Nella serata di ieri, al Teatro della Corte (clicca QUI per il resoconto), si sono susseguite sul palco tutte le Under del settore giovanile maschile e femminile del Genoa. Un bel momento per festeggiare l’arrivo del Natale. Una consuetudine che ha radunato staff, dirigenti, giocatori e giocatrici.
Tra le molte dichiarazioni della serata (clicca QUI per leggerle) spiccano quelle di Milan Badelj, capitano della prima squadra rossoblù, che ha dimostrato di essere ormai pienamente inserito nel tessuto di vita genovese. Ad accompagnarlo sul palco c’erano due ragazzi, oggi professionisti, che nella scuola calcio rossoblù sono cresciuti: Accornero (classe 2004) e Ahanor (classe 2008), che ha raccontato come dalla prossima settimana toglierà le stampelle e potrà iniziare la riabilitazione (a fine novembre si era sottoposto ad intervento chirurgico di ricucitura esterna e interna del menisco: rientrerà nel 2025, ndr).
“Ho un po’ di confusione in testa, vorrei dirvi tante cose, ma è meglio rimanere semplice – ha esordito Badelj – Per quanto riguarda le caratteristiche umane, ascoltate genitori e mister che avete perché sono bravissimi. Rispettateli e vedrete che andrà tutto bene. Per me è un orgoglio particolare essere su questo palco vicino ad Accornero e Ahanor perché arrivano da quella che oggi è la vostra posizione: Federico mi ha detto che per tredici anni era dall’altra parte e adesso è da questa, qui sul palco. Seguite perciò i vostri sogni: si avverano se restate sul pezzo. Cosa mi hanno insegnato i genovesi in tutti questi anni che sono qua? Ad essere forti nella sofferenza. Un po’ quello che ci è capitato negli ultimi anni: eravamo in sofferenza, ma non abbiamo mollato. E non lo abbiamo fatto neanche quando siamo retrocessi”.
Genoa, festa del settore giovanile maschile e femminile al Teatro della Corte