Non è arrivato il gol che le avrebbe consegnato nuovamente il titolo di migliore marcatrice della Serie B Femminile, ma Caterina Bargi – che se ne è visto annullare uno nella sfida di questo pomeriggio contro l’Arezzo Femminile – sfoggia ugualmente il sorriso di chi sa che il Genoa Women ha scritto la storia. Lei che quest’anno è diventata la migliore marcatrice rossoblù della storia.

Sei visibilmente sorridente perché crediamo che questa giornata tu l’avessi sognata da parecchio tempo, giusto?

“Sì, assolutamente. È una giornata da incorniciare. È un sogno poter festeggiare con i tifosi una promozione per la quale si è lavorato tanti anni per arrivare fino a qua, con umiltà, con lavoro, con impegno. Tramite un gruppo, tramite un lavoro dietro di tutto lo staff e di tutta la gente che non si vede in primo piano. Si festeggia ora tramite tifosi, settore giovanile: è tutta una gran festa. Oggi c’è da pensare solo a questo”.

Tra l’altro oggi siete promosse e festeggiate tale promozione con tutta la dirigenza sugli spalti, compreso mister Vieira…

“È bellissimo potersi girare e vedere che la società fa parte di questo percorso, gioisce di questa promozione. È bello che siano venuti, che ci abbiano sostenuto e che siano venuti a festeggiare con noi”.

Hai segnato venti reti quest’anno. Il tuo obiettivo era questo o ti è mancato qualcosa per arrivare al top?

“Il mio obiettivo era la Serie A, quello sì. Per un attaccante è ovvio che si cerchi di fare gol, ma questo è per aiutare la squadra e per i risultati. Peccato che non sia arrivato anche quello, ma sinceramente se avessi dovuto scegliere per essere arrivata terza e aver fatto comunque venti reti. Peccat: oggi discutibili alcune scelte, ma va bene così. Non mi faccio rovinare nessun tipo di festa. Oggi c’è da festeggiare e basta. Tutti: famiglia, parenti, tifosi, gente curiosa che è venuta oggi e che spero si sia innamorata di noi. Che la giornata di oggi sia solo una base per arrivare ad essere sempre di più all’anno prossimo, perché questo è solo l’inizio”. 

Sugli spalti c’è tutta la famiglia Bargi, dal papà Graziano alla mamma Marina. Maglie rigorosamente rossoblù e altri sorrisi dipinti sui volti: la loro figlia Caterina è stata tra le trascinatrici del Genoa verso lo storico obiettivo della promozione.

La domanda è semplice. Il re e la regina della focaccia a Genova pensavano di avere un bomber in Serie A?

Questo era il mio sogno, ma ora che siamo riusciti veramente siamo senza parole – spera papà Graziano – non so quale soddisfazione potrei avere meglio che avere mia figlia in Serie A, col Genova“. “Anche per me è uguale. Ho dato l’anima domenica scorsa. Le lacrime di gioia” ribadisce mamma Marina.

Quando avete scoperto che vostra figlia poteva essere una giocatrice di calcio?

Da quando è è nata, perché me la son portata dentro dal 1995. Gliel’ho trasmessa io questa voglia” esordisce la mamma. “Vi dico un particolare? Quando mia moglie ha fatto l’ecografia e le hanno detto che era una femmina, si è messa a piangere perché voleva un maschio. Tutto il merito è suo perché le ha trasmesso tutta la voglia di Genoa e di calcio” aggiunge il papà. Un bel quadro familiare, un bellissimo spaccato di genoanità fin dalla nascita. Insomma, una questione di famiglia.


Serie B | Genoa Women chiude con un 3-3. Poi scatta la festa tra campo e spalti