L’aveva detto Honest Ahanor: la statistica magari darà autogol di Meret, ma quel colpo di testa, sbattuto sul palo e poi andato in porta, vale come un gol. Lo ha testimoniato anche l’esultanza con tutta la panchina.

Questa mattina, lo stesso Ahanor, classe 2008, che ieri non ha patito neppure il duello con un “carro armato” come Lukaku e con una spina nel fianco per tante difese come Politano, lo ha ribadito commentando questo suo gol via Instagram.

Che dire…non esistono parole per descrivere emozioni simili, e mi trovo in difficoltà nell’esprimere quello che ho provato in quel momento e quello che sto provando nei giorni seguenti. Peró sono riuscito a realizzare un altro dei piccoli sogni che avevo nel cassetto, realizzare un gol con la maglia che amo e amerò sempre e questo mi rende al settimo cielo. Una cosa che voglio sottolineare di questo momento è sapere che ci sono amici, famiglia, parenti, tifosi, che gioiscono per le mie vittorie come se fossero le loro, e penso che siano le cose che rendono questi momenti ancora più belli. Sapere che ci sono persone che vogliono vederti felice, ma che nei momenti di difficoltà saranno sempre lì per te. Per questo posso solo che ringraziarli per l’amore che mi trasmettono e dedicare loro questo momento”.

Questo è il Genoa del futuro: un Genoa di ragazzi che sono nati genoani e cresciuti a pane e Grifone. Un Genoa con una guida tecnica, in continuità tra Gilardino e Vieira, che ha avuto il coraggio di farli sbagliare, questi giovani, per raccogliere poi nel tempo quanto seminato.