GLI APPROFONDIMENTI SUL GENOA

GAZZETTA DELLO SPORT – La Gazzetta dello Sport offre la prima parte di una lunga intervista a Patrick Vieira che va a sommarsi a quelle dei giorni scorsi coi colleghi inglesi del Telegraph (intervista di respiro più generale, con diverse domande legate all’Arsenal) e di Sky Sports (clicca QUI per leggere l’intervista). “Io e il Genoa lo stesso DNA. Salvi col cuore” titola l’intervista, che peraltro compare anche in alcune pillole su Cronache di Spogliatoio, diffusa solamente via social.

Spiegato, in apertura, come abbia deciso di partire cercando di dare stabilità alla squadra introducendo il suo 4-3-3 alla squadra grazie al prezioso aiuto di Eckert e Murgita, collaboratori tecnici già presenti nel Genoa dalle passate stagioni (Murgita un assoluto veterano, Eckert è qui dai tempi di Blessin, ndr), Vieira riparte da Genoa-Milan, sconfitta immeritata per i rossoblù. “Non mi ha soddisfatto il risultato e la notte dopo la partita è stata dura, ma il gioco sì, quello mi è piaciuto. Il Genoa ha mostrato di avere doti impor-tanti, una personalità e un’organizzazione chiara, valori non negoziabili che fanno parte del DNA di club e tifoseria“. Il tutto con una lunga serie di infortuni che il Genoa si porta dietro da inizio anni. “Tutti in attacco ci tiene a sottolineare Vieira – ecco perché ho dovuto avanzare un terzino come Zanoli e mettere Miretti ala sinistra, entrambi bravissimi, o Thorsby fra le linee e Pinamonti chiamato a un lavoro importante in chiave difensiva. Però ci sono mancati Ekuban, Ekhator, Vitinha, Messias, Malinovskyi. Perciò ho puntato molto sull’aspetto difensivo: lì abbiamo avuto poche defezioni“.

Data risposta ancora ad un paio di domande sulla sfida col Milan e sulla passione del tifo rossoblù (“dopo la gara col Milan la gente mi fermava per strada. “Che bravi, mister, mi sono divertito”. E avevamo perso, lo capite? Una cosa bellissima“), si parla del tema dei giovani, del coraggio nel lanciarli e nella pazienza che si deve avere nell’aspettarli. “Il mio percorso racconta che ho sempre lavorato con i giovani. A Nizza, al Crystal Palace, che era una delle squadre più vecchie della Premier, allo Strasburgo. Ovunque ho messo dentro giovani. Ma attenzione: i giovani devono poter sbagliare e la società deve essere consapevole che dando loro l’opportunità di giocare puoi anche perdere una partita. È un lavoro di anni, ma se lo accettiamo, si può fare. Penso a Venturino, a Ekhator, a uno come Masini che è bravissimo. Perché non dovrebbe giocare? A me questo non fa paura. L’equilibrio fra giovani ed esperti, però, è fondamentale. Ma di questo parleremo più avanti con il presidente, Blazquez e Ottolini. Ora voglio finire bene il campionato e penso al Napoli, una partita bellissima da vivere“. In ultimo, ma non in ultimo, un focus sulle ultime tre gare del campionato del Genoa e sulle tematiche per le quali ha battagliato da vicino e in prima linea da sempre, come quella delle discriminazioni e del razzismo. Tematiche delle quali, peraltro, ha recentemente parlato anche un altro calciatore del Genoa, Junior Messias. Si segnala, in chiusura di approfondimento, anche un’intervista all’ex rossoblù Davide Fontolan, che esordì nel Genoa del Professor Scoglio.

REPUBBLICA – L’edizione genovese di Repubblica stamattina parla del Genoa del futuro e, soprattutto, della situazione che i rossoblù dovranno gestire in difesa, dove viene dato per certo il sacrificio di Koni De Winter sul mercato. Rimane ancora da discutere il riscatto di Zanoli col Napoli. “Una salvezza conquistata a suon di clean sheet. Merito di tutta la squadra e in particolare di portiere e difesa. Proprio dal reparto difensivo ripartirà il Genoa della prossima stagione. Rispetto agli altri reparti però non ci saranno tanti stravolgimenti, o almeno non per ora. Molto dipenderà da alcune eventuali cessioni” si legge in apertura di articolo. Si legge, nella sezione di cronaca giudiziaria, dell’audizione in Tribunale andata in scena ieri per Paul Mann, managing director di Banca Moelis, e Jill Getmann, capo dell’ufficio legale di A-Cap, ascoltati nell’ambito del fascicolo per truffa presentato dalla stessa A-Cap. Entrambi sono stati ascoltati come persone informate sui fatti.

SECOLO XIX – La seconda intervista di giornata all’allenatore rossoblù, Patrick Vieira, fa capolino tra le pagine del Secolo XIX. “Io e il Grifone abbiamo lo stesso cuore. Da allenatore è la squadra che sento più mia” titola l’articolo, che torna sui medesimi temi toccati dalla Gazzetta dello Sport e da Cronache di Spogliatoio, salvo poi dare risalto alle parole che il tecnico del Genoa utilizza per “difendersi” dalle accuse di essere un difensivista. “Se tornassi indietro rifarei le stesse cose, erano quelle giuste per salvarsi. Se togli all’Inter cinque calciatori d’attacco non è più la stessa. Un allenatore deve valutare struttura e qualità della rosa e poi farla rendere al massimo con creatività. Devi mettere i giocatori dove esprimono le loro doti“.

E sul calcio ideale di Vieira, lui stesso risponde: “Tutti vogliono emulare City, Barcellona. Mi piace il possesso, fare quattro gol a partita ma devi analizzare la squadra che hai. E rispettare il DNA del club. Quello del Genoa è diverso dal Barcellona, qui c’è passione, il Genoa non può giocare senza intensità. Se sbagli un passaggio il tifoso non dice nulla, basta che metti tutto te stesso sul pallone successivo. Masini, Frendrup, Vasquez piacciono perché giocano col cuore. Bisognerà portare al Genoa sempre calciatori con queste doti, su questo non si può sbagliare. Mi sono divertito perché la squadra ha valori uguali a quelli del Genoa e anche ai miei. Spirito di sacrificio, il noi invece dell’io. Per questo ci siamo salvati e non era scontato“. Fronte campo, oltre alla notizia del rientro in gruppo di Onana, Cuenca ed Ekuban, il giornale parola di Vitinha e del fatto che potrebbe partire dall’inizio contro il Napoli.

TUTTOSPORT – “Genoa, serenità per l’impresa” è il titolo scelto da Tuttosport, che guarda già alla sfida del Maradona e racconta di un Genoa che proverà a creare grattacapi alla capolista, andando sempre alla ricerca di quel successo che manca ancora contro una big.


LE PRIME PAGINE


Genoa, Dan Sucu ospite dell’Ambasciata d’Italia in Romania