendario, cercando l’ennesimo miracolo per salvarsi. L’Empoli affronterà un Verona ancora non salvo, mentre il Lecce farà visita alla Lazio.

Per la quarta posizione in Champions, lotta tra le due romane. Ranieri, dopo il miracolo delle 20 gare con risultati pieni, ci crede e cercherà il pass in casa del Torino, ormai quasi sotto l’ombrellone. Più dura la gara dei cugini, che se la vedranno con il Lecce.

Per l’Europa League, la Roma ha già raggiunto l’obiettivo. Per la Conference League ci crede la Fiorentina, dopo aver battuto il Bologna — già qualificato in Europa grazie alla vittoria della Coppa Italia. I viola giocheranno in casa dell’Udinese, squadra dagli alti e bassi, ma salva con largo anticipo. Lazio e Roma si contendono la seconda coppa europea. Tagliato fuori da tutto, il Diavolo.

In fondo alla classifica, complimenti a Didi Nicola per il traguardo della salvezza, raggiunto con una giornata di anticipo. Per Verona-Parma, Lecce-Empoli e Venezia tutto è rimandato agli ultimi 90’, più eventuali recuperi. Il Parma affronterà la Dea di Gasperini, il Lecce sarà ospite della Lazio, e in particolare l’ultima gara tra Empoli e Verona potrebbe essere l’ago della bilancia per la retrocessione. Incombe la classifica avulsa.

Il campionato è stato nelle mani del VAR fin dall’inizio della stagione, e tutto è stato confermato anche nell’ultima giornata. Il regolamento è ormai quasi una chimera: l’uniformità delle decisioni varia di gara in gara, non solo sul campo ma anche dietro le TV di Lissone. Occorre urgentemente, già dalla prossima stagione, una revisione delle regole su falli di mano e fuorigioco. Se l’UEFA e i tre italiani al vertice della classe arbitrale mondiale ed europea — Collina, Rosetti, Rizzoli — non vogliono farlo, lo faccia la FIGC. Gravina si dimentichi di essere il vice di Ceferin all’UEFA. La Lega di Serie A ha diritti TV da valorizzare: se il tennis in chiaro gioca in contemporanea, oscura le partite di campionato.

Attenzione a non prendere provvedimenti per il gioco più bello del mondo. Si lavora con l’intelligenza artificiale per usare il PC con il pensiero: tutto è già successo, anche nel tennis, dove l’arbitro è ormai una figura simbolica sul trespolo. Presto anche nel calcio potrebbe non servire più: gli assistenti non sono già quasi più presenti, se non per reggere la bandierina.

Rocchi, almeno per l’ultima giornata, riveda le designazioni per VAR e AVAR. Sono sedici i componenti del VMO e cinque gli assistenti, ma in pochi hanno superato l’esame del campo per problemi tecnici, venendo subito promossi al VAR.

Sul calcio si abbatte un’altra tempesta. La Serie B è in attesa del responso della Giustizia Sportiva, previsto per giovedì prossimo, sulla retrocessione del Brescia, sotto giudizio da quattro mesi per inadempienze economiche. I playout sono sospesi: spera di giocare la Sampdoria. Ma la questione non si risolverà facilmente. Si giocheranno i playout, ma il campionato di Serie B del prossimo anno potrebbe disputarsi con 21 o 22 squadre, vista la tempistica dei ricorsi.

Anche la Reggina, come il Chievo, è stata cancellata dal calcio professionistico per debiti. Entrambe sono in agitazione per gli accordi di ristrutturazione dei debiti e il risanamento dei bilanci, non avvenuti all’inizio della stagione né conclusi entro il termine.

Il Genoa, salvo con largo anticipo, ha mostrato — con quasi tutta la rosa a disposizione nelle ultime tre gare — non solo intensità su tutto il campo, ma anche una notevole organizzazione tattica, mettendo in difficoltà Milan, Napoli e Atalanta con verticalizzazioni e solidità difensiva.

Sono iniziate le prove per il futuro, non solo atleticamente e tatticamente, ma anche nella prevenzione degli infortuni muscolari, soprattutto per i soggetti a rischio.

L’esperienza di Vieira e del suo staff, maturata non solo da giocatore ma anche da allenatore, sarà importante nei processi di crescita del Genoa, anche in vista del prossimo calciomercato.