A Portofino, dalla cornice del “Premio Nazionale Telenord – Gianni Di Marzio”, Alberto Gilardino è stato tra i grandi premiati. Sul palco a premiarlo non solo il Sindaco di Portofino, Matteo Viacava, ma anche il CEO rossoblù, Andrès Blazquez. È proprio lui a prendere la parola.

Alberto Gilardino è stato molto importante per creare un gruppo, è stato il fulcro di questa salvezza – ha dichiarato Blazquez – Si vede come la squadra sia con lui, in tutte le gare tutti entrano forte. Non c’è stata una partita in cui la squadra non sia stata vicina a Gilardino e ai tifosi. Penso che potremo fare un grande progetto assieme“. “Anch’io sono felice di rimanere al Genoa e di continuare il percorso assieme perché credo serva a me, nella mia crescita da allenatore, per consolidarmi – ha subito ribadito Gilardino – E poi sono felice perché è una piazza importante, con una squadra importante. Ho voglia di continuare a lavorare”.

“Sono allenatore di una squadra, di una piazza, di una città dove ci sono grande passione e anche grande pressione – ha proseguito Gilardino – Quindi, per quanto mi riguarda, è la mia caratteristica questa. Io penso a lavorare sul campo, con squadra e ragazzi, e cerco di mantenere questo tipo di profilo e trasmetterlo alla squadra. Sono input e DNA che abbiamo mantenuto durante questi mesi e questa stagione. Abbiamo cercato di costruirlo già dal ritiro. Il Genoa deve essere questo, deve rispecchiare nella propria gente e nel proprio popolo la voglia di sacrificarsi”.

Lo step successivo nel Genoa? Blazquez è sempre molto ambizioso, come del resto lo sono io e lo è al squadra – ribadisce ancora una volta Gilardino, come già fatto svariate altre volte – Però cerco sempre di mantenere i piedi ben saldi per terra perché questa è una piazza esigente, con grande passione, e nella quale vi è un certo tipo di pressione. Ora dobbiamo finire nel modo migliore e poi riconfermarci nel modo migliore, per quanto di buono fatto quest’anno. Normale che si pensi sempre a fare meglio e migliorarsi. Se il Genoa potrà mai raggiungere gli obiettivi di Atalanta o Bologna? Il Bologna in dieci anni ha raggiunto il traguardo che ha raggiunto ora. L’Atalanta di Gasperini li raggiunge da 8/9 anni. Ci vuole tempo, questo è naturale, però l’ambizione deve esserci e questa proprietà la ha. Fondamentale trasportarla alla squadra, da parte mia, e diventerà determinante nel prossimo anno. Se c’è un premio Champions nel contratto? Sì, è naturale (sorride, ndr). Cosa ci può mancare per essere già nella parte sinistra della classifica l’anno scorso? Non posso dirlo sennò Andres mi ammazza (sorride, ndr). Dobbiamo tenere i giocatori che abbiamo e cercare di migliorarci, un allenatore ha l’obbligo di pensare queste cose e dirle. Ma so benissimo la politica societaria, so che c’è da lavorare sulla valorizzazione di giovani talenti come abbiamo fatto quest’anno con la vendita di Dragusin e l’esplosione di Frendrup e Gudmundsson. Conosco benissimo la politica societaria“.


Under 18, Genoa pareggia in casa del Verona. In gol Lattari, Ekhator e Venturino