Genoa, dal doppio boccone amaro di due sconfitte — non giocate male, ma comunque perse — alla salvezza matematica finalmente raggiunta.
Il Vecchio Balordo ora deve reagire facendo tesoro di come sono maturate le due ultime sconfitte, affrontando le prossime partite con la mente libera, ragionando con calma e sangue freddo: l’obiettivo è stato raggiunto.
Il cammino in campionato ha fatto la differenza soprattutto contro le squadre della parte destra della classifica, grazie ai risultati negli scontri diretti: una peculiarità non da poco per salvarsi, non solo con i punti ma anche con le classifiche avulse.
Non è un momento facile per Vieira, reduce da due sconfitte e dalla difficoltà a segnare, pur creando tanto e sprecando altrettanto. Anche il calendario delle ultime quattro giornate non aiuta. Durante un campionato può capitare una piccola crisi, ed è successo anche alle altre 19 squadre.
Adesso gestire questo momento nel modo giusto — o in quello sbagliato — potrà fare la differenza per il futuro. È maggio: è il momento di far fiorire una rosa colorata di rossoblù, anche contro squadre della parte sinistra della classifica.
Contro il Milan, visto a Venezia nell’ultima giornata con la testa già alla finale di Coppa Italia, il Grifone e Vieira possono provare a volare più in alto, senza inseguire ossessivamente la matematica.
Per ottenere risultati servirà la coesione dell’ambiente, quella vista negli ultimi tre anni e soprattutto nei momenti difficili, più fuori dal campo che dentro. È importante non rilassarsi ora che l’obiettivo è stato centrato: qualche soddisfazione può ancora arrivare.
Come? Vieira e il suo staff hanno dimostrato di essere bravi nel preparare e leggere le partite, anche quelle degli avversari.
Rivedendo le ultime due gare — anche senza l’uso esasperato della tecnologia — valuteranno se ripetere il copione tattico, per evitare gol-fotocopia in contropiede e occasioni fallite che avrebbero potuto indirizzare le partite diversamente.
I dati numerici raccontano quantità (quanti sono) e frequenza (quante volte si ripetono), ma con un grande limite: non spiegano il “perché” di una situazione o di un risultato. Le ultime due gare qualcosa avranno fatto capire a Vieira e al suo staff, tatticamente parlando.
Vieira e il suo team faranno il massimo per correggere le imperfezioni e gli errori, ma per ottenere risultati dovranno affidarsi ai calciatori: veri protagonisti in ogni momento e fase di gara. È il giocatore a decidere sempre cosa e come fare in quell’istante, in base a ciò che percepisce e interpreta. In campo è difficile che un calciatore sia mero esecutore di ordini e schemi: la qualità deve emergere per sbloccare il risultato.
Chi scenderà in campo, accompagnato da oltre 30.000 tifosi, dovrà tirare fuori il DNA del Genoa contro un Diavolo che ha perso 10 gare e ne ha pareggiate 9, segnando 53 gol ma subendone 38.
La formazione sarà ufficializzata domani mattina. Vieira farà la conta dei recuperati e saprà su chi potrà contare. All’appello dei giovani allenatisi al Pio Signorini manca Hugo Cuenca, fresco di debutto con la Nazionale del Paraguay nella vittoria contro il Brasile nelle qualificazioni al Mondiale sudamericano.
La svolta del Milan è arrivata a Udine, nella 32ª giornata, ritrovando equilibrio e solidità. Tutto è cambiato con il passaggio alla difesa a tre, un abito tattico più adatto ai calciatori in rosa. Nelle ultime quattro gare, Conceição ha ottenuto tre successi, subendo un solo gol (nella sconfitta a San Siro contro Gasperini).
Contro il Venezia, il Diavolo non ha entusiasmato: è sembrato giocare col freno a mano tirato. Chi pensava a una gara in discesa si è sbagliato di grosso. I rossoneri, in laguna, hanno faticato ad amministrare il vantaggio iniziale e hanno impiegato troppo tempo a ritrovare equilibrio, cercando poi di contenere le avanzate dei lagunari e ripartire con ordine. Walker e Giménez sono stati decisivi nel trovare il raddoppio nel recupero.
A Milanello è tornato il sereno grazie all’esaltante vittoria contro l’Inter in semifinale di Coppa Italia. Ora vogliono dare continuità anche in campionato, pur con la difficoltà di trovare le giuste motivazioni e con il rischio infortuni in vista della finale contro il Bologna. Per tutti — società, allenatore, giocatori — l’unica vera via per l’Europa sembra essere la vittoria della Coppa Italia, per salvare una stagione fin lì deludente. Servirà qualcosa in più per battere il Bologna in finale.
Dopo l’addio di Fonseca e l’arrivo di Conceição per la Supercoppa in Arabia Saudita, il tecnico ha variato il modulo tra 4-2-3-1 e 4-3-3, a seconda del risultato e degli interpreti a disposizione.
Contro il Genoa ha recuperato Walker dall’infortunio; resta da vedere se tornerà alla difesa a quattro, anche grazie al recupero di Emerson Royal. In dubbio Jovic, mentre Giménez è tornato disponibile dopo un problema muscolare.
Arbitro sarà Giuseppe Collu di Cagliari, nato il 30/11/1990. In organico CAN A-B dal campionato 2022/23. Prima gara in Serie A: novembre 2023, Verona-Monza. In questa stagione ha diretto 6 gare in Serie A e 8 in B, tra cui Fiorentina-Genoa (2-1) e Monza-Genoa (1-0). Non ha mai arbitrato il Milan. È stato il primo arbitro cagliaritano a dirigere in Serie A.
Primo assistente Costanzo (Orvieto), secondo assistente Passeri (Gubbio), quarto uomo Santoro (Messina), VAR Gariglio (Pinerolo) e AVAR Mazzoleni (Bergamo)
Diffidati Genoa: Pinamonti, Thorsby. Diffidati Milan: Bondo, Hernandez, Leao
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