Nel tardo pomeriggio di oggi Johan Vasquez e Mattia Bani, difensori del Genoa, sono andati in visita ad Euroflora. A margine dell’evento, il difensore messicano ha parlato ai microfoni del giornalisti presenti:
É arrivata la salvezza matematica: una vittoria con il Milan sarebbe la ciliegina?
“Cerchiamo di dare tutto sul campo, con il Milan abbiamo anche una motivazione in più. E’ bello essere già salvi, a volte ho lottato per salvarmi fino alla fine ed è brutto. La squadra ha lavorato fino alla fine e dobbiamo continuare con questo atteggiamento. Stagione difficile? E’ il calcio: infortuni, calendario difficile. A tutte le squadre succede. Il buono che abbiamo fatto è che abbiamo gestito bene il momento difficile e non abbiamo perso la testa“.
Quanto è stato importante il gruppo in questi momenti?
“I ragazzi con più esperienza l’hanno sempre detto: nei momenti difficili l’importante è il gruppo, non perdere la testa e continuare a lottare. Il campionato è lungo e ci sono periodi in cui se non hai esperienza perdi la testa. A ottobre eravamo ultimi, oggi siamo salvi con quattro partite che mancano. Dobbiamo continuare così“.
Quanto è pesato Vieira nella tua crescita?
“Ha dato fiducia a tutti, è un ottimo allenatore. Ha dato fiducia a me e a tutta la squadra, mi ha permesso di essere uno dei leader della squadra. Abbiamo anche tanti ragazzi che stanno crescendo, come Ekhator, Ahanor e Venturino. E’ un ottimo allenatore“.
Due settimane fa a Verona hai raggiunto le 100 presenze con il Genoa e sei diventato il calciatore di nazionalità messicana più presente nella storia della Serie A: quanto ti rende orgoglioso?
“Per me è un orgoglio essere messicano e aprire questa strada. Prima l’ha fatto Lozano a Napoli, era un obiettivo che avevo nel cuore. Ho fatto anche 100 presenze con il Genoa ed è un altro orgoglio. Il mio tetto non basta qui, è ancora lontano. Voglio continuare con questa strada“.
Una svolta è stato sfatare il tabù Ferraris: cosa provate ora a giocarci che è tornata ad essere la vostra casa?
“É una motivazione extra. Giochiamo in dodici, è tanta roba giocare con uno stadio così pieno dove tutti cantano e mettono qualcosa. É una motivazione extra, dobbiamo essere grati per lo stadio e per i tifosi che abbiamo. Noi lo siamo, è un’arma con la quale dobbiamo giocare. All’inizio abbiamo faticato a trovare la vittoria, ma la tifoseria è sempre stata lì. Noi siamo con loro e loro sono con noi“.